Quasi 500 mamme, una piccola minoranza rispetto alla maggioranza che ha abortito, dopo aver parlato con le volontarie del Cav ci hanno ripensato
Nessuna si e' mai pentita di aver rinunciato all'aborto. Tutte, ove e' stato necessario, hanno ricevuto un sostegno per le loro difficolta'. Non solo economico, ma anche di lavoro quando mancava. E tutte, col figlio in braccio, ci hanno ringraziato, scrive il presidente del Centro di Aiuto alla Vita, Carlo Principe
Redazione
Carlo Principe (foto), presidente del Centro di Aiuto alla Vita (Cav) di Benevento, rivendica la valenza che il proprio sodalizio svolge.
"La polemica - scrive - sorta dopo l'approvazione in Parlamento dell'emendamento sulla presenza delle associazioni pro-life nei consultori, dimostra una sola cosa: L'aborto non è archiviabile come un tema qualsiasi.
Chi lo rivendica come un diritto (addirittura un "diritto umano") in fondo sa bene cos'è.
Sa bene che con l'aborto si commette, in assoluto, il più grave atto umano: Una mamma che fa fuori il proprio figlio innocente.
Per questo, ogni volta che si tenta di contrastarlo, come con la norma dei Cav nei consultori, le neo femministe si infuriano tirando fuori argomenti senza senso.
Ha senso, infatti, gridare alla forzatura della volontà delle donne o, addirittura, alla violenza psicologica per un contatto di una volontaria che semplicemente la invita a ripensarci?
Parlano di limitazione della libertà della donna, ma si oppongono a chi, come i Cav, le offrono alternative all'aborto senza le quali non esiste libertà.
No, per loro la donna deve abortire. E non importa se lei, dopo, sarà lacerata dai sensi di colpa.
Eppure, anche le femministe concordano che l'aborto è un dramma per la donna. Allora perché non vogliono che qualcuno le aiuti ad evitarlo?
L'unica spiegazione è che, forse, anch'esse hanno vissuto, direttamente o indirettamente, quel dramma.
Forse portano con sé una ferita che sanguina ogni qualvolta qualcuno ricorda loro cos'è l'aborto.
Ma anziché affrontare razionalmente il loro passato, che le aiuterebbe a superare quel dolore, reagiscono rabbiosamente contro i pro-life.
Le volontarie del Cav di Benevento che cercano l'incontro con le donne al San Pio, conoscono bene l'ostracismo che subiscono dagli operatori dell'aborto.
Forse perché la semplice loro presenza (mai ostile, sempre discreta e silenziosa) mette in crisi la loro coscienza?
Eppure delle quasi 500 mamme (una piccola minoranza rispetto alla stragrande maggioranza che ha abortito) che, dopo aver parlato con le volontarie del Cav, ci hanno ripensato, nessuna si è mai pentita di aver rinunciato all’aborto. Tutte, ove è stato necessario, hanno ricevuto un sostegno per le loro difficoltà. Non solo economico, ma anche di lavoro quando mancava. E tutte, con il figlio in braccio, ci hanno ringraziato.
Ad esempio, ricordo diversi anni fa, quando io stesso incontrai sull’ospedale un mio conoscente che aveva accompagnato la moglie ad abortire.
Non aveva lavoro e aveva già due figli.
Chiesi loro perché quella decisione. Mi risposero che la casa era piccola e non ce la facevano a pagare il fitto.
Si sentivano costretti ad abortire. Li rassicurai che il Cav non li avrebbe lasciati soli e così cambiarono idea.
Poi sapemmo che erano due gemelli. Una gioia per loro e per noi.
Il Cav offrì loro il progetto Gemma (una discreta somma mensile per 18 mesi) più gli alimenti e pannolini per i primi anni di vita, un impegno notevole per due bambini.
Ma, soprattutto, mi adoperai affinché lui avesse un lavoro stabile. Infatti, fu assunto in una ditta di pulizie e la famiglia poté permettersi una casa più grande.
Potrei raccontare tanti altri di casi del genere vissuti non solo dal nostro Centro, ma anche dalle centinaia di analoghe associazioni presenti in Italia tutte federate con il Movimento per la Vita Nazionale.
Come si possa vedere il male in queste azioni, resta un mistero.
Come resta un mistero che tanti cattolici sostengano partiti che difendono l'aborto: a chi daranno il loro voto alle elezioni europee?
Purtroppo so che molti lo daranno a quei partiti che hanno appena votato al Parlamento Europeo la risoluzione che invita i Paesi membri a inserire nella loro Costituzione l'aborto come un "diritto umano".
Gli stessi che oggi si oppongono alla norma dei pro-life nei consultori.
Questi cattolici, purtroppo, sono espressione di un cristianesimo deviato: da un lato frequentano la Messa domenicale e fanno la Comunione, dall’altro fanno scelte che tradiscono il Magistero e la morale cristiana.
Atteggiamento di puro relativismo, come dice Benedetto XVI".
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