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Benevento, 08-04-2024 12:25 ____
Francesco Farese attacca i suoi ex compagni di maggioranza e li invita a non dire piu' bugie perche' hanno le gambe corte. Siate piu' fantasiosi...
Sui debiti fuori bilancio si agita l'Aula che accomuna tutte le componenti in una denuncia contro questo stato di cose. Non se ne puo' piu' e Picariello ancora una volta afferma: Questa sara' l'ultima volta che li voto mentre Farese sottolinea: Sono schede debitorie imbarazzanti. Pensavo di trovarmi su scherzi a parte. Il dirigente Santamaria, sotto accusa, ne dovra' rispondere afferma il segretario generale. Niente da fare per la delibera su Sannio Acque. La maggioranza mantiene il punto e Perifano attacca
Nostro servizio
  

Consiglio comunale quello di stamane senza grossi scossoni tranne che per il fatto che Francesco Farese, "gioiello di punta" delle truppe mastellate passato con l'opposizione, si è tolto qualche soddisfazione accusando la sua vecchia compagine politica di smetterla di dire bugie, e per l'intervento di Luigi Diego Perifano, sempre dell'opposizione, che è stato molto duro sulla vicenda dell'adesione alla società Sannio Acque di cui si è chiesto la revoca dell'atto deliberativo per palese illegittimità.
La seduta ha avuto inizio con notevole ritardo, alle 10.15 ed ha avuto termine alle 12.20 e si è svolta in una sala rinnovata nel suo impianto voce e dove sono comparsi tre minitor giganti con telecamera che segue gli intervenuti non appena si attiva il microfono.
Questo ha spinto il presidente Parente a dire che bisognerà fare un mini corso di aggiornamento anche perché non sarà più così semplice spostarsi da un banchetto ad un altro.
E qui la battuta di qualcuno: State blindando la maggioranza che ora non potrà più passare con l'opposizione...
I lavori sono stati avviati alla presenza di 26 consiglieri su 33. Assenti, alla chiama, De Lipsis, De Longis, De Lorenzo, Giorgione, Megna, Moretti e Piccaluga.
Il primo punto all'esame dell'Aula è stato: "Ratifica deliberazione di Giunta numero 56 del 12 marzo 2024 avente ad oggetto: Variazione urgente al bilancio ai sensi dell'articolo 175, comma 4 del Tuel, variazione Peg, aggiornamento Dup, programma triennale delle opere pubbliche, elenco annuale e programma triennale degli acquisti per beni e servizi".
La relazione è stata tenuta dall'assessore alle Finanze, Maria Carmela Serluca la quale ha motivato quest'atto per venire incontro alle necessità manifestate dai settori ed in particolar modo per la costituzione di un fondo, mancante nel Bilancio di previsione approvato ai primi di gennaio, per sostenere i minimi interventi di manutenzione ordinaria agli edifici di edilizia residenziale pubblica.
Ed è stato a questo punto che Farese si è preso la sua rivincita.
Vi consiglio per il futuro di essere più fantasiosi perché le bugie hanno le gambe corte.
Fra gli emendamenti che presentammo a gennaio e poi bocciati, tentava appunto di appostare somme per gli alloggi da restaurare.
Non ci avete, non mi avete ascoltato.
Poi però il dirigente dell'Urbanistica vi ha segnalato proprio questa necessità, ciò che avevamo chiesto noi e cioè l’appostamento in bilancio di almeno un importo di 10mila euro.
Dunque il problema non era la bontà della proposta, mai evidentemente i proponenti che appartenevano all'opposizione.
Il consigliere Antonio Capuano mi invitò addirittura a studiare meglio le carte. Io le avevo lette in maniera approfondita, come dimostrano i fatti di oggi, ed ora mi meraviglio che un consigliere esperto come lui non si fosse accorto della mancanza, ha proseguito Farese con piglio.
Mi accusarono anche di divertirmi con un'asina, diciamolo in maniera elegante (Picariello, con eleganza di linguaggio, gli disse che qualche consigliere si incula la ciuccia... ndr).
Capuano nel prendere la parola ha tentato la replica ma non è stato della sua solita decisione.
Avere da Farese, ha detto, lezioni di comportamento consiliare è un onore.
Quando non c’è collaborazione si va sempre avanti a colpi di maggioranza e noi non volevamo mutare il Documento Unico della Programmazione (Dup) e dunque non si meravigli il consigliere Farese, di cose che possono succedere.
A questo punto la delibera è stata votata con 19 voti favorevoli, 6 astenuti: Farese, Fioretti, Miceli, Perifano, Sguera, Varricchio e due contrari: De Stasio e Megna.
A questo punto, si è giunti nuovamente all'esame di tre deliberazioni contenenti debiti fuori bilancio e qui ancora una volta il presidente del Consiglio, Renato Parente, ha chiesto al civico Consesso di poter fare una sola discussione e così è stato.
A relazionare è stato l'assessore Serluca che ha evidenziato come si trattasse della liquidazione solo di spese legali visto che la sorta capitale ai dipendenti era già stata corrisposta.
E dunque spese legali, liquidate dal giudice in maniera nemmeno esorbitante, pari a 630,69 euro per la prima sentenza e per 609,19 euro per ciascuna delle altre due.
Questi i tre punti in discussione: "Riconoscimento debito fuori bilancio - articolo 194, comma 1, lettera a) Tuel. Scheda di rilevazione della partita debitoria n.2/2024 - procedimento n. R.G. omissis/23 definitivo con sentenza n. omissis/23 Tribunale di Benevento - Sezione Lavoro"; "Riconoscimento debito fuori bilancio - articolo 194, comma 1, lettera a) Tuel. Scheda di rilevazione della partita debitoria numero 3/2024 - procedimento n. R.G. omissis/23 definitivo con sentenza n. omissis/23 Tribunale di Benevento - Sezione Lavoro"; "Riconoscimento debito fuori bilancio - articolo 194, comma 1, lettera a) Tuel. Scheda di rilevazione della partita debitoria numero 4/2024 - procedimento n. R.G. omissis/23 definitivo con sentenza n. omissis/23 Tribunale di Benevento - Sezione Lavoro".
A questo punto si è aperto il dibattito con l'intervento di Angelo Miceli che ha sottolineato come l’accorpamento della discussione sia stato azzeccato perché sono tre partite debitorie tutte della stessa fattispecie.
Prima siamo "Benevento città che legge" (il riferimento alla manifestazione per la quale occorreva liquidare il lavoro straordinario ai dipendenti ndr) e poi "Benevento città che paga" inopinatamente cifre, ancorché modeste, che sottraggono fondi ai servizi pubblici essenziali. Lo straordinario ordinato va poi corrisposto senza mettere il dipendente in condizione di dover adire il giudice per farsi pagare.
Ora dopo circa 4 anni dai fatti, riconosciamo all’avvocato circa 2mila euro, lo stesso importo di quanto chiesto dai dipendenti. Perché il Comune, ha concluso Miceli, non ha posto in essere le azioni correttive per evitare di giungere a ciò?
Francesco Farese ha parlato di schede debitorie imbarazzanti.
Pensavo di stare su scherzi a parte.
Nel 2020 si assume l'impegno di spese per lo straordinario e il dirigente Gennaro Santamaria individua anche i dipendenti a cui richiederlo e ne quantifica anche il compenso.
Poi magicamente questa cosa finisce nel dimenticatoio e oggi ci troviamo a pagare per spese legali un importo quasi uguale a quello che dovevamo pagare ai dipendenti.
Se non c’è una azione di verifica su un caso scuola come questo, quando assisteremo ad un cambiamento di rotta?
Abbiamo preso 2mila euro e li abbiamo lanciati dalla finestra, ma questi non sono soldi nostri con i quali facciamo ciò che vogliamo, sono dei contribuenti, ha concluso Farese.
Rosetta De Stasio ha detto di concordare con quanto detto da Farese senza dimenticare che lo stesso consigliere, fino a qualche mese addietro, dalla maggioranza ha avallato questa pratica dei debiti fuori bilancio.
Mi compiaccio però del fatto che esistono ancora le vie di Damasco...
Su questa vicenda avevo proposto, ed insisto, la costituzione di una Commissione d’indagine per stabilire le responsabilità anche perché il sistema di controllo che aveva promesso il segretario generale evidentemente ancora non funziona.
La motivazione è di principio più che di sostanza che non è grande cosa.
Ed così mi chiedo: Perché è stato bloccato il pagamento?
Poniamo fine alla emorragia di denaro pubblico.
Antonio Picariello nel suo intervento, simile a quello di altre sedute e quindi senza conseguenze, ha comunque detto che questo atteggiamento va stigmatizzato.
Abbiamo dirigenti a cui corrispondiamo oltre 50mila euro l’anno aggiuntivi allo stipendio ma non fanno il loro dovere evidentemente.
Non mi costringete a denunciare la cosa alla Corte dei Conti per il danno erariale (gli atti relativi ai debiti fuori bilancio vanno già automaticamente trasmessi alla Corte dei Conti... ndr).
Qui la politica viene mortificata. Non mi costringete a fare la denuncia per responsabilità amministrative e contabili.
Non abbiamo in bilancio i soldi per la manutenzione ordinaria delle case e buttiamo gli euro in questo modo. Non è possibile che alcuni dirigenti agiscano in questo modo.
Avverto: Questo è l'ultimo avviso.
Luigi Scarinzi nel suo intervento ha detto che è questo un pensiero univoco tra maggioranza ed opposizione.
Il mio voto è favorevole ma solo per rispetto ai dipendenti che non sono stati pagati.
E qui però a Scarinzi è stato fatto notare dai banchi dell'opposizione che i dipendenti sono stati pagati. Quelle che oggi vengono liquidate sono solo le spese legali.
L'invito di Scarinzi è stato ad impegnarsi acché ciò non accada più in futuro.
Marialetizia Varricchio del Pd ha chiesto di verificare le responsabilità. Non si può sempre passare oltre. Dopo l’atto di liquidazione bisogna verificare che ciò è stato effettivamente fatto.
Marica Mignone, consigliere delegato proprio al Contenzioso, ha detto che la genesi di queste vertenze è che bisogna cercare di non crearli proprio i contenziosi e che il dipendente non debba essere messo in condizione di fare causa per vedersi riconosciuti i 600 euro che gli spettano.
Il segretario generale sta cercando di sensibilizzare i vari settori a rispondere all’Avvocatura.
Bisogna dire che sono caso questi che vengono dal 2019, speriamo che non si crei altro contenzioso come questi.
Il segretario Riccardo Feola ha dichiarato che qui, in questi casi, c’è una evidente responsabilità del dirigente che non ha ritenuto liquidabili queste somme e lo ha fatto scientemente.
Sarà attivata necessariamente una procedura nei suoi confronti.
Anche per i dipendenti assegnati a Città Spettacolo necessitava che le risorse rientrassero in quelle decentrate e ci siamo riusciti evitando così la nascita di altri debiti. Punteremo anche sugli atti transattivi cercando di prevenire il sorgere della sentenza.
La votazione unica per tutte e tre le delibere dei debiti fuori bilancio (restiamo della opinione che le delibere vadano votate singolarmente mentre la discussione può essere unica ndr) è stata di 19 voti favorevoli e di 9 voti contrari.
Si è passati a qusto punto al quinto punto all'ordine del giorno "Legge 23 dicembre 1998, numero 448 - articolo 31, comma 21. Accorpamento al demanio stradale di terreni di proprietà privata, utilizzati ad uso pubblico, ininterrottamente, da oltre venti anni, ubicati alla via Pietro Nenni".
A relazionare è stato l'assessore Attilio Cappa che ha ricordato che il Comune era stato condannato a pagare il mancato esproprio 2.612 metri quadrati. L'importo liquidato ai proprietari è stato di 122.131,21 di euro.
Il Comune ha pagato ma le aree erano ancora state acquisite al patrimonio comunale.
Giovanni De Lorenzo ha sottolineato come la vicenda avrebbe dovuto essere meglio approfondita.
Le perplessità, che permangono, derivano dallo svolgimento dei fatti.
Le somme sono state pagate nel 2006 e quindi sapere se dal 2003 all'emissione della sentenza del 2006 fossero stati posti in essere degli atti che interrompessero l’usucapione.
Fatti gli accertamenti il suolo pagato sarebbe stato acquisito probabilmente con altra procedura.
Non c’è il consenso dei proprietari che sono stati pagati, è vero, ma l’ipotesi che questa proprietà potesse essere acquisita in modo errato, ci porta a confermare le nostre perplessità.
Cappa nella replica ha detto che questi sono gli stessi dubbi di cui abbiamo parlato in Commissione e mi dispiace che essi restino.
E’ la ratio della legge che consente al Comune di agire così.
Accertare il tutto con un nuovo giudizio? E basato su cosa?
Non c'è mai stato interesse contrario da parte dei proprietari che comunque hanno eventualmente la facoltà di impugnare questa delibera.
Non c'è il consenso perché il tutto era stato avviato con procedura espropriativa. L'interesse dei proprietari era quello di venire in possesso della somma di denaro, cosa che è stata fatta.
La deliberazione è stata alla fine votata da 17 favorevoli e 10 contrari.
A questo punto, dopo la precisazione del presidente Parente sul mini corso da farsi per l'uso del nuovo impianto di diffusione della voce nell'Aula, lavori che prevedono la rimessa in funzione anche dlel'impianto elettrico sin qui disconnesso, si è passati all'ultimo punto all'ordine del giorno: "Annullamento in autotutela della delibera di Consiglio comunale numero 67/2023 "Servizio idrico integrato dell'ambito distrettuale sannita - adesione al deliberato Eic 69/2022 ed approvazione Statuto Società mista Sannio Acque srl". Conferma ed integrazione deliberazione numero 1 del 31 gennaio 2023 - Ordine del giorno ai sensi dell'articolo 47 del vigente Regolamento del Consiglio comunale."
A prendere la parola è stato nuovamente Farese il quale ha evidenziato come la proposta di delibera fosse stata predisposta il 12 gennaio scorso, quando era stata richiesta la convocazione del Consiglio.
Abbiamo dovuto chiedere al prefetto di far disporre le convocazione per oggi. Esprimo forte rammarico per il notevole ritardo con cui ne discutiamo in Consiglio.
Il presidente sarà stato pressato dalla sua maggioranza ad attendere.
Abbiamo chiesto l’annullamento dell’atto. Io la delibera di adesione alla società di gestione del servizio idrico, l'ho votata perché condividevo e condivido la scelta di forma di gestione, pubblico e privato con prevalenza del capitale pubblico.
Ora è intervenuto il parere della Corte dei Conti che ha fatto in mille pezzi quelle delibere soprattutto rispetto ai rischi di natura finanziaria.
Si è atteso la gara della Regione che però non c'è stata.
La nostra proposta è di tutelare il Comune dai rischi economici derivanti da questa delibera.
Tutto quello fatto sin qui è stato tempo perso. Per riportare l’azione amministrativa in un regime di legittimità bisogna annullare la delibera ed attendere che poi che l'Ente Idrico Campano prosegua nella procedura di affidamento dell'incarico.
Farese ha dato per ultimo lettura della lunga ed articolata proposta di deliberazione.
Giovanna Megna nl suo intervento ha detto che parliamo di un argomento importante ma poco attrattivo per l’aula (quasi deserta ndr).
E' chiaro che abbiamo fatto un pasticcio come dichiara anche la Regione e così torniamo nuovamente alla casella del via, con tutto da rifare.
E' questo un modus operandi raffazzonato ed incomprensibile.
E' la terza volta che ci chiamate a rivalutare uno Statuto che è stato rifatto.
Sono stati bruciati soldi per le riunioni delle Commissioni e dei Consigli in tutti i comuni del Sannio.
Ora ci chiedete di continuare come se niente fosse.
Avete guidato a fari spenti nella notte e ci avete inviati contro il muro.
Qualcuno dovrebbe fare un passo indietro e dimettersi e dire che non ci aveva capito assolutamente nulla. (mentre Megna parlava, con una attenzione dell'Aula scarsissima, poca attenzione è giunta anche da parte del segretario comunale che ha pensato bene di fare uno spuntino in aula, dal suo banco. Il presidente Parente, a due passi, accortosi forse della inoèpportunità del gesto, ha prontamente nascosto la busta con le cibarie sotto il banco... ndr).
Rosetta De Stasio ha detto che rimarrei basita se questa maggioranza dovesse perseverare nel non revocare in autotutela una delibera severamente identificata come illegittima dalla Corte dei Conti.
Questo significa che sotto ci sono degli interessi da tutelare che vanno al di là di quelli dei consiglieri e dell’Amministrazione che dovrebbe invece governare legittimamente.
La maggioranza dica perché intende eventualmente tenere in piedi una delibera illegittima. Vorrei capire fin dove arriva il dovere di appartenenza e dove inizia invece il dovere di governare legittimamente.
Luigi Diego Perifano ha rimarcato che dal 12 gennaio, data della nostra richiesta di far tenere sull'argomento una seduta di Consiglio comunale, siamo arrivati ad aprile. Perché?
E’ solo una tecnica dilatoria che non fa onore alla intelligenza politica della maggioranza?
La Corte dei Conti ha fatto i coriandoli con la delibera che le avete mandato.
Siamo alla tragicommedia, con una giostra vergognosa di responsabilità tra i vari enti che dura da più di un anno.
Avevo detto e confermo che siamo in presenza di una truffa politica, ha detto con piglio Perifano.
Ci avete fatto deliberare sotto la Spada di Damocle dell'urgenza e con la minaccia che saremmo stati espropriati del potere decisionale.
Siamo ad aprile e non c’è traccia della gara che aveva sostenuto l’urgenza.
Ma veramente non volete ritirare l’atto?
Io non ci posso credere.
La Regione ha messo per iscritto che è stato rifatto lo Statuto e noi continuiamo a mantenere una delibera sulla base di uno Statuto che la Regione stessa dice non essere più valido.
La Regione annuncia anche che dovrà essere fatta preventivamente la consultazione pubblica, ciò che avevo detto già lo scorso anno, ha concluso Perifano
Che valore giuridico hanno i pareri che avete espresso per confermare la delibera?
Marcello Palladino ha cercato di giustificare l'atteggiamento della sua maggioranza.
L’ambito distrettuale sannita ha scelto la forma di gestione mista.
I singoli Comuni in base a tale scelte hanno approvato lo Statuto.
Iter e ritardi non possono essere ascritti al Comune di Benevento.
La gara la deve fare l’Ente Idrico Campano.
Noi abbiamo ottemperato al quadro normativo. Poi sono intervenuti i rilievi della Corte dei Conti. Ci conformeremo a quei rilievi ed approveremo una nuova bozza di Statuto, cosa da cui non possiamo sottrarci, ha concluso Palladino.
E qui dall'opposizione un coro nel dire: Ed allora perché non annullate in autotutela questa delibera così come vi abbiamo proposto?
Il segretario Feola ha risposto affermando che all'Agcm, Autorita' Garante della Concorrenza e del Mercato (che il segretario, mandando un po' tutti in confusione, ha chiamato invece Agcom ndr) è stata mandata la delibera numero 1 del 31 gennaio 2023 e non ci ha risposto proponendoci modifiche. E dunque non bisognava rimandare anche l’integrazione.
Giovanna Megna ha insistito: Mi riferisco alla seconda deliberazione, quella che non avete mandato all'Autorità e sulla quale avrebbe potuto fare dei rilievi.
A questo punto, in punta di voce, è intervenuto il sindaco Mastella il quale ha detto che l'Agcom riguarda il controllo sulla comunicazione...
E qui il segretario Feola ha fatto ammenda: Ho sbagliato io, si chiama autorità di controllo sulla concorrenza, è l'ex antitrust.
Conclusa la discussione la delibera proposta dalla minoranza è stata votata ottenendo 19 voti contrari e 7 favorevoli.
La seduta si è conclusa con l'avviso dei presidente Parente ai consiglieri.
Sulla pec di ciascuno è stato depositato il rendiconto che sarà approvato a fine mese.

ap - Una volta tanto una battuta finale la riservo per me anche per rispondere ad interrogativi non posti ma in animo di farlo, e ad auguri di pronta guarigione, cui esprimo ringraziamento.
Dopo circa due mesi ho fatto ritorno in Consiglio comunale a fare il mio mestiere di giornalista, di cronista.
Sono stato assente per tutto questo tempo, devo ancora riguardarmi secondo i consigli medici che non sempre metto in pratica, dopo un non più rinviabile intervento di protesi all'anca. Sono diventato bionico.
Ho adempiuto alla richiesta della mia ottima terapista del Centro di Riabilitazione dell'Asl, che mi ha chiesto di tornare in Consiglio non con la tuta e le comode scarpe di ginnastica, quelle che uso tutte le mattine andando da lei, ma con il mio abbigliamento solito: Giacca e cravatta, anche per convicere me stesso che il più è fatto e che si ritorna alla normalità, anche se gradatamente.
Ho adempiuto all'invito della dottoressa Rita Anzovino ed il collega Colarusso, a cui ho ricambiato stima ed affetto con la pubblicazione inconsueta di una sua foto con Diego De Lucia (foto che ai giornalisti, per tradizione non si fa), mi ha ritratto nell'immagine ultima a fondo pagina immortalando questo momento per me emozionante.

 

 

 

 

 

 

comunicato n.163292



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