La morte colse in eta' ancora giovanile Modestino Pietrantonio, il mitico bigliettaio che si distraeva quando salivano a bordo gli studenti...
Lascio' la moglie Maria Baldini che dovette allevare da sola i suoi otto figli. Mai avrebbe pensato che uno di essi, Antonio, sarebbe divenuto il "Sindaco dei record", ricorda Peppino De Lorenzo
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Qualche settimana fa, come "Gazzetta" ha riportato, Antonio Pietrantonio ha compiuto 85 anni.
Uno dei ricordi, di sicuro, più belli, con affettuosi auguri, che Peppino De Lorenzo, oggi gli fa, è quello di rievocare la figura del padre, Modestino.
Questi, morto giovane, lasciò i suoi otto figli in difficoltà che la moglie, Maria Baldini, affrontò con eroico coraggio allevando da sola la sua numerosa famiglia.
"Andrò da mia madre, una donna semianalfabeta a cui la vita ha riservato sacrifici e rinunce.
Rimasta vedova in giovane età, senza una lira di pensione, ha dovuto badare a noi figli e non ha avuto il tempo di farsi una cultura politica.
Questa sera, vedendo che uno dei suoi otto chiodi è diventato primo cittadino, capirà cos'è la democrazia."
Questa fu la prima dichiarazione che Antonio Pietrantonio pronunciò il 26 febbraio 1982 quando fu eletto sindaco della città, ruolo ricoperto per oltre un decennio.
Sino a qualche anno fa, non ho avuto rapporti diretti con Antonio Pietrantonio conoscendolo solo, appunto, per la sua lunga permanenza nel civico Consesso di Benevento.
Un sindaco, a mio avviso, al quale, se si vuole, possono essere ascritti anche errori, insiti, questi ultimi, nella natura umana, ma, forse quello che, nel corso degli anni, abbia avuto una vera idea di città.
Nel passato, il solo incontro diretto con lui fu quando, conducendo io, con Annio Majatico, una trasmissione attraverso una emittente locale, lo invitammo.
Poi, qualche anno fa, nel momento in cui stava organizzando la traslazione delle spoglie mortali di don Emilio Matarazzo da Foglianise, ove era sepolto, al Centro "La Pace", in località Monte delle Guardie, mi telefonò chiedendomi un incontro.
Lui ricordava che don Emilio era spirato tra le mie braccia.
Così, in questi ultimi tempi, i nostri rapporti sono improntati ad un'amicizia schietta e sincera.
Di tutta la vicenda politica ed umana di Antonio Pietrantonio, solo pochi mesi fa, da par suo, ha scritto Mario Pedicini, nel suo meraviglioso libro del "Sindaco dei record".
Quindi, in verità, da parte mia, non ho molto da aggiungere.
E' solo mio desiderio ricordare Modestino, padre di Pietrantonio, che si spense giovanissimo, nel 1942, lasciando la vedova con otto figli da portare avanti.
Modestino era bigliettaio dell'autobus urbano, con percorso dal viale degli Atlantici alla Stazione Centrale e viceversa.
Il servizio, inizialmente, era affidato alla ditta Zoppoli sino a quando l'Amministrazione comunale non dette vita ad una propria azienda destinata al trasporto pubblico urbano.
Quell'autobus, unico nel suo genere per l'epoca, aveva quale capolinea il carcere San Felice non essendo ancora sorta la parte alta del viale degli Atlantici.
Modestino divenne un personaggio che tutti conoscevano ed apprezzavano per la sua incarnata disponibilità.
I ragazzi dell'epoca divennero suoi amici con lo scopo precipuo di potere sfruttare la comodità dell'autobus senza pagare il biglietto, principalmente, d'inverno quando, uscendo dalla scuola, dovevano rincasare.
Modestino, fingendosi distratto, dimostrava di non vedere, coprendo così la marachella.
I giovani, quando salivano a bordo, nascondendosi dietro i passeggeri, si allocavano sulla piattaforma posteriore in modo da essere pronti a scendere, con velocità, in caso di controllo.
Quell'autobus, con Pietrantonio, Santaniello (bigliettai), Fischetti, Martignetti (autisti) costituiva un segno di progresso prendendo, con la sua presenza, il posto delle carrozzelle in uso sino ad allora.
Modestino Pietrantonio era quello che si distingueva di più e, nel tempo libero dal lavoro, per non fare mancare nulla alla sua numerosa famiglia, esercitava il mestiere di sarto, riuscendo bene anche in questa seconda occupazione.
Quando, ancora in giovane età, si spense, la sua morte fu un dolore immenso per tanti beneventani, ma, principalmente, per i ragazzi che, oltre al fatto che venisse meno un amico, si sentirono privati di una figura paterna che li consigliava spronandoli sulla strada dell'onestà e del lavoro.
Antonio aveva solo cinque anni.
Modestino Pietrantonio, di certo, non immaginò, nel corso della sua permanenza terrena, che uno dei suoi otto figli, un giorno, sarebbe divenuto il "Sindaco dei record".
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