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Benevento, 21-09-2023 20:17 ____
A Palazzo Paolo V sala riempita per l'incontro con gli ispettori dell'Unesco. Non invitati i giornalisti, gente da cui stare lontani
Ma non era stato detto che bisognava creare un clima di riservatezza intorno a questi ispettori per evitare che potessero essere in qualche modo influenzati o non agevolati alla serenita' nel momento della decisione? E chi sarebbero questi bruti che potrebbero creare questo danno enorme alla citta' con le loro domande fino al punto da influenzare addirittura la decisione? Gli operatori dell'informazione
di Francesco Morante
  

Esattamente un anno fa, in questi giorni, si tenne a Benevento l'incontro tra i rappresentanti del Ministero della Cultura, diretti da Angela Maria Ferroni e quelli del territorio campano interessati alla candidatura della via Appia a Patrimonio dell'Umanità.
In quella occasione si tennero diversi tavoli di lavoro, ai quali presero parte rappresentanti delle istituzioni, quali le Soprintendenze, rappresentanti degli enti locali, ma anche esponenti del mondo culturale, a partire dalle università del territorio, senza dimenticare l'associazionismo locale.
Quell’incontro era finalizzato a predisporre il dossier da inviare a Parigi per la candidatura del sito seriale "Via Appia", consistente in 22 luoghi monumentali di questo percorso, atteso che l'intero tracciato non è oggi fruibile.
La formalizzazione della candidatura è andata avanti ed oggi, esattamente un anno dopo, a Benevento si è vissuto un ulteriore step di questo iter procedurale.
In questi giorni ha visitato la città una delegazione dell'Icomos, l'International Council on Monuments and Sites, organo tecnico dell'Unesco preposto alla valutazione dello stato di conservazione del patrimonio sotto tutela.
Di fatto, il parere di questo organo tecnico appare passaggio necessario, se non addirittura decisivo, per arrivare al riconoscimento del sito quale Patrimonio dell'Umanità.
L'incontro si è svolto con discrezione, secondo uno stile molto british, evitando eccessivi contatti esterni per non influenzare l'obiettività dei giudizi.
Unico momento di contatto con le realtà locali si è celebrato oggi pomeriggio a Palazzo Paolo V, in un incontro ad inviti, coordinato da Angela Maria Ferroni e dall'assessore alla Cultura, Antonella Tartaglia Polcini.
L'incontro è apparso interessante, benché molto tecnico, tutto svolto in inglese per consentire agli ispettori dell'Icomos di poter seguire agevolmente le comunicazioni.
Gli interventi erano finalizzati a illustrare le azioni di tutela, ma anche i progetti di valorizzazione che sono in essere sui luoghi interessati alla candidatura della via Appia.
Hanno parlato rappresentanti delle istituzioni, in primis delle Soprintendenze di Caserta e di Salerno, nonché rappresentanti degli enti locali e di alcune delle associazioni culturali del territorio.
Il ventaglio è apparso molto ampio e diversificato, forse anche troppo, ma nel complesso si è avuta una percezione precisa del territorio e dei soggetti che vi operano.
Alla richiesta del sindaco Mastella, di conoscere la data di conclusione dell'iter, è stato risposto che non si avranno notizie prima della fine della prossima estate.
In pratica, c'è da aspettare un anno ancora, prima di sapere se la via Appia rientrerà nei siti tutelati dall'Unesco.
Nel caso di un esito positivo, per Benevento sarebbe un importante riconoscimento, in quanto ci sarebbe un bis: alla chiesa di Santa Sofia si aggiungerebbe l'Arco di Traiano.
Francamente, si farebbe giustizia di una evidente disparità, in quanto, senza alcuna ombra di dubbio, l'Arco di Traiano merita ad occhi chiusi di essere riconosciuto come uno dei monumenti più importanti non d’Italia, o di Benevento, ma del mondo intero.

ap - A Palazzo Paolo hanno partecipato tutti all'incontro con gli ispettori dell'Unesco, tutti in quanto definiti per larga parte, stakeholder, facilitatori, delle caratteristiche del territorio.
Non hanno potuto partecipare, in quanto non invitati, solo i giornalisti.
Ma non era stato detto che bisognava creare un clima di riservatezza intorno a questi ispettori per evitare che potessero essere in qualche modo influenzati o non agevolati alla serenità nel momento della decisione?
E chi sarebbero questi bruti che potrebbero creare questo danno enorme alla città con le loro domande fino al punto da influenzare addirittura la decisione?
I giornalisti, gente da cui stare lontani come avessero la peste.
Tutti invitati tranne gli operatori dell'informazione nel timore che qualcuno avrebbe potuto fare domande imbarazzanti o inopportune e cambiare il corso della storia (siamo così potenti? Buono a sapersi...).
Ed anche ci fossero stati dei colleghi tanto intraprendenti, può mai essere che persone tanto esperte e navigate non sarebbero state in grado di difendersi da domande ritenute inopportune dietro un diplomatico no comment?
Noi non possiamo cambiare il corso delle cose.
Abbiamo l'obbligo di subirle perché abbiamo rispetto delle Istituzioni anche se esse molto spesso non hanno rispetto di noi.
Siamo stati emarginati senza motivo, questa è la verità e dunque ne prendiamo atto e protestiamo con vigore.
Per la cronaca aggiungiamo che, dinanzi ad un palco con tre sedie vuote mai occupate, sono stati in molti anche ad intervenire su richiesta degli ispettori che hanno chiesto cosa erano disposti a fare e cosa pensassero di poter mettere in campo per la valorizzazione ma anche la tutela del territorio rappresentato da quello che potrebbe divenire bene dell'Unesco.
Tra questi i rappresentanti delle Soprintendenze, ciascuno portando un po' delle cose che intendono fare nei rispettivi territori; il sindaco di Apice per presentare la causa di Ponte Rutto; don Mario Iadanza con il Museo Diocesano.
Indice accusatore puntato invece contro la categoria dei giornalisti da cui stare alla larga. Questo è il messaggio che è stato lanciato.

 

 

comunicato n.159347



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