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Benevento, 19-05-2023 15:45 ____
Lavori contestati a piazza Santa Maria e reperti di pregio che obbligano la Soprintendenza a non coprire quanto emerso ma a proseguire negli scavi
E l'opposizione con Perifano, Fioretti e Megna sul luogo delle indagini: "Nun c'e' bisogno 'a zingara p'andivina', Cunce'..." lo avevamo detto che questa non poteva essere un'area per la sosta dei bus turistici. Siamo ancora in tempo per fermarci e ripensare il tutto...
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Se regge la notizia seconda la quale la Soprintendenza non intenderebbe abbandonare gli scavi a piazza Santa Maria accontentandosi del "magro bottino" sin qui recuperato, ma proseguire, come era prevedibile e scontato, nella sua campagna di ritrovamenti in un'area che potrebbe dare risposte sorprendenti alle tante domande degli osservatori e studiosi più attenti, se tutto questo regge, dicevamo, la conferenza stampa indetta dai consiglieri di "Alternativa per Benevento" è stata in pratica svuotata di significato anche perché le cose dichiarate ai giornalisti erano state già ampiamente diffuse da note inviate alla Stampa nei giorni passati.
Ma evidentemente l'opposizione ha voluto insistere sull'argomento visto che su di esso appare essere vincente la sua prospettiva atteso che si continuerà a scavare e che quindi il terminal, con ogni probabilità, non si farà più lì perché i tempi di attesa delle ricerche archeologiche non coinciderebbero con quelli obbligatori per la fine dei lavori che appartengono al Programma denominato Pics i cui conti, e quindi i lavori, debbono essere chiusi obbligatoriamente entro il prossimo dicembre.
Questo è uno degli argomenti delicati che riguardano la sistemazione di un'area di valore strategico per la città.
Dal primo momento, ha detto Luigi Diego Perifano, abbiamo espresso fortissime perplessità sull'idea di andare a sistema a piazza Santa Maria, come la chiamano i beneventani, uno spazio di accoglienza turistica.
E questo almeno per tre buone ragioni.
La prima è che siamo in pieno centro storico, in un'area già congestionata.
Se i pullman dei turisti dovessero arrivare a piazza Santa Maria, provenienti da Napoli o da Roma, dovrebbero attraversare l'intero centro storico e questo provocherebbe problemi ovviamente di intensificazione del traffico e dell'inquinamento.
La seconda buona ragione è che questa è un'area di grande interesse archeologico. Ma questo si sapeva.
E', infatti, dal 1980 che la Soprintendenza ha sempre rimarcato l'importanza notevole dei reperti archeologici di quest'area che è collocata a metà strada tra le antiche terme romane e il foro romano che è grosso modo individuato in un'area tra piazza Orsini e piazza Santa Maria.
Non ci voleva la zingara per indovinare a Concetta...
E' chiaro che la Soprintendenza è intervenuta e non poteva ignorare l'importanza del patrimonio archeologico che in questo momento stiamo calpestando, ha proseguito Perifano.
E quindi è evidente che c'è stato un rallentamento dei lavori ed un intervento della Soprintendenza che dice che vuole capire fino in fondo il valore di questi reperti archeologici (nelle ultime due foto in basso forse il ritrovamento più importante di questa prima fase di scavi, un pavimento a mosaico).
Terza considerazione. Questo è uno spazio, uno slargo, ma il progetto che propone l'Amministrazione comunale non risolve il problema del rilancio della valorizzazione e della funzione di questa piazza.
E' un progetto senza ambizioni e qualità.
Sistemare qui dei prefabbricati per consentire ai pullman turistici di stazionare, non significa dare un senso ed un valore ad un'area storicamente centrale e che appartiene al patrimonio tradizionale del sentimento, della conoscenza e della cultura dei beneventani.
Ci sono progetti molto più ambiziosi ed importanti cui far riferimento al riguardo.
Da ultimo ricordo quello dell'Amministrazione D'Alessandro che proponeva di riqualificare la piazza collegandola alla zona del quartiere medievale del Triggio (n verità questa è una soluzione proposta dal Piano Particolareggiato del Centro Storico di Zevi e Rossi, epoca Pietrantonio ndr).
Questa è una idea alta di valorizzazione e rilancio degli spazi della città, delle funzioni che gli spazi urbani devono assolvere, altro che i prefebbricati.
E dunque quello proposto è un  progetto sbagliato e ci augiriamo che l'Amministrazione ci ripensi.
Il nostro è un appello accorato. Siamo ancora in tempo per evitare che si commetta un grave errore anche perché le alternative ci sono.
Noi abbiamo sempre detto, ha concluso Perifano, ed insistiamo, che la soluzione ideale è quella del Terminal bus al viale dei Rettori nell'ex Campo del Collegio de la Salle, a due passi dai giacimenti culturali più importanti della città.
Lì ci sono anche i mezzi finanziari, pari a 7milioni di euro, che l'Amministrazione comunale può utilizzare.
Floriana Fioretti ha ribadito la posizione di netta contrarietà assunta dal Pd rispetto all'idea progettuale del Comune ed abbiamo lanciato l'appello di individuare non questa ma l'attuale area di piazzale Vari per la realizzazione del Terminal bus, ha detto il capogruppo del Pd a Palazzo Mosti.
Ci auguriamo che l'Amministrazione comunale aggiusti il tiro e non vada a sbattrere con questa idea progettuale.
Vogliamo poi anche rappresentare solidarietà ai residenti di questa piazza, ai commercianti ed a quelli che frequentano quotidianamente questi luoghi e che sono costretti a subire disservizi dovuti alle scellerate scelte di questa Amministrazione.
Non dimentichiamo infine anche gli ambulanti che qui esercitavano la loro professione e che ora il Comune ha scelto di dislocarli in via Delcogliano.
Giovanna Megna di "Civico22"  ha confermato che c'è stata già pressante la richiesta di riflettere su cosa avrebbe comportato portare qui, in un luogo così strategicamente critico, i bus turistici.
Non siamo stati ascoltati.
Immaginate automezzi di 12 metri di lunghezza che devono fare manovra dinanzi al Duomo...
Noi dovremmo procedere esattamente al contrario decongestionando il centro storico.
Ci auguriamo che questo ripensamento di una idea sbagliata dall'inizio, che rappresenta una vittoria per la città, faccia riflettere soprattutto sul metodo anche perché altre idee ed altri progetti stanno arrivando e non è mai troppo tardi per ripensare alla città mentre evidenziamo che manca una idea di città.
Fermiamo anche altre brutture che stanno arrivando e cerchiamo di innamorarci nuovamente di questa città e soprattutto di ripensarla e rilanciarla per il grande tesoro che ha e nel rispetto delle esigenze di tutti.

 

 

 

 

comunicato n.157043



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