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Benevento, 27-05-2023 20:58 ____
Una testimonianza resa all'amico di sempre Mino Izzo che mi auguro da oggi possa divenire l'amico per sempre
Il figlio Pierpaolo inaugura la Scuola di Politica in un cortile della Rocca gremito come non mai. Il vice presidente del Senato, Maurizio Gasparri bacchetta l'Europa sulla nomina di Luigi Di Maio e mons. Pasquale Maria Mainolfi tuona e chiede parole chiare e non di convenienza politica su aborto, eutanasia, utero in affitto e tutela della famiglia, valori che perdiamo
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Mino Izzo ha raccolto, nel magico cortile della Rocca di Rettori, quello che ha seminato lungo gran parte della sua vita spesa nella politica del territorio e del Paese e cioè amicizia, correttezza, educazione, appartenenza.
Bene hanno fatto gli organizzatori a sfidare le eventuali previsioni meteorologiche avverse, che oggi non davano preoccupazioni ma la rapida mutevolezza del tempo ci ha abituati oramai ad essere prudenti, ed a puntare non alla sala del Consiglio ma all'ampio cortile che comunque non è riuscito a contenere tutti i partecipanti alla manifestazione inaugurale della Scuola di formazione politica intitolata al senatore Mino Izzo.
Ma, non ce ne voglia il figlio Pierpaolo che dell'Associazione "Res Pubblica" ne è il presidente, le tantissime presenze, al di là dell'evento inaugurale, si sono registrate soprattutto per onorare la memoria dell'amico di sempre che Pierpaolo vuole che da oggi si consideri l'amico per sempre.
Oltre al vice presidente del Senato, Maurizio Gasparri, sono intervenuti alla manifestazione il sottosegretario per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili, Tullio Ferrante; l'europarlamentare Lucia Vuolo; il docente universitario Sergio Barile e mons. Pasquale Maria Mainolfi, tutti coordinati da Mimmo Ragozzino, giornalista.
Con loro, ma rischiamo certamente di scordarne tanti, Pasquale Viespoli, Mimmo Matera, Francesco Maria Rubano, Gino Abbate assieme ai già presidenti della Provincia, Aniello Cimitile e Mario Serino e tanti, tantissimi altri.
Ovviamente, seguendo il motto di Mino izzo e cioè della ecumenicità nei rapporti, dovremmo evitare commenti divisivi ma è evidente che ci siano stati volti di persone che forse per opportunismo politico hanno "firmato" la loro presenza, anche su questo non ci piove affatto e tantissimi hanno ricordato, ora, le proprie origini democristiane e comunque di centrodestra pur facendo i "viandanti" di mastelliana memoria.
Nel guardare le foto, che non sono poche, ciascuno si farà il suo convincimento...
Mino Izzo da lassù può essere certamente contento di aver raccolto ciò che ha ben seminato.
La serata è cominciata con la proiezione di un filmato che ha mostrato con le immagini la lunga carriera politica di Mino Izzo mentre Laura Ferraro ha intonato la canzone "Preghiera", un brano inedito scritto espressamente per l'occasione.
Ad aprire i lavori è stato l'intervento di Nino Lombardi, presidente della Provincia, il quale ha ricordato che Mino Izzo è stato qui, in questa Rocca, per dodici anni sia come consigliere provinciale che come assessore.
Qui ha in pratica cominciato la sua carriera politica una dimora, questa, che egli ha vissuto abitandola nel rispetto dei 78 Comuni sanniti che essa rappresenta.
E' stato assessore provinciale ai Lavori Pubblici e poi anche regionale con la stessa delega, ed ha intuito che bisognava crescere con la mobilità del territorio.
Siamo negli anni in cui governava la Democrazia Cristiana poi essa fu travolta da "Mani Pulite" e finanche la Chiesa, a torto, ha poi pensato che un partito dei cattolici non servisse più (e qui monsignor Mainolfi ha scuotato il capo in segno di dissenso ndr).
La Dc ha formato invece schiere di politici cosa che poi non si è fatta più e dunque la istituzione di una scuola politica, ha concluso Lombardi, oggi più che mai è proprio quello che occorre.
Pierpaolo Izzo ha voluto ringraziare tutti per la numerosissima presenza, una testimonianza, questa, resa all'amico di sempre che mi auguro da oggi possa divenire l'amico per sempre.
"Res Pubblica" Mino Izzo, sarà una scuola di formazione politica che sarà lo stendardo dell'intera Associazione.
Izzo, ha proseguito Pierpaolo parlando del padre, è il risultato di un lungo percorso di militanza politica che ha attraversato la Fuci, l'Azione Cattolica e la lunga stagione dei dibattiti all'interno della Democrazia Cristiana.
Diventò un "politico di razza", come è stato sempre definito, anche dalla Stampa, anche perché lungo la sua strada ha incontrato maestri di vita.
Oggi invece la politica, ha concluso Pierpaolo Izzo, è bombardata anche da eccessivi brutti esempi.
Monsignor Pasquale Maria Mainolfi ha esordito citando Giovanni Bertacchi e la frase: Il carro oltre passò, d'erbe ripieno, e ancor ne odora la silvestre via. Sappi fare anche tu come quel fieno; lascia buone memorie anima mia.
Versi, questi, che interpretano la parodia esistenziale di Mino Izzo, figlio illustre della terra caudina. Un amico di tutti e dotato di una profonda umanità.
E' stato un indiscusso protagonista della politica locale fino a quando fu poi eletto senatore della Repubblica.
L'auspicio è che proprio questa scuola che oggi nasce, prolunghi nel tempo i suoi ideali a favore del territorio.
La realtà è che i giovani si sono allontanati dalla politica, ha proseguito mons. Mainolfi, e quindi siamo in una vera e propria emergenza educativa.
Corriamo seriamente il rischio di smarrire la memoria nazionale ed europea.
Poi mons. Mainofi ha toccato argomenti sensibili, mai abbastanza discussi seriamente e senza pregiudizi, ma è stato supportato dall'applauso a sostegno del pubblico e cioè sulla necessità di parole chiare e senza equivoci di convenienza anche perché tocchiamo l'essenza della moralità, sull'eutanasia, sull'aborto, sull'utero in affitto e sulla tutela della famiglia, temi che saranno poi ripresi con decisione dal senatore Gasparri.
Si fanno o si propongono leggi che sono in contrasto con l'etica naturale e che rispondono solo agli interessi della politica, ha detto con piglio monsignor Mainolfi.
Spetta allora al politico lavorare per il bene comune. E' un delitto lasciare la politica nelle mani di avventurieri e di incompetenti.
Per non crescere senz'anima, la concluso il teologo, occorre educare ai valori di Dio, giustizia, pace e famiglia.
Sergio Barile, docente di Economia all'Università la "Sapienza", ha sottolineato che appare esserci la necessità di adeguarsi ad una tecnologia dirompente.
A questo bisogna rispondere con la scuola di politica che ci faccia comprendere il senso dell'appartenenza e del suo primato e che ci dia la possibilità di inserirsi nel processo per recuperare nuovi interessi di proposta.
Lucia Vuolo, europarlamentare ha dichiarato di non aver personalmente conosciuto Mino Izzo ma che si sentivano spesso al telefono ed era per me, ha detto, fonte di consigli.
Poi ha voluto ringraziare Pasquale Viespoli, seduto in prima fila, con il quale abbiamo fatto un lungo percorso di militanza in Alleanza Nazionale. Un mio maestro come Maurizio Gasèparri.
Oggi sono nel Paritto Popolare Europeo con Foza Italia ed attraverso di esso ho la forza di cercare di portare sul territorio ciò di cui necessita.
La scuola politica per noi che abbiamo fatto formazione e militanza, ha proseguito Vuolo, è cosa bella è solo attraverso di essa si può andare avanti anche perché non c'è più la gerarchia ed il rispetto istituzionale tra i politici.
Il sottosegretario Tullio Ferrante ha sottolineato come in questo cortile ci fossero tutte le sensibilità del Centrodestra per omaggiare un grande uomo di questa terra. Un altro "miracolo" politico fatto da Mino Izzo.
Ai giovani va dato l'esempio di una politica che si occupi del territorio e che è fatta di competenze, di formazione e di educazione e che rifugga l'autoreferenzialità.
Poi Ferrante ha sferzato l'Europa giudicandolo, appunto, un gesto di cattiva politica, quello di nominare una persona rappresentante dell'Europa nei Paesi del Golfo senza che fosse stato proposto dal Governo del Paese di origine.
Questa non è politica.
Questo argomento lo riprenderà poi anche Gasparri che ha preso la parola subito dopo Ferrante esaltando la coerenza politica di Mino Izzo di cattolico e di moderato all'interno di espressioni politiche diverse in varie epoche.
Tanti stasera i colleghi del Popolo della Libertà, ha proseguito Gasparri, un movimento che accolse le varie anime del Centrodestra che si inserirono in una intuizione nata a Milano sul predellino di un auto, voluta da Berlusconi per aggregare una vasta area moderata, una idea che ha ancora oggi tutto il suo valore.
In quell'ambito, nel Pdl, avvenne il mio incontro con Mino Izzo ed a quei tempi avevamo quasi la maggiranza in Parlamento.
Fu una esperienza importante con Mino Izzo che divenne poi vice presidente del gruppo parlamentare che era molto numeroso.
Un politico preciso e puntuale nella vita quotidiana di un parlamentare.
Non ragionavamo come quelli che dicono che 1 vale 1 (i 5 Stelle).
E qui Gasparri ha anche egli bacchettato l'Europa sulla nomina di Luigi Di Maio, non citato, inviato speciale dell'Unione Europea nei Paesi del Golfo.
Si attaccano agli scogli, per non mollare anche quando arrivano le mareggiate.
Gasparri ha ripreso le forti preoccupazioni di monsignor Mainolfi sui grandi temi di etica e cioè l'utero in affitto, aborto, eutanasia.
Sull'aborto la legge 194 che non voglioo si tocchi chiedo almeno che venga applicata ma in ogni sua parte non solo in quella che fa comodo.
Poi Gasparri ha concluso il suo intervento bacchettando l'ignoranza e l'improvvisazione che in politica non ci deve essere mai.
Il sono un nemico giurato di tutto ciò e dunquie ben venga la scuola di formazione politica.
Consiglierei anche di rivedere gli studi della fase scolastica così per non sbagliare la posizione geografica della Bolivia e del Venezuale (riferimento sempre a Di Maio ndr).
Ma è meglio evitare di cadere sull'attualità, ha ancora detto il vice presidente del Senato.
Poi, a proposito della esperienza del Pdl in cui si sono ritrovati in tantissimi, ha ricordato di quando un primo esperimento del genere lo volle fare don Luigi Sturzo alle elezioni amministrative di Roma del 1952 quando si pensava veramente che i comunisti potessero vincere e che i cosacchi del Don potessero abbeverare i loro cavalli nella fontane della capitale.... Il padre del Partito Popolare da cui poi nacque la Dc fu stoppato da De Gasperi che a così poco tempo dalla fine della guerra non volle impegnare la sua Democrazia Cristiana in una coalizione che contenesse anche i monarchici ed i missini.
De Gasperi ebbe ragione e vinse da solo le elezioni amministrative di Roma ma si incrinò il rapporto anche con la Santa Sede.
Io sono rimasto attaccato a chi ha creato il fronte democratico in Italia, ha concluso Gasparri riferendosi a Berlusconi. Si chiama democrazia perché sono gli elettori che fanno le gerarchie nell'ambito della casa comune.
Ultimati gli interventi sono stati gli studenti di Giurisprudenza dell'Università degli Studi "Federico II" e di "UniSannio" ad inaugurare praticamente la Scuola di Politica con delle domande rivolte ai relatori.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

comunicato n.157214



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