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Benevento, 18-05-2023 15:09 ____
Peppino De Lorenzo scrive una lettera aperta al novello sindaco di Pontelandolfo, Ovidio Valerio Testa, oculista
Oggi tu occupi la carica che un tempo fu del tuo genitore, Cosimo il mio indimenticabile collega, o meglio amico carissimo, medico otorino, con il quale trascorsi, pieno di speranze, i miei primi anni al "Rummo"...
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Peppino De Lorenzo scrive una lettera aperta al novello sindaco di Pontelandolfo, Ovidio Valerio Testa (foto), oculista, che oggi si appresta ad occupare il posto che un tempo fu del padre Cosimo, collega medico, al quale De Lorenzo fu molto legato.
"Caro sindaco, in questo particolare momento, non posso chiamarti per nome, ma è giusto che mi rivolga a te con il rispetto del ruolo che, meritatamente, hai raggiunto, con l'intento, e sono convinto che ci riuscirai, di apportare un doveroso rinnovamento a Pontelandolfo.
Nel momento in cui ho appreso della tua elezione, un'ondata di commozione, credimi, mi ha preso e, da subito, il ricordo di tuo padre è ritornato innanzi ai miei occhi più vivo che mai.
Oggi, tu occupi la carica di sindaco che, un tempo, fu del tuo genitore, Cosimo, il mio indimenticabile collega, o meglio amico carissimo, medico otorino, con il quale trascorsi, pieno di speranze, i miei primi anni al "Rummo".
Nella vita ho incontrato persone meravigliose, ma anche molti cattivi, privi di scrupoli e moralità, ingrati sino all'inverosimile.
Tuo padre, al quale ho voluto un bene dell'animo, ha fatto parte della schiera, sia pure esigua, degli uomini meravigliosi.
Lui è andato via dalla scena del mondo qualche anno fa con tanti ricordi e, per questo, ritengo di essere stato molto fortunato ad avere avuto sempre ottimi rapporti con lui.
Le bruttezze del mondo spesso dipendono dalla vita che ci costruiamo intorno.
Quando si spense, lo ricorderai, proprio attraverso "Gazzetta di Benevento", fui uno dei pochi a ricordarsi di lui, pubblicamente.
Tuo padre, fu tra i fondatori del Pd nel Sannio, ma, purtroppo, la politica è dimentica dei suoi figli migliori.
Mi ritorna alla mente, in questo momento, la telefonata accorata di tua madre che, nel manifestarmi la sua gratitudine, si aprì con me, unitamente al suo carico di amarezze.
Il tempo, come vedi, è galantuomo. Sempre.
Sono convinto che darai tutto te stesso per la rinascita del Paese che ti appresti ad amministrare, onorando in questo modo il nome che porti.
E' mio vivo desiderio ritornare a Pontelandolfo e fare con te visita a tuo padre al cimitero ed abbracciarti con lo stesso affetto che sempre ho nutrito per lui.
Per il momento, ti auguro ogni bene".

comunicato n.157020



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