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Benevento, 13-04-2024 19:45 ____
Due campioni del ciclismo degli anni andati, Gianni Bugno e Claudio Chiappucci, hanno fatto visita al Museo del Ciclismo di San Giorgio del Sannio
Questa pregevole istituzione, ospitata nel palazzo che fu di Arturo Bocchini, e che e' stata voluta da Paolo Serino, storico "portabandiera" del ciclismo nel Sannio, merita di essere sostenuta e fatta conoscere per esere poi visitata
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Due campioni del ciclismo degli anni andati, Gianni Bugno e Claudio Chiappucci, hanno fatto visita al Museo del Ciclismo di San Giorgio del Sannio.
Si tratta di una pregevole Istituzione, voluta e portata avanti sin qui da Paolo Serino, storico "portabandiera" del ciclismo nel Sannio, che occupa alcune stanze del prestigioso Palazzo Bocchini, in località Marzani, il capo della Polizia di Mussolini, palazzo oggi di proprietà del Comune a cui è stato lasciato in eredità proprio da Arturo Bocchini con l'intento di ospitarne delle scuole, cosa questa che è stata fatta fino ad un po' di anni fa.
Gianni Bugno, campione del Mondo su strada nel 1991 e nel 1992 e Claudio Chiappucci, secondo ai campionati del Mondo di Agrigento sono giunti al Museo di Paolo Serino dando lustro a questa iniziativa che merita di essere sostenuta e soprattutto fatta conoscere per essere poi visitata.
A Bugno e Chiappucci, ci ha detto Serino, voglio dare innanzitutto il mio benvenuto.
E' questa la messa in opera di una prima pietra che attenga al prosieguo di quest'opera di cui mi vanto di aver avuto l'idea.
Tenevo tanti cimeli sul ciclismo e molto di tutto ciò è qui esposto sempre con l'idea forse non di fare un Museo all'inizio. Io sono un conservatore per natura e quindi nel tempo ho accumulato oggetti senza nemmeno rendermi conto, probabilmente, di quanto andavo raccogliendo.
Mi auguro che altri, dopo di me, prendano il testimone e lo portino avanti.
E sarà certamente così, abbiamo risposto a Serino, aggiungendo che la soddisfazione di un collezionista è poi anche quella di mettere in mostra i suoi "gioielli" e godere dell'ammirazione della gente nell'osservarli.
E' proprio così, ci ha risposto il presidente.
Ho tra le 70 e le 80 maglie appartenute a vari campioni.
Tante pagine della "Gazzetta dello Sport" che sottolineano gli avvenimenti più importanti nel campo del ciclismo.
Molte sono prime pagine che mi furono omaggiate dal direttore dell'epoca Candido Cannavò.
Ho anche copie del settimanale, "Lo Sport Illustrato", che mi ricorda i tempi d'oro del ciclismo italiano ed internazionale.
Andavo all'epoca all'edicola di Ciro Cozzi, qui a piazza Risorgimento di San Giorgio del Sannio (a cui subentrò poi la famiglia Molinaro ndr) a comprare questi giornali.
Altri reperti sono qui rappresentati da una bicicletta del 1890.
Ne comprai altre cinque sulle sponde del lago Maggiore, ad Arona.
C'è ovviamente qualche reperto anche della famosa corsa ciclistica Papà Espedito (a cui fu dato il nome del papà di Paolo Serino ndr) che andò avanti per ben 28 anni, corsa ideata sempre da Paolo Serino.
Insomma, ha concluso Serino, mi auguro che il Museo abbia un seguito.
A questo punto sono giunti i due campioni del ciclismo e la nostra conversazione è finita.
Bello è stato vedere l'accoglienza riservata loro dagli appassionati di San Giorgio del Sannio ed ammirarli mentre entrambi si riconoscevano nelle foto che erano attaccate ai muri del Museo segnado così un'epoca che può essere definita d'oro, come ha detto lo stesso Serbno a cui facciamo gli auguri affinché continui a portare avanti questa sua creatura con l'invito, soprattutto ai giovani ciclisti, a sostenerlo in questo sforzo non di poco conto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

comunicato n.163411



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