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Benevento, 15-02-2017 17:38 ____
La Giustizia in Italia funziona male perche' credo che gli italiani farebbero fatica a tollerare una giustizia che funzioni bene dice Gherardo Colombo
Uno dei protagonisti della stagione di "Mani pulite" ha lanciato strali nel corso della presentazione del libro del suo collega Piercamillo Davigo "La tua giustizia non e' la mia. Dialogo tra due magistrati in perenne disaccordo"
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"La Giustizia in Italia funziona male perchè credo che gli italiani farebbero fatica a tollerare una giustizia che funzioni bene".
Gherardo Colombo, uno dei protagonisti della vicenda "Mani pulite", la stagione che infiammò l'Italia 25 anni or sono, ha lanciato duri strali contro la Giustizia italiana e lo ha fatto durante un incontro con gli studenti del Liceo "Rummo" di via Santa Colomba per presentare il libro, scritto con Piercamillo Davigo, anch'egli Pm del "pool" di "Mani pulite", dal titolo: "La tua giustizia non è la mia. Dialogo tra due magistrati in perenne disaccordo" (Longanesi Editore).
L'incontro è stato moderato e coordinato dalla giornalista Enza Nunziato.
Prima giudice, poi pubblico ministero in inchieste che hanno fatto la storia d’Italia come la Loggia P2 o Mani Pulite, Colombo oggi gira il Paese, incontrando i giovani e cercando di tramandare loro i concetti di legalità, giustizia, correttezza e trasparenza.
Durante i lavori del convegno, ha aggiunto: "In Italia il problema corruzione è ancora grande.
Se esiste, non è solo colpa della politica.
Ho chiesto ed ottenuto, quando facevo il magistrato, di condannare i colleghi corrotti.
La Magistratura funzionava male già nel 1984 figuriamoci adesso".
Dopo i saluti della dirigente scolastica del "Rummo", Teresa Marchese, il giudice del Tribunale di Benevento, Gerardo Giuliano  ha parlato della legalità, del diritto, della legge e del loro rapporto con l'educazione.
"Una società migliore potrebbe già aversi se fossimo tutti più educati: serve una norma del Codice Penale per capire che uccidere è cosa sbagliata?".
Ha poi elogiato la nostra Costituzione: "E' l'unico dettato legislativo che conferisce a noi tutti diritti e non obblighi.
Nella Costituzione si trovano diritti riconosciuti non in quanto cittadini, ma in quanto esseri umani".
Infine, ha esortato i giovani: "La cultura oggi è l'unica cosa che vi consentirà di andare avanti nella vita, di avere una voce, di accettare le sconfitte, perché a noi tutti hanno insegnato a vincere e non a perdere.
Le sconfitte, nella vita, aiutano a diventare migliori.
Per voi Colombo deve essere un esempio".
Prendendo la parola, Colombo ha rimarcato: "La mia giustizia va verso l'inclusione non verso l'esclusione che guarda alla civiltà, al recupero delle persone ed al rispetto della dignità e dei diritti".
Poi ha ammesso che esistono i processi mediatici: "Succede spesso che i processi vengano svolti anche fuori le Aule di giustizia".
Per l'ex giudice, la giustizia si persegue sopratutto attraverso la formazione l'educazione e la prevenzione.
"Essa - ha chiosato - funziona davvero molto male.
Molti reati vanno in prescrizione, i processi sono molto lunghi, insomma è una giustizia che strutturalmente va a velocità diversa".

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

                                      

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