| Benevento, 11-04-2024 17:11 |
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Il territorio del Fortore non veniva piu' attraversato dal Giro d'Italia dal lontano 1933, oltre novant'anni fa
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di Roberto Costanzo |
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Sarà capitato anche nel passato, ma le due tappe del Giro d’Italia che quest'anno attraverseranno il Sannio hanno un singolare significato.
Il prossimo 14 maggio sui monti del Titerno, a Bocca della Selva, vi sarà l'arrivo della decima tappa, Pompei-Cusano Mutri, ed il giorno successivo, sui monti del Fortore, vi sarà la partenza dell'undicesima tappa, Foiano di Valfortore-Francavilla al mare.
Nel secondo dopoguerra, il Giro aveva in qualche misura onorato varie zone del Sannio, lungo le strade della Valle Caudina, le colline del Medio Calore, i monti dell'area telesina, la fondovalle Tammaro; mentre il territorio del Fortore non veniva più attraversato dal Giro d'Italia dal lontano 1933, oltre novant'anni fa.
Eppure il tracciato del Fortore nel secolo scorso, ai tempi di Girardengo, Binda e Guerra, aveva deciso le sorti non solo della tappa ma anche del Giro.
Difatti la tappa del 1933, Napoli-Benevento-San Bartolomeo-Foggia fu vinta da Alfredo Binda che conquistò anche la maglia rosa.
Quindi il ritorno del giro nel Fortore, quest'anno, suscita una particolare attenzione su tutta l'area fortorina del Sannio, del Molise e della Puglia.
Il sindaco di Foiano, Giuseppe Ruggiero, scrive: "La corsa rosa, per una giornata, permetterà al mondo di conoscere la Valfortore e le sue eccellenze".
Per evidenziare nella dovuta forma questo evento sportivo della Valfortore, Ruggiero ha preso l'iniziativa di promuovere la pubblicazione di un libro, dal titolo "Il Giro nel Fortore, dai miti Girardengo, Binda e Guerra, a Foiano alla partenza di tappa nel 2024" (foto da copertina), coordinato dal noto giornalista sportivo Marco Lobasso.
Il libro sarà presentato a Foiano, domenica prossima 14 aprile con l'intervento, tra gli altri, degli storici campioni ciclisti, Gianni Bugno e Claudio Chiappucci.
Il Giro di quest'anno, lungo l'Italia che cambia, arriva nel Fortore, che sembra essere sempre lo stesso, ossia un territorio ormai poco popolato e spesso affaticato ed invecchiato.
Il Giro, invece, è sempre più ringiovanito, vivace e variegato, con una fisionomia che cambia di giorno in giorno; mentre il Fortore cambia ancora poco in positivo.
Può bastare l'allarme che lanciò il sindaco di Foiano, con una dichiarazione del 18 dicembre 2021, in cui parlava del calo demografico che andava dal 9% di Foiano al 60% di Castelvetere, passando per il 30% di San Bartolomeo.
Comunque oggi il dato più preoccupante è quello della differenza tra giovani under 18 e anziani over 60.
Si arriva al caso di Ginestra (55 giovani con 150 anziani).
Il Giro d'Italia di quest'anno, lungo il Fortore, attraverserà comunque il medesimo paesaggio, i medesimi paesi, i medesimi problemi.
Dopo novant'anni, tuttavia, qualcosa è cambiato e qualcos'altro sta cambiando: un po' in meglio, un po' in peggio.
Certamente le riprese aeree e stradali della tappa di quest’anno ci diranno che il Fortore è ancora incerto ma sempre accattivante: al tempo stesso modesto e attraente; lento e agitato; un paesaggio un po' artificializzato dalle pale eoliche; uno spazio silvo-pastorale un po' povero e un po' ricco; un patrimonio idraulico apparentemente improduttivo, che ha però la capacità di irrigare le fertili pianure foggiane.
Se è vero che lo sport ormai è un primario trainer dell'economia, una tappa del Giro d'Italia può anche accendere l'attenzione e l'interesse sul presente e sul futuro di un mondo sofferente ma non privo di voglia di cambiare.
Questo è il Fortore che quest'anno sarà penetrato e stimolato da Giro.
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