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Benevento, 25-09-2023 09:00 ____
Iniziative ed eventi come quelli ultimi sono finalizzati esclusivamente a dimostrare il capitale relazionale di Mastella, null'altro, purtroppo
L'assenza di De Luca di questo elemento ne evidenzia pero' il depauperamento. Scrivere con sprezzo del ridicolo che con "Sud Invest" ci siamo trovati di fronte alla Cernobbio del Mezzogiorno e' solo enfasi e retorica che merita una sorta di sottolineatura nell'ambito dello stupidario stampa, commenta l'ex senatore Pasquale Viespoli
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Pasquale Viespoli (foto) commenta le risultanze del Seminario nazionale "Sud Invest", organizzato dal Consorzio per l'Area di Sviluppo Industriale di Ponte Valentino, presieduto da Luigi Barone, mastelliano.
L'unico giornale che ha evidenziato in termini di risvolto con interrogativo politico dell'assenza di De Luca al seminario "Sud Invest", è stato "Gazzetta di Benevento".
Ha esordito Viespoli.
Per il resto, la vicenda è stata sostanzialmente ignorata il che fa riflettere sul tema su cui insisto e cioè sul ruolo della informazione ovvero della disinformazione che accompagna il racconto mastelliano.
In questa narrazione si ritrovano, anche coerentemente, iniziative ed eventi come quelli ultimi che sono finalizzati esclusivamente a dimostrare il capitale relazionale di Mastella, null'altro.
Con l'assenza di De Luca, prosegue Viespoli, di questo elemento si evidenzia il depauperamento perché la realtà, come ha scritto qualche giornalista con sprezzo del ridicolo, che ci trovavamo di fronte alla Cernobbio del Mezzogiorno, è una enfasi ed una retorica che veramente merita di una sorta di sottolineatura nell’ambito dello stupidario stampa, dell’eccesso di zelo, che è più da addetti stampa che da giornalisti ed operatori dell’informazione.
Questo lo sottolineo perché sostanzialmente questa omissione dell'assenza del presidente della Regione, asseconda la narrazione.
De Luca non viene a Benevento.
E' un fatto.
Io non sto ad indagare perché e per come.
E' un gesto rilevante che testimonia marginalità e una sorta di isolamento che si conferma anche attraverso questa vicenda.
Aggiungo, ha detto Viespoli (con la passione che lo contraddistingue, al di là di come la si pensi da un punto di vista dell'appartenenza politica ndr), mentre noi ci balocchiamo, tra virgolette, su queste cose dimostrando una dimensione provincialistica veramente preoccupante, di Zone Economiche Speciali (Zes) unica per tutto il Mezzogiorno, quasi contemporaneamente ne discutevano a Pescara i decisori e cioè i presidenti delle Regioni centro meridionali.
Mentre continuiamo a discutere della dimensione micro, il dibattito al Festival della Comunicazione a Camogli si svolgeva tra il sindaco di Milano e quello di Genova il quale, anche alla luce delle infrastrutture per il terzo valico, rilanciava il protagonismo del triangolo industriale ed il termine della grande macro-area, Torino-Milano-Genova che, con lo slogan posso lavorare a Milano ed andare a dormire a Genova oppure di fare la retroportualità di Genova ad Alessandria che è molto più vicina rispetto alla retroportualità di Los Angeles.
Contemporaneamente Prodi sui giornali del gruppo Caltagirone riflette sui grandi temi macro economici e del ruolo della Germania e di come noi dovremmo ragionare della competitività del sistema Italia all'interno di questa dimensione.
Questa è la grande politica, la visione.
Noi invece siamo condannati a questa meschinità provincialistica che peraltro fa rabbia perché ci colloca al di fuori del tempo.
Il nostro presente in altri posti è già passato e quanto noi arriviamo al passato è già passato il passato.
E' una condanna.
Ecco perché l'indignazione riguardo l'assenza di un dibattito, di un confronto pubblico, di un confronto alto che rilanci e recuperi la politica ed inserisca la città all'interno della competizione per lo sviluppo.
In tutto questo, noi di cosa discutiamo?
Al nord rilanciano il grande triangolo industriale e si pone il problema del Mezzogiorno perché nella catena del valore c'è.
Se la ex Fiat lancia un nuovo grande investimento in quell'area per le autovetture è evidente che questo tema riguarda anche il sud perché la catena del valore arriva fino al Mezzogiorno e chiama alle esigenze lo sviluppo della componentistica funzionale a quella dimensione industriale nel settore dell’automobile che è una delle specializzazioni del Mezzogiorno.
Se non ragioniamo così e non ci poniamo nella competizione per l'attrattività, siamo fuori.
La Germania vara il grande piano per incentivare l'investimento in Sassonia.
Ecco, noi con la Sassonia ci dobbiamo misurare, se vogliamo far funzionare la Zes del sud.
Abbiamo bisogno di investimenti privati nel Mezzogiorno e quindi bisogna attrezzarsi per competere per le batterie, per i micro conduttori, utilizzando le specializzazioni che il Mezzogiorno già ha.
E noi invece di cosa parliamo?
E' come se dovessi giocare la Champions ma siamo costretti a giocare non nella Lega Pro ma al di sotto della stessa.
E' come se il mondo fosse fermo alla mentalità del politico, all'autoreferenzialità, dove ci si pavoneggia solo perché si conosce il ministro, ha concluso Viespoli.
Ma chi se ne frega…
Questa è una città condannata.

comunicato n.159412



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