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Benevento, 23-04-2024 18:24 ____
Dopo 80 anni dai bombardamenti alleati non trova soluzioni l'area urbana residuata da tali distruzioni
Degrado e depopolamento viaggiano di pari passo se non trovano legittime ma utili soluzioni afferma Carmine Meoli per piazza Duomo e piazza Orsini
Redazione
  

Sulla situazione di piazza Duomo e piazza Orsini, ci scrive Carmine Meoli.
"Se 80 anni orsono - si legge - i bombardamenti distrussero tante vite umane innocenti e causarono ingenti distruzione di edifici pubblici e privati, dopo 80 anni non trova soluzioni l'area urbana residuata da tali distruzioni.
Sembrava che la erezione di un "mamozio" e la sistemazione di un ordinato e comodo parcheggio avessero finalmente chiuso la grave ferita arrecata alla struttura urbanistica della città.
Anzi la realizzazione di una moderna e funzionale "porta di accesso" al Museo diocesano a piazza Orsini pareva aver notevolmente migliorato l'immagine e la fruizione dell'area violentemente bombardata.
E invece il "mamozio" è ancora oggi privo di concreto utilizzo salvo quello di contribuire a deturpare il profilo urbano e a testimoniare quanto velleitario sia stato decidere una alterazione della destinazione urbanistica dell'area senza alcun concreto vantaggio per la cittadinanza.
Il parcheggio, messo in ordine e organizzato in base alle moderne tecniche di gestione, dopo aver creato la illusione che progetti positivi dopo decenni potevano essere portati a termine con indiscutibili vantaggi per i visitatori e per le poche attività commerciali in centro città, sopravvissute alla invasione barbarica  di centri commerciali moltiplicatisi a dismisura, ora per decisione di giustizia è stato chiuso. 
Giustizia è fatta ma non pare rientrare tra le preoccupazioni dei preposti il venire meno della comodità per gli automobilisti di un accesso al centro cittadino per una visita ai monumenti o per acquisti nei pochi negozi ancora aperti o per un semplice aperitivo .
Anzi si coglie la occasione per un invito ad utilizzare altri spazi deputati a prescindere dalla loro distanza dal centro o dal fatto di non essere ugualmente agevoli per anziani o famiglie con bambini.
Degrado e depopolamento viaggiano di pari passo se non trovano legittime ma utili soluzioni le ferite inferte 80 anni fa e non ancora curate o curate in malo modo".

ap - Solitamente, quando possiamo, diamo spazio alle note ed osservazioni che ci inviano i nostri lettori.
Ovviamente il giornale ospita solamente lo scritto e non necessariamente deve anche condividerlo.
In questo caso, infatti, esprimiamo il nostro rammarico per il fatto che una persona sensibile ed attenta come Meoli faccia uso, per indicare il palazzo sorto dinanzi al Duomo, del termine dispregiativo di "mamozio".
Può non piacere e ci mancherebbe, ma ricordo a Meoli ed a tutti coloro che usano questo termine inopportuno ed inappropriato, sindaco in testa, che quel manufatto è frutto di un concorso internazionale di idee a cui parteciparono le più belle firme dell'epoca dell'architettura italiana. Vinsero la gara Gabetti ed Isola.
Quando si tratta di arte ai massimi livelli, anche i dipinti di grandi artisti possono non piacere ma certamente non li appelliamo con il termine dispregiativo di "mamozio".

comunicato n.163601



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