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Benevento, 24-03-2023 20:49 ____
Ciriaco Rinaldi fu tra i primi a ricevere la nostra assistenza resa da giovani che andavano a prendere ed a riportare a casa questi ragazzi
Lo facevamo con una Volkswagen 17 cavalli ed eravamo preoccupati della responsabilita' che ci assumevamo ma lui era felicissimo e contentissimo di riceverci. Probabilmente avvertiva che non guardavamo alla disabilita' e che stavamo costruendo con lui un rapporto di amicizia, ha detto Moretti allo scoprimento della targa intitolativa dell'area giochi di Casa Betania
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L'area giochi della fattoria sociale "Caffè dell'Orto di Casa Betania", spazio particolarmente affollato di giovani stasera, è stata intitolata con una targa commemorativa a Ciriaco Rinaldi.
La cerimonia di benedizione è stata presieduta da fra' Alfonso Fabbricatore, della parrocchia del Sacro Cuore di Gesù.
Ciriaco Rinaldi era un utente del Centro Sociale Polifunzionale "E' più bello insieme", affetto dalla sindrome di Louis Bar, malattia genetica a trasmissione autosomica recessiva, per la quale non esistono cure ma solo trattamenti volti a gestirne i sintomi, caratterizzati da difficoltà deambulatorie senza intaccare il sistema cognitivo; Ciriaco ha mostrato infatti, fin da piccolo, un quoziente intellettivo superiore alla media.
Dalla diagnosi della patologia, preceduta da un periodo d’infanzia di continue analisi, anche molto dolorose, la vita di Ciriaco si è divisa tra gli appuntamenti quotidiani con il fisioterapista, unico modo per mantenere attivo il sistema muscolare, e la frequentazione delle scuole medie, quando vive un rapporto difficile con le insegnanti di sostegno, in quanto nessuno ha capito che Ciriaco cognitivamente è presente e, così, è stato spostato da un'aula all'altra come un pacco.
Da qui, è giunta la decisione di non frequentare la scuola superiore, ma di cercare qualche associazione che potesse farlo sentire parte attiva di quella vita sociale che mamma Elisabetta desiderava per lui.
Ha frequentato il Centro Volontari della Sofferenza, dove inizia la sua formazione religiosa e l'aprirsi al mondo esterno con le prime uscite.
Nel frattempo, mamma Elisabetta ha cercato altre soluzioni per evitare che la vita del figlio si riducesse a stare dietro ad una finestra, ad osservare la vita che scorre.
Finalmente, nel 2003, l'incontro con il Centro "E' più bello insieme".
Qui per Ciriaco è iniziata una nuova vita, con un percorso in discesa: amicizie, vacanze, veglione di fine anno.
Sono iniziate da qui le sue esperienze in autonomia, grazie a due operatori conosciuti al centro, dei quali sarà anche testimone di nozze.
Mamma Elisabetta ha potuto lasciare serenamente questa vita: E' riuscita a dare al suo amato figlio ciò per cui ha tanto lottato con Ciriaco che è riuscito a superare la sua perdita grazie a tutto l'amore che ha avuto intorno, alla sua forza di volontà e al suo impegno quotidiano in un luogo che per lui è stato la sua seconda casa, circondato da chi non lo hanno mai fatto sentire diverso, ma sempre tanto amato.
Purtroppo la malattia è continuata a progredire, non ha potuto più frequentare il centro, ma a casa ci sono stati comunque i suoi amici che hanno continuato a venirlo a trovare, a farlo ridere, a tenerlo impegnato.
E' entrata nella sua vita un'altra persona, Patrizia, che lo ha accompagnato fino alla fine, colorando le sue giornate.
Nella notte del 18 giugno 2012, circondato dall'affetto delle sorelle, è nato in cielo.
Al termine della benedizione della targa hanno parlato di Ciriano, Angelo Moretti, Annalisa Ucci, Fernando Errico e Raffaele Mignone.
La nostra comunità è cresciuta da quando abbiamo conosciuto Ciriaco, ha esordito Moretti.
Qui siamo su una terra vincenziana.
L'Orto di Casa Betania è un terreno di proprietà delle Figlie della Carità di San Vincenzo de' Paoli (suore che negli anni Cinquanta gestivano la scuola primaria e le elementari all'interno dell'Istituto di San Vittorino, il complesso dove oggi c'è il Teatro affidato al Conservatorio. Poi negli anni Ottanta si spostarono dove attualmente è Casa Betania ndr).
Loro, le suore, dicevano che i fragili sono i veri maestri di vita.
Noi abbiamo sempre sognato che di Ciriaco se ne parlasse nei libri di storia e così di Maria Carmela, che ci fosse poi una via intestata a Maddalena, che ci fosse una piazza per Pellegrino perché di fatto sappiamo quante persone segnano le nostre vite ma di fatto poi non vengono più ricordate proprio perché facevano parte di una schiera di persone fragili, di disabili, ha proseguito Moretti.
In realtà Ciriaco era di una forza spirituale veramente importante.
Era un vero e proprio santo.
Lo abbiamo conosciuto nel 2003 quando "E' più bello insieme" muoveva i primi passi e non ci sentivamo affatto pronti alla gestione della disabilità grave.
Immaginate un gruppo di ragazzi con una Volkswagen 17 cavalli e le loro preoccupazioni nel momento in cui andavano a prendere ed a riportare a casa questi ragazzi.
Ciriaco in particolare era felicissimo e contentissimo di riceverci, ha ancora detto Moretti.
Probabilmente lui avvertiva che noi non guardavamo affatto alla disabilità e che stavamo costruendo con lui un rapporto di amicizia.
Ed è stato lui, come gli altri, a farci capire che la strada era giusta.
Quello che ho anche imparato da lui è stata la grande determinazione e caparbietà.
Mi ha sempre sorpreso che riusciva a coltivare la sua passione per la Ferrari anche manifestando il desiderio di alzarsi di notte per seguire le rosse.
Questo mi ha insegnato che quando una persona ha un obiettivo, riesce poi caparbiamente a raggiungerlo.
Oggi come rete ci chiamiamo "Sale della Terra" e "E' più bello insieme" è una delle nostre opere più importanti, la prima, ha concluso Moretti.
Noi vogliamo fare memoria con qualcosa nel presente.
Siamo sicuri che Ciriaco qui sarebbe stato benessimo, dove si gioca, dove si brinda, perché era un uomo che gioiva degli gioie degli altri.
E noi la immaginiamo in questa targa con questa sua capacità di guardare la gioia degli altri.
Cominciamo con Ciriaco a dare un ricordo a tutte le persone che hanno lottato per una vita intera e che vanno ricordati come costruttori della città.
Al termine dell'intervento di Moretti ci sono stati quelli di Ucci, Errico e Mignone.
Poi un brindisi beneaugurante con tutti i presenti.

 

 

   

   

 
 
 

comunicato n.155914



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