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Benevento, 04-02-2023 17:47 ____
Calcio, Serie B: Il Benevento perde anche lo scontro diretto con il Venezia e sprofonda sempre piu'. E' penultimo in classifica
I tifosi chiedono la testa del direttore sportivo Pasquale Foggia e del tecnico Fabio Cannavaro. Il presidente Oreste Vigorito li accontenta e li manda via entrambi. Squadra affidata temporaneamente al tecnico della Primavera Gennaro Scarlato
di Luca Pietronigro
  

Benevento (3-5-2): Paleari; Veseli, Leverbe (74' El Kaouakibi), Tosca; Improta (59' Ciano), Tello, Schiattarella (66' Karic), Acampora (59' Viviani), Jureskin; La Gumina, Pettinari (59' Simy). A disposizione (Manfredini, Kubica, Farias, Foulon, Pastina, Koutsoupias, Capellini) Allenatore Fabio Cannavaro

Venezia (3-5-2): Joronen; Hristov (56' Svoboda), Ceppitelli, Carboni; Candela, Ellertsson (74' Andersen), Jajalo, Tessmann (56' Busio), Zampano (56' Beghetto); Pohjanpalo, Pierini (67' Johnsen). A disposizione (Maenpaa, Bertinato, Novakovich, Ciervo, Cheryshev, Busato, Milanese) Allenatore Paolo Vanoli

Arbitro: Juan Luca Sacchi di Macerata
Assistenti: Domenico Fontemurato di Roma 2 e Tiziana Trasciatti di Foligno
IV Uomo: Davide Di Marco di Ciampino
Var: Maurizio Mariani di Aprilia
Assistente Var: Sergio Ranghetti della sezione di Chiari
Reti: 3' Pierini, 49' pt Tello, 69' Pohjanpalo
Ammoniti: Acampora, Schiattarella, Jureskin (B); Johnsen (V)
Espulsi: 88' Viviani (B) per doppia ammonizione
Angoli: 7-3
Recupero: 4' pt, 6'+1' st
Spettatori: 7632 (7137 abbonati e 495 paganti).

"Il Benevento Calcio comunica di aver sollevato Fabio Cannavaro dal suo incarico di allenatore della prima squadra.
Contestualmente, sono stati esonerati il vice allenatore Paolo Cannavaro e il direttore sportivo Pasquale Foggia.
Il club ringrazia il mister, il suo vice e il direttore sportivo per il lavoro sin qui svolto con serietà e massima professionalità augurando a tutti il meglio per il prosieguo della propria carriera".
Per raccontare la gara di questo pomeriggio tra Benevento e Venezia, dobbiamo partire, per forza, dalla fine, ovvero dalla nota della società che ha annunciato l'addio del direttore sportivo e dell'allenatore.
La Strega, al termine di una partita che possiamo definiere "scandalosa", ha perso lo scontro diretto salvezza contro i lagunari che, grazie alle reti di Pierini e del finlandese ex Bayer Leverkusen Pohjanpalo intervallate dal momentaneo pareggio di Tello, hanno portato a casa tre punti preziosi per la loro classifica.
Per i giallorossi, l'ennesima prestazione sciagurata con la classifica che si fa sempre più difficile. L'ultimo posto, occupato dal Cosenza, dista, ora, una sola lunghezza.
Una situazione che ha generato la protesta della Curva Sud che, nei minuti finali della partita, ha chiesto in maniera netta e decisa le dimissioni di Cannavaro e Foggia, fischiando sonoramente la squadra.
Ci ha pensato il presidente Oreste Vigorito a prendere in mano le redini della situazione ordinando il silenzio stampa e, poi, dopo un lungo colloquio negli spogliatoi, mandando via i due.
Il patron, quindi, si è assunto l'impegno, da solo a questo punto, di trovare una soluzione a questa stagione maledetta che si sta rivelando un disastro sotto ogni punto di vista.
L'obiettivo è di riuscire a mantenere la categoria evitando una retrocessione in C che sarebbe un "bagno di sangue" da un punto di vista economico.
Sono attese, ora, le decisioni da parte della società, sugli spalti del "Ciro Vigorito" si è vista la figura di Daniele Faggiano, direttore sportivo della Sampdoria, ma in passato artefice della promozione del Parma in Serie A.
Magari proprio a lui sarà affidato il compito di sostituire Foggia e di scegliere quello che sarà il nuovo allenatore.
Intanto, in attesa di notizie al riguardo, la squadra è stata affidata al tecnico della Primavera, Gennaro Scarlato.
Per quanto riguarda la partita, che le cose girassero male lo si è visto sin da subito quando Paleari ha sbagliato l'intervento, dopo tre minuti di gioco, sulla punizione calciata da Pierini, cui ha fatto seguito la mancata reazione della squadra che si è svegliata solo nel finale di frazione spingendo un po' in più e trovando la rete con il solito Tello.
Nella ripresa, quando si pensava che sulle ali dell'entusiasmo per il pareggio raggiunto si potesse ribaltare l'incontro, la squadra si è spenta di nuovo consentendo al Venezia di tornare nuovamente avanti.
Tanto il nervosismo con la sciagurata espulsione di Viviani che, entrato al posto di Acampora, si è fatto cacciare per doppia ammonizione e, per questo, salterà la prossima sfida a Cagliari.
Venendo alla cronaca, Cannavaro, che a più riprese aveva parlato della necessita di non stravolgere troppo la squadra e di voler cambiare poco per non creare ulteriore confusione nella testa dei suoi ragazzi, confermando il 3-5-2 iniziale, modifica la difesa inserendo Leverbe, disastroso il suo apporto alla causa, al centro del terzetto con Veseli a destra e Tosca a sinistra.
A centrocampo sugli esterni ci sono Improta preferito, non si sa perché vista la pessima prestazione fornita, ad El Kaoukibi che non era affatto dispiaciuto quando era sceso in campo nelle ultime partite, e l'ultimo arrivato Jureskin a sinistra con Schiattarella in cabina di regia e Tello ed Acampora, fa riflettere la sua involuzione degli ultimi tempi, ai suoi fianchi.
In avanti con Pettinari, l'unico a salvarsi questo pomeriggio, c'è La Gumina, impalbabile e, a tratti, irritante.
Paolo Vanoli, per la sua squadra, profondamente mutata dopo il mercato di gennaio, decide di mettersi a specchio con il 3-5-2 con Pohjanpalo e Pierini davanti.
Passano appena tre minuti e il Venezia passa in vantaggio sugli sviluppi di un calcio di punizione prodotto da un fallo di Improta su Zampano.
Della battuta se ne incarica Pierini: sulla conclusione Paleari non trattiene ed il pallone finisce in rete.
Il Benevento, già con il morale basso, perde ancora più certezze e sbanda clamorosamente.
Al 15' Pohjanpalo in verticale appoggia per Ellertsson che va al contrasto con Paleari in uscita con la sfera che finisce sul fondo.
Al 31' su una punizione di Acampora, c'è il colpo di testa di La Gumina che viene bloccata da Joronen in presa alta.
Al 43' l'unico sussulto della Strega: su un lancio di Schiattarella, c'è una incomprensione tra Hristov-Candela con il pallone che giunge sul sinistro Pettinari la cui conclusione di sinistro sbatte sul palo.
Il Benevento spinge ancora nei quattro minuti di recupero e, proprio alla fine degli stessi, giunge il pareggio.
Sugli sviluppi di un calcio d'angolo di Jureskin, Veseli fa da sponda per Tello che, sottoporta, batte Joronen.
La ripresa si apre con Improta che serve al centro Tello che di testa impegna Joronen.
I due tecnici operano dei cambi con Svoboda, Beghetto e Busio al posto di Hristov, Zampano e Tessmann nel Venezia, mentre nella Strega ci sono Simy, Ciano e Viviani per Pettinari, Improta e Acampora.
Dopo gli ingressi anche di Johnsen per Pierini e Karic per Schiattarella, al 24' sono gli ospiti a trovare nuovamente la rete con Candela che sulla fascia destra fa quello che vuole e mette al centro per Phojanpalo che, in spaccata, batte Paleari.
Al 29' Venezia vicina al tris: Pohjanpalo, tutto solo, va alla conclusione ed è provvidenziale la respinta di Tosca.
Al 44' il Benevento resta anche in dieci uomini per la citata espulsione di Viviani per la reazione dopo un fallo subito.
A nulla servono gli oltre sei minuti di recupero concessi dal direttore di gara, il Benevento perde la terza gara di fila e sprofonda in classifica.
Ad Oreste Vigorito il compito di scegliere gli uomini giusti per far risollevare questa squadra dal buco nero in cui si è andata a cacciare.

Le voci dagli spogliatoi

Paolo Vanoli, allenatore Venezia
"E' stato molto importante vincere anche per difficoltà che abbiamo trovato nell'assembrare questa squadra viste le tante operazioni che abbiamo effettuato sul mercato.
Sul campo potevamo fare meglio ma alcuni errori sono dipesi anche dal fatto che molti sono calciatori sono arrivati da poco.
Ho detto ai ragazzi che per salvarsi, da qua alla fine, bisogna essere lucidi.
Ho detto che i pareggi sarebbero serviti perché prima o poi la vittoria sarebbe arrivata. La prima è già arrivata e per noi questo è un nuovo inizio.
Quando si va in vantaggio in una situazione difficile devi andare avanti e non devi farti recuperare.
A Fabio Cannavaro non ho nulla da dire perché sono nella stessa situazione e poi lui ha dimostrato all'estero il suo valore.
Non posso giudicare il suo operato, devo guardare la mia squadra.
Ora devo essere bravo a integrare i calciatori nuovi che sono arrivati, tutti giocatori giovani, di valore e che sono venuti da noi con entusiasmo".

 

 

comunicato n.154931



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