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Benevento, 19-11-2022 14:55 ____
Qualcuno mi dovra' chiedere scusa e ridarmi per intero la mia dignita' di sindaco, ha tuonato Mastella a proposito delle vicenda acqua
La partita e' chiusa da un punto di vista pratico perche' e' stata revocata l'ordinanza di sospensione dell'uso dell'acqua proveniente dal pozzo di Pezzapiana per uso umano ma nessuno ha spiegato cosa sia successo e perche' all'Asl e' risultato un numero altissimo, 250 su un massimo di 10, di parametro di inquinamento da teatracloroetilene
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Da un punto di vista pratico, con la firma dinanzi alla Stampa, che ha assistito anche alla bevuta (nella terza e quarta foto in basso) di un bicchiere d'acqua prelevato (ci fidiamo) dai rubinetti di Palazzo Mosti e quindi dall'acquedotto rifornito dal pozzo di Pezzapiana, spettacolarizzando il tutto così come piace al sindaco del capoluogo (nelle foto in basso gli atteggiamenti più vari assunti nel corso della conferenza stampa), con la firma, dicevamo, della revoca dell'ordinanza di divieto, la vicenda dell'inquinamento dell'acqua in buona parte della città, quella servita, appunto, dai pozzi e non dal Torano-Biferno, può dirsi conclusa.
In verità, per quanto ci riguarda e lo abbiamo detto in conferenza stampa, restano tutte le perplessità e gli interrogativi del caso perché cosa sia veramente successo, nessuno ce lo ha detto.
Come sia stato possibile che l'Asl, in ragione dei prelievi e delle analisi fatte dall'Arpac, possa aver certificato che ci fosse un inquinamento pari ad un parametro di 250 mentre in realtà esso era intorno o poco più di 1, ampiamente sotto la soglia di divieto dell'uso di quell'acqua che è a 10, non si sa.
Il Comune, abbiamo detto quando è toccato ai giornalisti fare qualche domanda, è poco credibile per antonomasia; lo stesso, se è possibile ancora di più, dicasi della sua partecipata Gesesa.
C'era però la "Cassazione", rappresentata sin qui dall'Asl, che in qualche modo dava alla gente le garanzie dovute ed a cui ci si poteva affidare e fare riferimento in caso di contrasto dei dati.
Ora anche questo convincimento granitico è crollato e si hanno tutti i motivi di dubitare delle "sentenze" di quella "Cassazione".
E dunque è vero che il sindaco è alla ricerca, oggi, di ripristinare una una violata credibilità ma, abbiamo osservato, con lui chi deve farci capire bene cosa sia successo, è soprattutto Asl con l'Arpac.
Perché se, come abbiamo scritto, praticamente la questione è chiusa, restano intatti i presupposti anche perché siamo tutti a conoscenza, e ne siamo consapevoli, che quel pozzo, quei pozzi, sono contaminati da teatracloroetilene.
Questo è certo e lo sono, forse, da una ventina di anni.
Ne abbiamo certezza dal 2018 da quando cioè ci fu la denuncia di "Altrabenevento" che peraltro fece anch'essa la scoperta per caso, come ha dichiarato lo stesso Gabriele Corona.
Mastella fa bene a non fermarsi e ad andare avanti fino ad ottenere completa soddisfazione. Lo vuole lui ma lo vuole soprattutto la città che non crede a questi sbalzi così sproporzionati di letture di dati.
Quando la sera di giovedì 17 novembre è stata comunicata, per iscritto al Comune, lo sforamento abnorme dei valori del tetracloroetilene nell'acqua del pozzo di Pezzapiana, Gesesa ed il Comune hanno intuito subito che qualcosa non andasse ed hanno quindi cominciato a fare analisi in proprio, una, due, tre, quattro, cinque analisi in diversi laboratori.
Ai fontanini pubblici l'acqua risultava potabile.
Come era mai possibile?
Per tutta la giornata di ieri, venerdì, si è assistito ad una situazione gravissima di divieto di utilizzo dell'acqua per uso umano fino ad arrivare addirittura alla chiusura del pozzo e quindi alla mancanza di acqua nelle case anche per uso igienico-sanitario.
Il sindaco intanto taceva, in buona sostanza, fino a quando nel pomeriggio c'è stata la riunione in prefettura ed è stata autorizzata la riapertura dlel'impianto ed accertata, di fatto, la potabilità dell'acqua che solo in via precauzionale ed in attesa di altri accertamenti da parte dell'Asl, si è proseguito, fino a stamane, a ritenerla non potabile.
Nessuno, ad oggi, ha detto però cosa sia successo veramente.
L'Asl si è defilata e così l'Arpac. Nessuno vuole ammettere che ci sia stato un grossolano errore di analisi (e sarebbe la via più semplice per uscirsene dalla vicenda e ridare un minimo di tranquillità alla gente, salvo poi a pagare per i danni prodotti).
Quando siamo entrati in sala Giunta in attesa dell'arrivo del sindaco per l'avvio della Conferenza Stampa, le urla del primo cittadino arrivavano sin nella stanza nonostante ci fosse la porta chiusa con quella in cui si intratteneva.
In pratica, ci è parso di capire che, nel mentre la denuncia dell'aumento dei valori del teatracloroetilene nell'acqua che ha obbligato (non ha il sindaco, generericamente parlando, alcuna alternativa in questi casi se non emettere l'ordinanza di non potabilitùà dell'acqua ndr) ad emettere l'ordinanza di mancato uso di essa per l'alimentazione umana fosse stata notificata nelle forme ufficiali, i nuovi dati che riportavano invece i valori tutti nella norma si voleva comunicarli in maniera informale.
Il sindaco è andato su tutte le furie, ha preteso il docunmento scritto che è poi arrivato nel corso della conferenza Stampa.
In pratica l'Asl ha comunicato i dati che gli ha fornito l'Arpac.
Tenendo conto che il valore massimo consentito è 10, alle fontane pubbliche di: piazza Basile è risultato 1,1; San Lorenzo, 0,9; Pezzapiana, 1,1; (ripetute) piazza Basile, 1,5; viale San Lorenzo, 0,9 e via Piccinato, 0,8.
Valori più bassi, ha detto Mastella, addirittura rispetto a quelli riscontrati dalle nostre analisi.
Io denuncio, ha detto il sindaco dinanzi ai giornalisti, che non posso accettare quello che è accaduto anche perché ho subito una forte operazione di sciacallaggio sia da parte dell'opposizione consiliare che da parte di personaggi a me sconosciuti (la nostra mente è andata a Corona ndr) che peraltro hanno partecipato alle ultime elezioni amministrative perdendole.
C'è anche chi sui social ha scritto che Mastella ha avvelenato i pozzi.
E' un farabutto chi dice questo e querelerò tutti quelli che hanno usato questi termini.
Io sono stato obbligato ad intervenire a seguito della comunicazione dell'Asl che parlava di dati di contaminazione pari a 250 (valore massimo 10), cosa questa che non si verifica nemmeno a Solofra, città nota per l'inquinamento da tetracloroetilene, dove i valori arrivano a 70/80.
Insomma, non c'è stato un minimo di verifica, ha proseguito Mastella, prima di emettere il documento che mi ha costretto ad inibire l'uso dell'acqua alla popolazione.
Si tenga conto che nella settimana precedente i dati erano allineati tra Arpac-Asl e Gesesa e si era mediamente intorno ad 1,1-1,4.
La notifica delle analisi fatte dall'Arpac me l'ha fatta l'Asl intorno alle 19.50 e dopo circa un'ora ho firmato l'ordinanza, di cui non potevo esimermi.
Poi il giorno successivo siamo arrivatri dinanzi al prefetto, noi con i nostri dati ma l'Arpac no.
Ad ora, al momento in cui parlo (siamo intorno a mezzogiorno ndr) non ho ancora i dati mentre avrebbero dovuto lavorare anche di notte per fornirmeli subito (poi come abbiamo scitto innanzi, sono arrivati nel corso della conferenza stampa, nelle foto prima e seconda in basso, ed il sindaco li ha mostrati alzandoli come un trofeo di vittoria).
Mastella ha anche confermatro di aver chiesto alla Guardia di Finanza di indagare tutti quei farabutti che hanno fatto sciacallaggio e che hanno venduto le cassette di acqua minerale ad un costo altissimo dopo l'ordinanza di non potabilità dell'acqua scaturente dai rubinetti di casa.
In realtà non si è lavorato insieme ed al vice presidente della Regione, con il quale si è tenuta in mattinata, da remoto, l'annunciata riunione, è stato chiesto che per il futuro quando ci sono contraddizioni così evidenti, ci sia una partecipazione corale tra Comune, Gesesa, Arpac ed Asl prima di lanciare gli allarmi.
Io su questa vicenda non mi fermo, ha detto Mastella (ma è molto probabile, invece, che una guerra con l'Asl e con l'Arpac, per evidenti ragioni, non venga intrapresa affatto ma questo non esclude che vi sia un intervento autonomo della magistratura ndr) e vado avanti.
Io ed alcuni assessori e collaboratori abbiamo anche ricevuto minacce.
Una signora sui social mi ha attaccato duramente. Le consiglio di verificare anche da un punto di vista morale all'interno della sua stessa famiglia prima di accusare il sindaco della città.
A questo punto Mastella, finito lo sfogo, legittimo in verità, ha parlato delle prospettive in relazione a quanto dettosi stamane nella videoconferenza con la Regione Campania.
Il punto di approdo finale è l'acqua della Diga di Campolattaro che dovrebbe però arrivare entro il 2026, anno in cui bisognerà rendicontare le opere realizzate con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Tempi lunghi, dunque.
Del resto, ha ancora detto Mastella, è inutile insistere perché un aumento dell'acqua proveniente dal Torano-Biferno è irrealizzabile per via delle condotte che non conterrebbero un aumento di pressione dovuto alla volumetria in aumento dell'acqua.
Martedì la Giunta regionale (vedremo se sarà rispettato questo cronorogramma visto che non è la prima volta che si parla di questi argomenti negli ultimi anni e non ci pare che siano stati fatti passi in avanti in maniera evidente ndr) dovrà approvare anche la caratterizzazione, con altri fondi, per la zona di Campo Mazzoni e Pezzapiana. A quell'acqua non possiamo rinunciare. Si deve intervenire per salvarla e renderla utilizzabile.
Probabilmente si andrà all'utilizzo anche dell'acqua del campo pozzi di Solopaca, in località Lago dei Selci (giunto alla Gesesa con l'incorporamento del Consorzi Cabib ndr).
Ma anche qui bisognerà realizzare una nuova condotta ed un piccolo impianto di sollevamento (abbiamo consigliato a Mastella di verificare bene la possibilità di utilizzare, per l'imnmediato, una vecchia condotta in attesa di costruirne una nuova, vecchia condotta che ha un punto di raccordo a Foglianise. Forse saranno rilevate più perdite, ma meglio ripararle ed andare avanti che attendere inerti che si realizzi un nuovo acquedotto. Mastella ci ha detto che proprio di questo si è parlato anche nel corso della riunione con la Regione ndr).
I tempi, dunque, dell'acqua di Solpaca (che peraltro è molto calcarea e dura ma qui ci sarebbero degli impianti da realizzare per addolcirla...) non sono brevi.
Confermata anche la realizzazione, per il pozzo, dell'impianto dei carboni attivi, l'unico che può separare ed eliminare il teatracloroetilene, ma se non avranno valori pari a 250, è evidente, ha detto Mastella. Lì non ci sono carboni che tengono.
E' stata previsto al riguardo un aumento di spesa e si passerà da 4 a 9 filtri.
Entro lunedì faremo questa ulteriore richiesta alla Regione, ha detto il sindaco.
Riguardo la caratterizzazione eravamo pronti ma alcuni aderenti al patto, si sono mossi diversamente e così il costo si è elevato.
Poi per il 2025 ci dovrà essere un Piano di Sicurezza delle acque.
Nel mentre Mastella parlava anche di gas di cui non sono servite circa 20mila famiglie beneventane e del mancato avvio dei lavori per via di alcuni Comuni che non deliberano, e per questo si è deciso di andare avanti con chi ci sta, è arrivato il foglio con le nuove analisi dell'Asl. Mastella leggendolo ha detto con sarcasmo: Forse sarà stata solo una emicrania idrica.
Ma questo gli ha fatto nuovamente schizzare in alto la rabbia ed ha detto di non accettare di essere messo alla gogna così come è stato. Riguardo l'opposizione che ha chiesto una seduta urgente del Consiglio comunale, ha detto che ci sarà, con modalità diversa. Massimo rispetto per il Consiglio ma ora io parlo con i cittadini e non dal Consiglio comunale.
Firmata l'ordinanza e bevuto il bicchiere d'acqua dinanzi ai giornalisti, per Mastella la partita sin qui è chiusa ma sa bene che il problema non è stato risolto e che il tetracloroetilene è sempre lì e le alternative proposte, per attingere a nuove fonti, non si realizzano in poco tempo, tutt'altro.
Qualcuno mi dovrà chiedere scusa e ridarmi per intero la mia dignità di sindaco, ha tuonato Mastella, mentre il presidente della Gesesa, Domenico Russo, confermava ora e numeri dei dati delle analisi in loro possesso ed effettuate subito dopo l'allarme lanciato dall'Asl giovedì sera.

 

 

 

 

comunicato n.153479



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