Benevento, 21-09-2023 09:05 |
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La lungaggine delle liste di attesa, che in alcuni casi raggiunge il ridicolo, offende la quotidiana sofferenza umana
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Nostro servizio |
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Peppino De Lorenzo si sofferma, ancora una volta, a trattare i quotidiani problemi della sanità.
La sua è una ulteriore presa di posizione a difesa di chi soffre che lascia riflettere non poco.
"Anche se, considerando il silenzio che avvolge tutti, sia preferibile tacere, la situazione in cui versa la sanità del territorio impone, comunque, una severa presa di posizione.
La deputazione sannita, cui va tutta la mia considerazione, non può limitarsi a redigere quotidiani appelli che, sistematicamente, cadono nel nulla, ma chiedere, da subito, l'intervento dei vertici istituzionali del settore.
Qualche mese fa, documentazione alla mano, ho dimostrato la lungaggine delle liste di attesa che, in alcuni casi, raggiungendo il ridicolo, offendono la quotidiana sofferenza umana.
La situazione non solo non è mutata, ma si è vieppiù aggravata.
I pazienti, anche chi dispone di redditi da fame, sono costretti a fare qualsiasi sacrificio e ricorrere al privato.
Qualche giorno fa, per una consulenza endocrinologica, si è parlato del 2026 (sic!).
Mentre si vive in questa spregevole situazione, in queste ore, il direttore generale dell'Asl Bn 1, Gennaro Volpe, ha rilasciato interviste in cui, a suo dire, la sanità, qui da noi, funzioni al meglio ed i progressi sono sotto gli occhi di tutti.
Ci vuole davvero un grande coraggio per cimentarsi in valutazioni del genere.
Tra le recenti innovazioni, molto sbandierato è stato il nuovo logo dell'Asl Bn 1.
E' questo un progresso da gigante che merita un plauso.
In questa ottica di rinnovamento si è preoccupato, non si conosce la somma impiegata, di rifare il logo stesso su buona parte della facciata che ospita gli uffici dell'Asl in piazza Risorgimento (foto di apertura).
Quello precedente, realizzato qualche anno fa, era in ottime condizioni e, forse, anche meglio strutturato (foto in basso).
Quel danaro poteva essere utilizzato per altri scopi, di certo, migliori.
Né è dato sapere quali lavori, allo stato in corso d'opera, siano previsti nei locali che ospitano i poliambulatori in via XXIV maggio.
In quella struttura, nei tempi lontani, era allocata la mutua Coltivatori Diretti.
Poi, con la soppressione degli enti mutualistici, furono lì destinati il servizio radiologico al piano terra, mentre al primo piano vi erano, da un lato, il Dipartimento di Salute Mentale, dall'altro, il Servizio Tossicodipendenze.
Quelle stanze, con il trascorrere del tempo, divennero fatiscenti. Una situazione di degrado davvero inverosimile.
Ricordo che, in quegli anni, oltre a Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, ubitato al Rummo, in alcune ore della settimana, ero impegnato anche lì.
Andare nel bagno a disposizione per i dipendenti dei tre servizi costituiva una vera avventura.
Al mattino, prima di andare al lavoro, era consigliabile cateterizzarsi.
Un giorno, non tollerando più quella situazione, informai i Nas che, prontamente, intervennero.
Il Dipartimento di Salute Mentale fu trasferito in un edificio di nuova costruzione in via delle Puglie.
In seguito, l'opera di ristrutturazione, cui fece seguito, con una partecipata presenza di operatori della sanità, l'inaugirazione.
Oggi, quella struttura, in funzione fino a qualche giorno fa, era in ottime condizioni logistiche.
Sarebbe doveroso sapere quale altro sperpero di danaro è lì previsto.
Ci saranno fors'anche dei fondi a disposizione, non ne dubito, ma, vivaddio, non sarebbe stato meglio destinarli a situazioni che attendono una soluzione.
A Volpe consiglio di evitare proclami. E a chi permette di farli, sbandierandoli ai quattro venti, voglio solo ricordare di tenere presente che anche loro stessi ed i familiari, d'improvviso, da un giorno all'altro, possono trovarsi impigliati nella ruota infernale della nostra assistenza sanitaria.
Al direttore generale, ancora una volta, rivolgo l'invito di stare con me una sola settimana. Avrebbe l'opportunità di rendersi conto di situazioni allucinanti. Altro che proclami!
Lui, però, imperterrito, complici alcuni operatori dell'informazione, vuole dimostrare una realtà diversa da quella che è.
La politica che lo ha destinato qui da noi gli offre sicurezza.
Questa è la realtà, senza infingimenti. Si tenga almeno la bocca chiusa. Ben chiusa.
Poveri malati! Che Iddio, per chi è credente, ci assista nel momento del bisogno!"
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