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Benevento, 09-04-2024 13:13 ____
L'eccessiva attenzione sul centro storico fa dimenticare che l'azione di tutela va attuata per tutto cio' che rientra nel concetto di "patrimonio"
Per un territorio come Benevento e la sua provincia, la civilta' contadina dovrebbe essere una bussola indiscutibile, tuttavia non sempre cio' va di pari passo con la necessita' di preservare la memoria del territorio, soprattutto nel suo rapporto con la sfera antropica. Salviamo le querce secolari e non badiamo solo ai pini di viale degli Atlantici
di Francesco Morante
  

Nel crescente impegno che l'Archeoclub di Benevento dispiega nel campo dello studio e della tutela del nostro territorio, un settore che non poteva mancare all'appello è quello del paesaggio rurale.
Si tratta di un insieme di valori che sono sì estetici, ma che riguardano soprattutto la memoria del territorio e, perché no, anche quello della sua futura "salute".
A volte, l'eccessiva attenzione sul centro storico e sui monumenti più iconici del nostro passato, fa dimenticare che l'azione di tutela va attuata per tutto ciò che rientra nel concetto di "patrimonio", vale a dire di ogni elemento che è testimonianza di civiltà.
Per un territorio come Benevento e la sua provincia, la civiltà contadina dovrebbe essere una bussola indiscutibile, tuttavia non sempre ciò va di pari passo con la necessità di preservare la memoria del territorio, soprattutto nel suo rapporto con la sfera antropica.
Uno dei casi più eclatanti è quello delle cornici arboree di strade e corsi d'acqua.
Un autentico massacro, quasi un genocidio visto che anche gli alberi sono esseri viventi, attuato nell'indifferenza generale.
Si tratta di migliaia di alberi che sorgono ai bordi delle strade e di fossi che costeggiano i corsi d’acqua, che sono quasi sempre in suolo demaniale.
Proprio il fatto che sorgano su suolo pubblico e non privato, pone questi alberi alla mercé di chiunque trovi un vantaggio ad abbatterli, senza che ci sia la benché minima conseguenza, né sul piano civile né su quello economico.
Capita così, costantemente, di veder scomparire alberi che prima segnavano il paesaggio, come le secolari querce che erano sulla collina di San Vitale, e di cui in foto si vedono pochi esemplari superstiti.
Sarebbe il caso di porre con urgenza l’attenzione alla salvaguardia di piante e essenze già esistenti, con opportune norme che siano anche punitive nei confronti di chi non le rispetti.
Si dovrebbe pensare anche ad un’azione di riforestazione, soprattutto per ripristinare lungo strade e corsi d’acque le cornici arboree che sono uno dei maggiori pregi del nostro paesaggio rurale.
All'interno di CampaniAlleva, in programma dal 19 al 21 aprile prossimi, l'Archeoclub di Benevento sarà presente con una mostra fotografica sulla storia del Paesaggio Rurale, soprattutto nel corso del Novecento.
Si tratta, ovviamente, di un contributo per la conoscenza dei valori culturali del mondo contadino, che nella nostra memoria, anche fisica, occupano un ruolo di primissimo piano.
Il consiglio direttivo dell'Archeoclub, riunitosi lo scorso 5 aprile, ha deciso di presentare nell’occasione di questa mostra, un suo Manifesto per la tutela del paesaggio rurale, soprattutto per poter dialogare con gli altri soggetti, sia istituzionali che di volontariato, che siano sensibili all’argomento e disponibili ad azioni concrete di salvaguardia del territorio.
Salviamo le querce, per il loro e il nostro bene.

 

comunicato n.163320



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