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Benevento, 11-04-2024 19:32 ____
Il Comune di Ponte ha rischiato un serio problema contabile. Ad una ditta edile aggiudicataria di lavori avrebbe dovuto pagare 385.479,57 euro
Per far fronte a tale obbligo avrebbe dovuto necessariamente attivare prestiti e mutui, dirottando allo scopo consistenti somme utili per ben altre esigenze della comunita'
di Giacomo De Angelis
  

Il Comune di Ponte ha rischiato un serio problema contabile.
In esecuzione di una sentenza emessa dal Tribunale di Benevento il 31 luglio del 2023, avrebbe dovuto pagare la somma di 385.479,57 euro alla ditta edile aggiudicataria di lavori progettati per l'area industriale di Ponte, nonostante che la Regione Campania avesse revocato il relativo finanziamento.
Per far fronte a tale obbligo avrebbe dovuto necessariamente attivare prestiti-mutui, dirottando allo scopo consistenti somme utili per ben altre esigenze della comunità.
Il rischio è stato evitato grazie alla ditta stessa che ha rinunciato ad ogni diritto ed azione nei confronti del Comune, come formalizzato con apposito atto di transazione il cui schema è stato approvato con deliberazione di giunta comunale numero 20 dello scorso 12 febbraio.
Le spese giudiziali sono state compensate ed il legale della ditta edile ha pure rinunciato alle sue competenze che il Tribunale ha stabilito in 11.228,50 euro.
Restano in sospeso solo le spese relative al rapporto processuale tra il Comune di Ponte e la Regione Campania, chiamata in causa dal Comune nel suo tentativo di difesa e di scarico responsabilità; trattasi del rimborso delle spese generali e di quelle del legale che ha difeso la Regione, anch'esse quantificate in 11.228,50 euro.
Quisquilie, comunque, rispetto al "totale" della sentenza!
La vicenda ha riguardato un progetto tecnico denominato Lavori di potenziamento infrastrutture area Piano per gli Insediamenti Produttivi (Pip) di contrada Piana, il cui finanziamento era stato, come premesso, revocato.
Nello schema di transazione si legge che a determinare la revoca sono state "vicissitudini intercorse tra gli enti interessati", vale a dire il Comune di Ponte e la Regione Campania.
La sentenza, invece, individua e analizza le "cosiddette vicissitudini" e documenta ed evidenzia che la vicenda si caratterizza per il non rispetto da parte del Comune della tempistica prescritta sia per realizzare gli interventi progettati e sia anche per le relative procedure amministrative.
Il tutto ha inizio nel 2015, quando la Giunta regionale della Campania ammette a finanziamento il suddetto progetto per l'importo di ben due milioni e quattrocentonovantamila euro.
La società edile in atti si aggiudica i lavori per l'importo di un milione e settecentocinquantaduemila euro e come da procedura emette fattura, per l'importo di 385.479,57 euro, a titolo di anticipazione sui lavori da realizzare.
La richiesta, però, non è soddisfatta a causa del mancato accreditamento della somma da parte della Regione, che aveva intanto revocato il finanziamento.
Secondo il cronoprogramma del finanziamento, infatti, l'avvio dei lavori sarebbe dovuto avvenire il 5 marzo 2015 e per l'esecuzione dei lavori si sarebbero dovuti impiegare complessivamente 210 giorni naturali e consecutivi.
Invece, come riferisce la sentenza, i lavori furono avviati il 14 ottobre 2015, dunque ben oltre la data stabilita, e addirittura in data successiva a quella prevista per la redazione del verbale di "fine lavori" (che avrebbe dovuto essere redatto entro il 3 ottobre 2015).
Non solo, ma il contratto di appalto fu stipulato il 24 novembre 2015, dunque successivamente all'avvio d'urgenza del cantiere (che, come già evidenziato, era avvenuto il 14 ottobre 2015) e addirittura quasi nove mesi dopo rispetto al termine del cronoprogramma (5 marzo 2015).
Come scusante del mancato rispetto della tempistica, il Comune pontese ha anche tentato di utilizzare gli eventi alluvionali che interessarono il territorio il 15 ottobre 2015.
Purtroppo, differentemente da altre contestuali ed analoghe vicende sannite afferenti finanziamenti pubblici, il tentativo non riuscì giacché, come evidenziato in sentenza, a quella data i tempi tecnici della procedura erano già in evidente ritardo.
In conclusione, e senza voler colpevolizzare alcuno, queste "vicissitudini" hanno vanificato l'opportunità per migliorare l'area industriale pontese e potenziare le sue infrastrutture.
Comunque, richiamando gli eventi alluvionali dell'ottobre 2015, il Comune ha poi ottenuto nel 2018 dalla Regione Campania un finanziamento per la zona industriale per realizzare "Interventi di mitigazione, di ripristino funzionale e risanamento idrogeologico del Vallone a monte dell'area Pip - 1° lotto".
L'importo di tale finanziamento è stato di 520.000 euro ed i lavori, per un importo di 322.552 euro, sono stati aggiudicati e realizzati.
Ad ogni modo, chiosiamo questa vicenda con una considerazione: Il Comune avrebbe dovuto pagare una fattura a titolo di anticipazione su lavori da eseguirsi, e non effettuati.
Più logica sarebbe stata semmai la liquidazione della fatturazione del 9 dicembre 2015 dei lavori eseguiti, quelli del 1° Stato Avviamento Lavori di 36.175,60 euro, purtroppo anche non esigibili perché la somma era inferiore alla soglia fissata in contratto.

 

comunicato n.163371



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