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Benevento, 15-02-2017 09:44 ____
Il prossimo 17 febbraio si terra' il quarto appuntamento del III Festival Filosofico del Sannio, organizzato dall'Associazione "Stregati da Sophia"
La lectio magistralis e' affidata al regista di teatro e prosa Andrea De Rosa ed a Gennaro Carillo che si confronteranno sul tema: "Il piu' saggio e' chi si lascia ingannare?"
Redazione
  

Il prossimo 17 febbraio, alle 15.30, presso il Teatro Massimo, si terrà il quarto appuntamento del 3° Festival Filosofico del Sannio, organizzato dall'Associazione culturale filosofica "Stregati da Sophia".
La lectio magistralis è affidata al regista di teatro e prosa Andrea De Rosa ed a Gennaro Carillo che si confronteranno sul tema: "Il più saggio è chi si lascia ingannare?"
Introdurrà i lavori Carmela D'Aronzo, presidente dell'Associazione culturale filosofica "Stregati Da Sophia".
Interverrà: Oberdan Picucci, assessore alla Cultura di Benevento.
Coordinerà: Lucio D'Alessandro, rettore dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.
Ci sarà poi Filosofia e danza: "Inganno", con la coreografia a cura di Carmen Castiello con il Corpo di Ballo della Compagnia di Balletto di Benevento.
"Tanto quanto la filosofia, il teatro - si legge nella nota inviata alla Stampa - ambisce, sin dalle sue origini, a mettere in discussione l’esistente, a provocare e suscitare domande su ciò che abitualmente diamo per scontato.
Pur attraverso strade sostanzialmente diverse, il comune obiettivo di entrambe è l'instancabile ricerca della verità attraverso lo smascheramento del luogo comune, lo scavo oltre la superficie, la frequentazione dei territori dell'animo umano meno battuti e spesso più impervi.
Il teatro ha a che fare da sempre con la suggestione, l'illusione, la "sospensione dell'incredulità" da parte dello spettatore che riesce, in questo modo, ad immedesimarsi nei personaggi e nelle vicende che si svolgono dinanzi ai suoi occhi.
Paradossalmente, tutto il lavoro che si svolge sul palcoscenico si fonda su un artificio, ma questo inganno, come lo chiamava Gorgia, permette un coinvolgimento totale dello spettatore che riguarda non solo la sfera intellettuale, come avviene per la filosofia, ma anche la sua esperienza sensibile ed emotiva.
L'artificio diventa allora uno strumento di conoscenza.
La voce dell'attore, il suono, le luci, i costumi, eccetera sono la tecnologia escogitata dal teatro sin dal V secolo avanti Cristo per rendere possibile questo prodigioso lavoro di scavo che a nessuna altra arte è dato di compiere, perché solo con il teatro si fa un'esperienza della vita così complessa e articolata, proprio lì e in quel momento".

Andrea De Rosa
Regista di teatro e prosa.
Ha collaborato per lungo tempo come aiuto regista con il regista Mario Martone, sia in teatro (Così fan tutte e don Giovanni) che al cinema (L'amore molesto, Teatro di guerra, L'odore del sangue,).
Ha diretto molti cortometraggi, con Appunti per una fenomenologia della visione, è stato premiato al Festival Internazionale Cinema Giovani di Torino.
In campo operistico ha spaziato dal Novecento al melodramma ottocentesco realizzando spettacoli sotto la direzione di Riccardo Muti: Macbeth, L’elisir d’amore a Copenhagen, Maria Stuarda al San Carlo di Napoli e don Pasquale, Il matrimonio inaspettato di Paisiello al Festival di Pentecoste di Salisburgo 2008.
Le sue prime produzioni, in prosa, sono caratterizzate da un grande interesse per i personaggi tragici: Encomio di Elena tratto dal testo del filosofo sofista Gorgia da Lentini, Le Troiane di Euripide, Il decimo anno da Euripide ed Eschilo, Maria Stuart di Schiller, La Tempesta di Shakespeare.
E’ stato direttore del Teatro Stabile di Napoli, dove oltre alla Tempesta ha messo in scena Tutto ciò che è grande è nella Tempesta, sull’opera di Martin Heidegger, il maggiore filosofo del Novecento.
Ha diretto Norma per l'Opera di Roma alle Terme di Caracalla e Studi sul Simposio di Platone per il Teatro di Modena.
Sono tante le sue rappresentazioni nei più importanti teatri italiani quali: Milano, stabile di Torino, Teatro regio, Stabile di Napoli, Genova, San Pietroburgo.
E' presente con una sua opera all’inaugurazione della Stagione alla Fenice a Venezia.
Nel 2016 Andrea De Rosa ha ricevuto il Premio dell’Associazione Nazionale dei critici di teatro (Anct) per Fedra, premiato come miglior spettacolo dell'anno

Gennaro Carillo
E' ordinario di Storia del pensiero politico nell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.
Disciplina che insegna anche presso il Dipartimento di Giurisprudenza della Federico II.
Direttore scientifico del Cirlpge (Centro interuniversitario di ricerca sul lessico politico e giuridico europeo), per quattro anni docente ed esperto formatore nella Scuola Superiore della Magistratura di Scandicci, ha scritto su Vico, Platone, Aristofane, Eschilo, Sofocle, Euripide, Antifonte, John Selden, Simone Weil.
Lavora, da molti anni, sulla fortuna del mito di Atteone nella letteratura europea.
Quanto al teatro, oltre a scrivere su Enzo Moscato, ha ridotto Eros e Priapodi Gadda per Sandro Lombardi (Una frenesia di scimmie).
Collabora con "Il Mattino".
Ha progettato e cura, presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il ciclo Fuoriclassico.
La contemporaneità ambigua dell'antico.

comunicato n.99555



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