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Benevento, 26-09-2023 18:12 ____
Perifano striglia la Stampa che non sempre si comporta con correttezza ed imparzialita' nella diffusione delle notizie
L'opposizione bacchetta la maggioranza che si chiude a riccio e non accetta il dialogo anche su argomenti sui quali occorrerebbe marciare uniti a partire dalla vicenda del depuratore ed ai miasmi di Ponte Valentino su cui ancora non ci sono notizie dettagliate. La comunicazione di Mastella e' efficace sulla gente ma priva di riscontri reali. Qualcosa di buono pero' dovra' pure farlo per dare un senso al suo lungo sindacato...
Nostro servizio
  

La Conferenza Stampa dell'opposizione di Sinistra a Palazzo Mosti si è aperta con un'amara constatazione fatta da Luigi Diego Perifano circa il comportamento di taluni operatori dell'informazione.
Non è di rito l'attività di una infomazione imparziale che ci consente di far sentire anche la nostra voce.
Non sempre nel delicato campo della diffusione delle notizie c'è correttezza ed imparzialità.
Un preambolo, quello di Perifano, che onestamente ci sta stretto anche perché non ci ricosciamo tra i destinatari di questa reprimenda e, come ci ha detto, per altra vicenda, un nostro collega al termine della Conferenza Stampa, non è sbagliato fare nome e cognome del giornalista o della testata "incriminata" per far anche in modo che ciascuno possa dire la sua.
Detto del preambolo, che non ci gratifica, Perifano ha introdotto l'incontro parlando del recentissimo provvedimentio di diffida del sindaco nei confronti di tre impianti situati nell'area del Consorzio Industriale a Ponte Valentino a proposito dei miasmi che provengono dalla zona e che stanno allarmando la popolazione che li avverte oramai distintamente in quasi tutta la città.
E' un provvedimento che arriva in ritardo ed è incompleto.
In esso non è detto cosa sia stato rilevato e quali le origini di questo olezzo.
Alla città, invece, deve arrivare una informazione dettagliata.
Per questo motivo, abbiamo chiesto la convocazione di un Consiglio comunale per modo che tutto diventi chiaro e limpido.
Tornando al tema della conferenza stampa, Perifano ancora una volta ha sottolineato l'atavica questione di questa maggioranza che è la mancanza di una programmazione.
Abbiamo chiesto un programma, un masterplan, che contenesse le cose da fare.
Il suggerimento non è stato accolto e non è servita la propagandata cabina di regia per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che non è arrivata a niente.
Ora, solo ora, è stato dato l'incarico per questo masterplan.
Da due anni ad esempio si discute del nuovo Piano Urbanistico Comunale ma siamo fermi ad una letterina d'intenti.
Che dire poi del Piano Traffico, del Piano della distribuzione commerciale.
Questi ritardi non si superano ed in luogo della programmazione si ricorre alla strategia della comunicazione con un racconto che spesso non coincide con la realtà.
E' solo un immaginairo e fantasmagorico salto di fantasia.
Si è detto di mille nuovi posti di lavoro in città ma poi le statistiche ci riportano alla realtà.
Per la Zona Economica Speciale (Zes) di Benevento sono previsti investimenti solo per 50milioni di euro, percentuale bassissima (3,8%), poca cosa.
Che dire poi dei ventilati record nell'acquisizione di fondi dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza?
Ma di quali grandi finanziamenti parliamo?
I 500milioni sono della diga di Campolattaro e non appartengono certamente a Benevento; poi ci sono i 50milioni per la stazione centrale ma sono soldi delle Ferrovie dello Stato.
Ed i 300mila nuovi alberi da mettere a dimora nel territorio cittadino?
Solo una visione onirica.
E le 50mila presenze a Città Spettacolo?
Si disse che le aveva stimate il drone.
Poi si scoprì che quel drone era ubriaco...
Mastella ha certamente intenzione di fare qualcosa di buono.
Deve farlo per dare un senso al suo lungo sindacato anche perché in 7 anni di governo il suo bottino è ancora molto magro.
L'unica cosa buona che ha fatto è il recupero del Teatro Comunale.
La realtà, ha concluso Perifano, è che bisogna passare ai fatti concreti.
La parola a questo punto è passata a Floriana Fioretti, capogruppo del Pd a Palazzo Mosti, che ha trattato la vicenda di piazza Santa Maria, una occasione da non sprecare.
Qui, grazie all'azione dell'opposizione, abbiamo fermato l'idea di realizzare un Terminal bus.
Ora il tutto si è ridotto a soli 40 metri quadri di manufatto, tutto qui ma resta l'ipotizzato via vai di pullman dei turisti.
Ne valeva la pena fare tutto questo per un risultato così mediocre?
Sugli scavi oramai tempi lunghi, ha proseguito Fioretti, visto che bisogna andare avanti per un altro metro e mezzo in profondità.
Per fare questo e per recuperare i fondi necessari, c'è la proposta avanzata da Perifano, ha concluso Fioretti, che è quella di impiegare i 4milioni di euro che ci sono stati assegnati come aggiuntivi al programma Pics.
Si può fare con questi sdoli sia il Parco Archeologico che il completamento degli scavi.
In Commissione la proposta è passata all'unanimità.
Ora bisognerà vedere che succede in Consiglio.
Angelo Miceli, consigliere comunale di "Città Aperta", ha relazionato invece sul progetto di piazza Risorgimento e del Terminal Bus di piazzale Venanzio Vari, un intervento che originariamente è nato nel 2016 e che ha avuto un riscontro continuo di ostilità al dialogo da parte della maggioranza.
Ora il progetto è contingente ed è ridotto ai soli finanziamenti pubblici.
L'intervento è su due aree contigue con riferimento alla città di cultura e di turismo atteso che la zona è proprio a ridosso di aree nodali.
Manca la progettualità per questo importante intervento.
Giovanna Megna consigliere comunale di "Civico22" ha sottolineato come spesso le posizioni narrate dall'opposizione vengono presentate solo come polemiche.
I Pics sono 12-13 interventi che danno quasi tutti un colpo al cuore alla città anche perché non hanno una visione progettuale e di ricaduta in termini turistici.
Lo stesso vale per l'Arco di Traiano.
Il primo progetto fu caratterizzato da una vera e propria sommossa popolare.
Si trattava di posizionare un container accanto all'Arco.
Poi il progetto è stato rivisto ed anche in questo caso è stato notevolmente ridotto.
E' divenuto un topolino dopo essere stato presentato come un elefante.
Ma è ancora funzionale ed a che cosa?
L'idea originaria era che il pubblico potesse entrare all'interno di questa struttura. Ora non più. E' solo un acquario fruibile dall'esterno.
E' insomma un intervento per niente attrattivo e che può provocare solo danni.
Ma dentro questo "Lapidarium" cosa ci si mette e soprattutto chi lo gestisce?
Bisogna lavare i vetri due volte al giorno. Ci mancherebbe pure che fossero sporchi e che la gente non potesse guardare all'interno. Chi lo farà? Chi pulirà questi vetri?
Ed all'interno?
Ci saranno le annunciate due statue acefale dell'epoca di Traiano e poi la pietra che annuncia l'inizio della via Traiana?
Il soprintendente però ha detto che non se ne parla proprio perché ci sono poche garanzie sia riguardo il trasferimento che la tutela di questi reperti.
La nostra proposta, ha detto concluso Megna e di mettere questo "Lapidarium" nel Museo di S. Ilario fuori le Mura, a due passi dall'Arco.
Anche a questo non abbiamo avuto risposta.
Infine, ad intervenire è stato Vincenzo Sguera che ha voluto subito sottolineare che l'agire dell'opposizione è senza preconcetti ma che non può esimersi dal farlo quando le storture sono evidenti.
L'argomento di Sguera è stato il recupero dell'ex Monopoli di Stato dei Tabacchi di via XXV Luglio.
E' un intervento che appoggiamo visto che faceva parte del programma di mandato di Luigi Diego Perifano candidato sindaco.
Abbiamo chiesto un masterplan, un crono programma per pianificare tutte le iniziative ma non c'è stato dato.
La maggioranza si chiude a riccio, ma non va bene.
Il Governo incontra anche le opposizioni sui grandi temi, non vedo perché non si possa fare lo stesso anche qui da noi.
Lo stesso dicasi per la realizzazione del depuratore. Dovrebbe unirci negli sforzi e non dividerci. E così anche per i miasmi che giungono da Ponte Valentino.
Il recupero del tabacchificio potrebbe essere il primo vero progetto di rigenerazione urbana dove dovrebbe sorgere anche un grande centro congressuale.
E' stato un pugno nello stomaco vedere tempo fa il Congresso nazionale dei dermatologi svolgersi in delle tende a piazza Castello.
Sin qui Sguera.
Nello spazio riservato alle domande dei giornalisti abbiamo chiesto se possiamo ancora parlare di Città-Spettacolo o se dobbiamo definitivamente evitare per il futuro l'accostamento di questo nome con il festival che si tiene ogni anno.
Ritorna la domanda di Angelo Moretti: Grande partecipazione ai concerti di Morandi e di Geolier. Ma questo è il successo dei concerti non di Città-Spettacolo.
La rassegna, ci ha detto Perifano, nacque per sostenere una idea che era quella di accendere i fari sulla città per modo che Benevento potesse essere proposta per l'insediamento universitario e per il Conservatorio.
Non c'è organicità di pensiero sulle strategie progettuali, ora la vogliamo trovare su Città-Spettacolo?
Non ne parliamo proprio più.
Diciamo che è "Quattro notti" e basta.
Poi Perifano ha sottolineato che la città ha un mondo culturale che vive e che vegeta egregiamente indipendentemente da Città Spettacolo.
Per questo abbiamo bisogno di costruirgli un Centro di Arti dandogli la possibilità di crescere anche attraverso un incubatore di imprese culturali magari anche attraverso la collaborazione con imprenditori privati.
Sollecitati dalle domande dei giornalisti è stata oggetto di attenzione anche la partecipazione alla gestione di questi processi progettuali anche da parte della classe intellettuale locale che non si espone.
Perifano ha risposto lapidariamente.
C'è il fenomeno del culto della personalità che passa essenzialmete attraverso molti giornali.

 

comunicato n.159454



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