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Benevento, 05-05-2023 18:56 ____
Utilizzare i classici da un punto di vista coreutico, letterario, musicale per leggere la complessita' dell'oggi e' la sfida di un indirizzo classico
Il Liceo "Giannone" anche quest'anno non si e' sottratto dall'essere interprete della "Notte Nazionale del Liceo Classico" giunta alla IX edizione. Sul palcoscenico del "San Vittorino" decine di allievi hanno interpretato il lungo cartellone organizzato per l'occasione
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Il Teatro di "San Vittorino" ha accolto anche quest'anno la lunga maratona fatta di teatro, musica, danza, settori dell'arte che hanno composto il lungo cartellone della IX edizione della "Notte Nazionale del Liceo Classico".
Il Liceo Classico "Pietro Giannone" con la dirigente scolastica Teresa De Vito, ha messo in campo il meglio di sé dando valida dimostrazione del lavoro svolto nei mesi passati proprio per organizzare gli interventi che si sono succeduti questo pomeriggio.
L'evento è stato presentato dagli allievi: Luca Siniscalchi, Diletta Di Pietro, Giovanni Panarese e Gianmaria Affusto.
Una grossa mano in campo teatrale l'hanno data Michelangelo Fetto ed Antonio Intorcia della Compagnia "Solot".
I due docenti coordinatori di tutto il complesso articolato, sono stati Annalisa Cervone e Giuseppe Pellino.
E di questa iniziativa, giunta oramai alla nona edizione, ne abbiamo parlato con uno di essi, Annalisa Cervone (nella foto di apertura è con i suoi allievi).
A lei abbiamo chiesto di parlarci non del programma che oramai è in atto sulle tavole del palcoscenico del "San Vittorino", ma della bontà di questa iniziativa che si appresta a varcare la soglia dei dieci anni di attività e dei risultati che sin qui ha prodotto, non fosse altro per l'entusiasmo che riesce a raccogliere intorno a sé attraverso il teatro, la musica, il canto, la danza...
Sì, ci ha risposto Cervone, c'è l'aspetto emotivo dell'entusiasmo che si percepisce nella immediatezza ma anche nel momento della costruzione della kermesse.
Da un punto di vista qualitativo questa manifestazione, che oramai è alla nona edizione, ha il valore fondamentale di vedere nella classicità uno strumento significativo, semiotico, di interpretazione del reale e quindi della sua complessità.
Utilizzare i classici da un punto di vista coreutico, letterario, musicale per leggere la complessità dell'oggi, è la sfida di un indirizzo come quello classico.
Ed il Liceo Classico in tutto ciò continua a reggere alla grande...
Assolutamente sì, ci ha risposto la professoressa, perché mette insieme l'inclusività che è un valore assoluto e fondamentale e tutto quello che serve per far diventare la cultura un oggetto vivo e non sterile e morto.
Nella redazione del nostro giornale, abbiamo ripreso, quando a noi si unisce - oramai sempre più raramente, purtroppo - qualche giovane desideroso di iniziare la carriera del giornalista, ci accorgiamo subito che proviene dal Liceo Classico anche per il suo scritto fluente, corretto e quasi sempre non bisognevole di grandi attenzioni dalla mano più esperta...
In linea di massima è così, ci ha risposto Cervone.
Certo non è una garanzia che può essere data in assoluto perché dipende sempre dalla qualità interna di ciascun allievo, ma il Liceo Clsssico è una scuola che se condotta bene regge al passar del tempo perché ha in sé una forza epistemica concettuale, umana, che non è semplicemente retorica ma lo strumento principale per crescere ed emanciparsi come uomini, cittadini e professionisti, mai come funzionari del sistema.
Ai nostri tempi i nostri genitori ci raccomandavano, senza imporlo, di frequentare un istituto superiore che desse un cosiddetto titolo finito per modo che se ci si fosse fermati lungo il tragitto accademico, si poteva comunque attivare un'attività professionale.
Oggi, abbiamo chiesto alla professoressa, regge ancora questa considerazione e raccomandazione genitoriale?
Oggi bisogna puntare soprattutto alla passione che hanno i ragazzi hanno dentro di loro in quanto il mondo del lavoro è molto flessibile, un mondo che cambia e quindi che è poco prevedibile, ci ha risposto la docente.
E dunque è meglio parlare ai ragazzi con chiarezza e franchezza ma parlare loro con il cuore e dire che lo studio fatto con passione paga sempre.
Poi ovviamente bisogna considerare anche l'aspetto concreto e quindi anche l'aspetto della professione.
Sin qui la chiacchierata con la professoressa Cervone.
Sul palco è quindi salito il sindaco Mastella per il cosiddetto saluto istituzionale.
Con lui in prima fila in platea l'assessore alla Cultura, Antonella Tartaglia Polcini.
Mastella ha rotto il ghiaccio evidenziando, con ilarità, il legame anche suo con questi elementi di teatralità, lui che può essere considerato un po' anche come il capocomico del villaggio...
Quindi ha evidenziato che il Liceo Classico non è il numero uno rispetto alle altre scuole, agli altri indirizzi di formazione che hanno tutti eguale importanza e sostanza.
La cultura umanistica deve infatti procedere in contemporanea con gli altri indirizzi di studio ed Istituti con uno sguardo di prospettiva per tutti verso il futuro.
Il sindaco si è quindi dichiarato felice di questa iniziativa perché rappresenta un modo esemplare di fare scuola richiamando nel contempo grande attenzione sul Liceo "Giannone" e sulle sue peculiarità.
Quindi il Mastella non ce l'ha fatta ad evitarlo ed ha ancora una volta evidenziato dinanzi alla vasta platea fatta da giovani, docenti e genitori, il primato dei finanziamenti ottenuti da Benevento a valere sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza molti dei quali sono riferiti alle scuole che vengono restaurate ma che hanno anche bisogno di essere riempite di studenti anche se viviamo nel difficile momento della desertificazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

comunicato n.156725



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