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Benevento, 20-09-2022 13:23 ____
Antonella Tartaglia Polcini a proposito della candidatura Unesco per la via Appia, parla di una scossa che ci dara' nuovo vigore
Angela Maria Ferroni, dirigente del Ministero, tirandoci un po' le orecchie, e forse ce lo meritiamo, ha ribadito che non si e' lavorato molto per gli anni passati sul sito Unesco dei longobardi. Non basta avere l'etichetta poi bisogna saperla gestire
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L'austero salone di Palazzo Paolo V dove ancor prima dell'avvento del Teatro Comunale "Vittorio Emmanuele" vi si svolgevano le rappresentazioni teatrali dedicate ai cittadini di Benevento e poi, successivamente, fino al terremoto del 1980, divenuta Aula della massima Assise cittadina, il Consiglio conmunale, si è tenuta la giornata di studio e di lavoro per dare al Sannio, anche al Sannio, il suo terzo riconoscimento di beni che vengono tutelati dall'Unesco in quanto riconosciuti come patrimonio della intera umanità.
Come nei secoli passati, anche quest'oggi la città è stata protagonista con il suo Palazzo di Città ed ha accolto studiosi, amministratori e storici per apporre un tassello importante nel complesso puzzle che porterà, lo si spera molto, al riconoscimento della via Appia come bene dell'Unesco, un riconoscimento che verrebbe, per noi sanniti, dopo l'Acquedotto Carolino e dopo la chiesa di Santa Sofia.
Ne abbiamo parlato con l'assessore alla Cultura, Antonella Tartaglia Polcini (nella foto di apertura è a sinistra mentre a destra è Angela Maria Ferroni), che ha fatto di questa opportunità un momento importante e qualificante di tutta questa sua nuova esperienza che l'ha vista proiettata dalle aule dell'Università a quelle della politica, della politica non partitica ma della operatività e del servizio al territorio.
L'appuntamento di oggi ha trattato il tema: "Via Appia. Regina Viarum".
E' un nuovo tassello, abbiamo detto all'assessore Tartaglia Polcini, che viene messo oggi nell'immaginario componimento del nostro futuro più immediato, ai fini dell'ottenimento del riconoscimento dell'Unesco per la grande via romana che passava per Benevento, l'Appia.
Sì, ci ha risposto, puntiamo oggi sulla "Via Appia regina viarium" con Benevento al centro di uno snodo fondamentale. Essa rappresenta una occasione unica per consolidare il nostro patrimonio Unesco e per appropriarci in senso non meramente simbolico ma concreto, di un ruolo di capofila in un tratto importante, tra Roma e Brindisi, in termini di strategia per lo sviluppo del territorio.
Molti si chiedono a cosa servono questi riconoscimenti dell'Unesco, ha proseguito l'assessore.
In realtà certamente non servono a porre bandierine, a vantarsi con delle medagliette ma servono soprattutto a conservare, valorizzare e promuovere il territorio, che è sede di beni materiali o immateriali che ottengono questo prestigioso riconoscimento.
Poi dobbiamo però essere noi a sfruttare, nel senso anche dello sviluppo e del benessere di una intera zona, questa "targhetta" che non vuol dire assolutamente nulla se non la si rispetta e se non la si promuove, abbiamo ancora detto ad Antonella Tartaglia Polcini.
A valorizzarlo questo certamente poi tocca a noi, ci ha risposto l'assessore.
Già da oggi si vedrà il metodo di lavoro che ancora una volta viene portato qui anche perché dal Ministero della Cultura credono fortemente in noi e nella nostra capacità di visione ed organizzativa, di pianificazione ed anche di collante tra le diverse aree della provincia sannita ma anche della intera Campania.
Chi abbiamo oggi ospiti della nostra città?
Lei accennò alla presenza anche di tanti sindaci i cui territori sono attraversati da questa "autostrada" romana..., abbiamo chiesto ancora all'assessore.
Sì, ci ha risposto, abbiamo certamente la delegazione ministeriale che è una presenza istituzionale fondamentale perché, ha proseguito Antonella Tartaglia Polcini, non lo dimentichiamo, questa volta la candidatura è promossa e coordinata proprio dal Ministero della Cultura.
Poi abbiamo la presenza della Fondazione "Santagata" incaricata dal Ministero della Cultura di realizzare tutta l'attività di dossier e di pianificazione strategica per la iscrizione nella lista che pure vede esponenti di spicco sul piano scientifico e della capacità manageriale.
Poi abbiamo sindaci di tutte le aree coinvolte nella rrgione Campania, oltre allo stesso segretariato generale della Cultura della Regione medesima e l'assessorato al Turismo perché in questo caso c'è la parte della cultura ma anche del turismo e della promozione della circolazione entro ed al di fuori del territorio.
Come Comuni abbiamo tutta l'area del Sannio, l'area di Santa Maria Capua Vetere, la vecchia Capua, la Valle Caudina che non è nel tracciato ufficiale ma certamente è ricompresa nel piano di gestione, l'area dell'Alta Irpinia e dell'entroterra, per cui è anche un momento molto importante di ripresa della progettazione dello sviluppo delle aree interne della Campania.
Un'ultima domanda per l'assessore alla Cultura.
Stiamo cercando di valorizzare oggi una struttura che in realtà non ci appartiene, come generazione.
Essa viene da lontano, da molto lontano, quando Benevento era veramente la regina del reticolo stradale dell'Impero romano al punto che essa fu posta al centro di direttrici importantissime che si dipanavano in lungo ed in largo.
Oggi la consapevolezza di questa meraviglia che è rappresentata dall'Appia, può servire anche a farci capire che è ora di recuperare il tempo perso e rimettere la nostra terra al centro di collegamenti importanti?
Sicuramente il ritorno ad una storia antica, ci ha risposto Tartaglia Polcini, quasi scaraventata nella realtà del presente e del futuro, ci dà una scossa importante considerando che è come se fossimo ricchi di famiglia, avessimo un patrimonio enorme e lo lasciassimo perire.
Ed invece debbo dire che in questo, non posso fare un autoelogio ma è così, le amministrazioni che si sono susseguite in quest'ultimo periodo, hanno ripreso in mano soprattutto cosa significhi essere centro Unesco e lo stanno portando avanti con decisione e determinazione.
Da Roma se ne sono evidentemente accorti se hanno deciso di portare a Benevento questa che è la riunione in assoluto più importante per avviare la fase decisiva della candidatura.
Per cui credo che siamo tutti risoluti, siamo fortemente determinati, la rete c'è, come si vede oggi, sicché l'Appia sarà se non altro un tassello importante per dare quell'elemento in più di risveglio e di grinta per andare avanti nel modo migliore ed in tempi brevi.
L'assessore alla Cultura ha concluso dicendoci che l'auspicio è che il 23 gennaio prossimo si possa procedere alla presentazione di questa candidatura con l'auspicio che tutto possa andare a buon fine.
Angela Maria Ferroni, dirigente del Ministero, incaricata proprio di seguire, con il suo staff, anche questa candidatura, ha detto, all'inizio dei lavori, che lei a Benevento è di casa oramai essendo qui in giro dal 2006, da quando cioè si trattò di inserire la chiesa di Santa Sofia nei beni dell'Unesco.
Ora siamo arrivati ad una vera e propria maratona per aiutare il Piano di Gestione a concretizzarsi.
Il lavoro, ha proseguito Ferroni, è cospicuo perché l'Unesco chiede che gli vengano sottoposti dei dossier molto complessi ed ognuno di essi deve essere a carattere certamente scientifico ma anche accompagnato dal Piano di Gestione, appunto.
Personalmente conto molto sul ruolo che può svolgere in tutto questo la città di Benevento perché ne conosco la valentia per aver già lavorato insieme ai suoi funzionari all'epoca del sito Unesco sui longobardi.
Il nostro deve necessariamente essere un lavoro corale credendoci e lavorando insieme con l'intento di raggiungere il risultato.
Debbo aggiungere però, ha detto Ferroni tirandoci un po' le orecchie (e forse ce lo meritiamo), che non si è lavorato molto sul sito Unesco dei longobardi.
Non basta avere l'etichetta del sito Unesco, poi bisogna saperla gestire.
Forse, prima di questo assessorato, che invece sta facendo molto, si è lavorato poco al riguardo.
E questo è un rimprovero che il dirigente del Ministero ci ha fatto già la volta scorsa quando si è trattato di presentare la mostra sui siti dei longobardi.
A Benevento si staccava l'Appia Traiana che diveniva una strada alternativa rispetto all'Appia Claudia per arrivare a Brindisi, ha proseguito Ferroni.
L'Appia non era solo uno strumento militare che serviva per allargare i confini dlel'Impero, ma anche per portare lungo di essa la cultura dei romani che era fatta anche di fognature e di acquedotti.
Sulla forza portante di quest'asse stradale, fondiamo, in definitiva, la nostra richiesta all'Unesco, ha concluso Ferroni.
Quindi la parola è passata ad Alessio Re della Fondazione "Santagata" che ha descritto come strutturare il Piano di Gestione che è costruito anche con l'intento di avere impatti positivi sul territorio che attraversa la strada.
Il concetto fondamentale è di riconoscimento e valorizzazione di questo progresso che guarda al futuro e che deve essere rivolto alla creazione di nuove possibilità di sviluppo.
Alessio Re ha quindi spiegato passo per passo tutto il Piano di Gestione.
Per concludere diciamo che il sito seriale è formato da 22 tratti individuati nel suo percorso integrale da Roma a Brindisi comprendente la via Appia Claudia e la variante Traiana.

 

 

 

 

 

comunicato n.152315



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