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Benevento, 04-08-2022 14:50 ____
Nino Lombardi e' ora anche ufficialmente il presidente della Provincia e durera' in carica per i prossimi 4 anni
Ricomposto il quorum del Parlamentino sannita che torna ad essere nuovamente di 11 componenti. Entra un nuovo mastelliano e questo muta il "peso" di "Essere Democratici" che ora non e' piu' determinante per accompagnare l'azione amministrativa del presidente. De Pierro deve preoccuparsi? Certamente no, ma le cose non stanno piu' come ieri
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Nino Lombardi è ora anche ufficialmente il presidente della Provincia e durerà in carica per i prossimi 4 anni.
Dopo il plebiscitario consenso raccolto tra gli amministratori comunali del Sannio, 60.061 voti ponderati, si è dimesso da consigliere provinciale, carica in base alla quale ha gestito la Provincia, quale vice presidente facente funzioni di presidente, dopo l'arresto di Antonio Di Maria, suo predecessore al vertice della Rocca ed il successivo allontanamento, sempre di Di Maria, dalla conduzione della Provincia per tutto il successivo periodo che ancora gli rimaneva fino alle nuove elezioni.
Lombardi non aveva più bisogno di essere consigliere provinciale per sedere nell'Aula del Parlamentino sannita in quanto c'è stata, appunto, la sua elezione a presidente che contribuisce a comporre il quorum del Consiglio che ora torna ad essere di 11 componenti di cui 10 consiglieri provinciali più il presidente.
Al posto di Lombardi è stato surrogato Nicola De Vizio, sindaco di San Giorgio la Molara, primo dei non eletti della lista di Lombardi, "Noi di Centro".
Questo è un passaggio che è tutt'altro che di routine in questa circostanza e vediamo il perché.
Fino a ieri, il Consiglio provinciale era mancante di un suo componente (il posto di Antonio Di Maria) e quindi era composto non da 11 ma da 10 consiglieri provinciali.
Di questi 10 consiglieri provinciali 6 appartenevano alla maggioranza e 4 all'opposizione.
A quel numero di 6 contribuiva, con il proprio consigliere provinciale, Alfonso Ciervo, il movimento politico "Essere Democratici" fondato e diretto da Francesco De Pierro, vice sindaco della città e Raffaele Del Vecchio.
"Essere Democratici" non è una lista di Mastella, né al Comune e né alla Provincia, ma una componente che si è alleata con Mastella consentendogli, con ogni probabilità, di essere eletto per la seconda volta sindaco della città e poi per avere la maggioranza alla Rocca dei Rettori.
Un peso piccolo, quello del movimento di De Pierro e Del Vecchio, ma determinante, in entrambi i Consessi del territorio.
In ipotesi, remota, se "Essere Democratici" avesse ritirato il suo consigliere provinciale dalla maggioranza, il Consiglio provinciale sarebbe finito in parità, 5 a 5 e quindi senza possibilità di governo dell'Ente.
Tutto questo sommato, ha dato a De Pierro la possibilità di divenire lui il vice sindaco di Mastella?
Certamente la scelta è stata fatta attingendo ad un politico capace, ma in politica quelli che valgono sono i numeri e fino a stamattina i numeri dicevano questo che abbiamo raccontato.
Ora con la ricomposizione del quorum ed il passaggio dei componenti dell'Assemblea provinciale da 10 ad 11 e l'ingresso di un nuovo mastelliano, il voto di "Essere Democxratici" non è più determinante perché i voti della minoranza restano sempre 4 ma quelli della maggioranza salgono a 7 ed anche un ipotetico 6 a 5, frutto di un distacco cioè di "Essere Democratici" dalla maggioranza, non ostacolerebbe il cammino di Nino Lombardi.
Ed allora, cambia qualcosa da oggi nel rapporto tra Mastella e De Pierro?
Assolutamente no, ma le cose ora stanno diversamente rispetto ad ieri. E questo è un fatto.
Questa circostanza, in realtà, potrebbe essere il fatto più saliente della mattinata consumatasi alla Rocca dei Rettori in un clima festoso ed alla presenza delle autorità che hanno potuto raggiungere il luogo della riunione in quanto non ancora in ferie.
La seduta si è aperta con l'Inno nazionale alle 11.30, solo mezz'ora di ritardo rispetto all'orario fissato che era per le 11.00.
Alla chiama del segretario generale Maria Luisa Dovetto, hanno risposto in 9 (De Vizio ancora non poteva). Uno assente, Raffaele De Longis del Pd, ancora in viaggio di nozze.
Si è passati quindi all'esame del primo punto posto all'ordine del giorno: "Elezione del presidente della Provincia di Benevento del 28 luglio 2022. Convalida e giuramento".
A questo punto è stato lo stesso Lombardi a leggere la proposta di delibera che convalidava la sua elezione. L'atto è stato votato all'unanimità.
Al termine c'è stato il giuramento di Lombardi che è consistito nella lettura di una breve formula con addosso la fascia blu della presidenza.
Quindi, si è passati al secondo punto: "Dimissioni del consigliere provinciale dottor Nino Lombardi della lista "Noi di Centro" e surroga con il primo dei non eletti della stessa lista "Noi di Centro” Nicola De Vizio. Provvedimenti".
Il segretario generale ha introdotto la proposta di delibera sottolineando come cessi, con le dimissioni, la carica di consigliere per Lombardi  a cui subentra il primo dei non eletti, Nicola De Vizio che alle elezioni ottenne una cifra individuale di 3.849.
Anche in questo caso, con voto unanime, il Consiglio ha preso atto delle dimissioni di Lombardi e della surroga di De Vizio.
Prima di avviare la discussione, Lombardi ha chiesto ed ottenuto un minuto di raccioglimento per la morte sul luogo di lavoro dell'operaio 58enne.
A questo punto il presidente ha preso la parola per ringraziare per la presenza Clemente e Sandra,  con cui c’è sempre stato un rapporto di valori e di amicizia cominciato da quando ero un 18enne, un legame che è proseguito.
Lombardi ha sottolineato ancora una volta di come la Provincia sia stata svuotata delle sue funzioni, in vista della sua ipotizzata soppressione con la legge Delrio, e le deleghe demandate alla Regione.
Anche il legislatore però si sta rendendo conto che soprattutto nelle aree interne la Provincia si incrocia con le persone e con le esigenze della comunità e che quindi bisogna provvedere ad un profondo riesame della normativa esistente.
Oggi noi alla Rocca portiamo avanti le necessità dei territorio, è questo il nostro primo obiettivo. L'aspetto politico e dell'appartenenza, lo portiamo avanti in altri luoghi.
In questo semestre abbiamo già fatto avanzare cose importanti per il nostro Sannio e certamente tra queste c'è il ciclo dei rifiuti con il finanziamento dello Stir di Casalduni.
C'è poi la vicenda della Diga di Campolattaro con la Regione che ha recentemente addizionato l’adduzione alle sue acque anche per il Fortore.
Non è mancata poi la nostra attenzione alle infrastrutture.
Non abbiamo interrotto i concorsi per l'acquisizione di nuovo personale. Essi sono stati solo sospesi per il periodo elettorale. Li riprenderemo quanto prima.
Il mio, ha proseguito Lombardi, è un temperamento caratteriale aperto a tutto e non ho mai fatto barricate e la mia è sempre stata una interlocuzione corretta con tutti i sindaci e gli amministratori del Sannio.
Insieme, dobbiamo lavorare sulle caratterizzazioni che ci appartengono.
In provincia lavoriamo per il contesto del territorio e possiamo ancora colorare belle pagine per il nostro Sannio.
Il giudizio distruttivo o demente, non favorisce il nostro territorio.
Peraltro i vuoti che si creano, spesso sono occupati dai rappresentanti non del popolo ma della economia e della tecnologia che non mettono al primo posto la dignità dell’uomo.
Noi, invece, ce ne facciamo carico da democristiani quali siamo, politici ed amministratori che sapevano difendere tutte le fasce sociali.
Gli eroi solitari, ha concluso Lombardi negando che egli lo potesse essere anche se ha ricevuto una messe così importante di consensi elettorali, hanno fatto talvolta commedia e nella peggiore delle ipotesi disastri, quindi la mia è stata una elezione corale.
A questo punto c'è stato un simpatico siparietto perché come ha finito di parlare Lombardi, il sindaco Mastella si è alzato dalla sua sedia ed è parso andare verso il banco della presidenza mentre egli stava solo guadagnando l'uscita laterale essendo atteso a Palazzo Mosti.
Lombardi di questo non si è accorto ed ha pensato che il sindaco volesse intervenire: Prego ha detto, la parola a Mastella.
No no, ha risposto il sindaco, vado via, e poi non mi tocca...
A questo punto sono cominciati gli interventi di circostanza.
Clino Cataudo ha detto che è questo il terzo presidente eletto con queste modalità, senza cioè la partecipazione del popolo e mi augurio che sia anche l’ultimo e che si torni al voto popolare.
Sono convinto che non sono di circostanza le parole da lei dette, ha ribadito rivolto a Lombardi ma con tutto il rispetto per i vescovi, che non possono sostituirsi alla politica, bisogna colmare quei vuoti.
Giuseppe Ruggiero ha sottolineato, con ironia: Io e lei siamo i più anziani della politica in questo Consesso, caro presidente, assieme a Cataudo.
Sono contento che alla presidenza sia giunto un sindaco che già faceva parte del Consiglio. Le chiedo solo discontinuità col passato e quindi con la gestione Di Maria e la salvaguardia della dignità della Provincia con l’auspicio di non apparire più sui giornali per fatti che non ci fanno onore. Mi auguro, invece, che della Provincia si possa parlare per fatti positivi.
Noi saremo di stimolo e con lei nelle scelte importanti e nella massima trasparenza.
Dobbiamo rispettare il grande consenso elettorale che lei ha ricevuto, un consenso che è frutto anche del colloquio che lei ha saputo intrattenere con il territorio.
Ruggiero ha quindi voluto mandare una parola di ringraziamento anche ad Antonio Calzone, l'oppositore del Pd, il suo partito, alla candidatura di Lombardi, che con la sua disponibilità ha dimostrato che c’è ancora una classe politica che ci mette la faccia.
Nascenzio Iannace ha augurato a Lombardi di proseguire nel lavoro fatto fino ad oggi. Il dato importante è che il 73% degli elettori ha condiviso questa scelta.
Siamo stati bravi ad aver ottenuto questo risultato. Un 23% è dall’altra parte mentre c'è stato l'abbandono di una parte politica.
Umberto Panunzio ha rivolto parole di buon lavoro e si è detto sorpreso della capacità di aver portato l’80% degli amministratori al voto, nonostante il Centrodestra avesse optato per l'astensione.
Nicola De Vizio ha fatto anch'egli gli auguri di buon lavoro a Lombardi nella certezza che porterà avanti il suo mandato con impegno.
Ringrazio poi gli amici che mi hanno dato fiducia e che hanno sostenuto la mia candidatura.
E’ una nomina, questa, che mi permette di rappresentare il mio paese, San Giorgio la Molara, che da 27 anni, dal 1995, non aveva più un suo rappresentante in Consiglio provinciale.
Il mio impegno sarà ovviamente per l’intero territorio provinciale ed in particolare per il Fortore.
Alfonso Ciervo ha ringraziato Lombardi per l’azione svolta sin qui e per la sinergia istituzionale posta in essere con il territorio.
I lavori sono stati chiusi da Lombardi prima con una battuta e poi con un rammarico.
La battuta è che, riprendendo quanto detto da Ruggiero, ha sottolineato: Il consigliere Ruggiero mi ha in pratica invitato a fare quasi un gruppo geriatrico, visto che siamo noi tre i più anziani.
Poi il rammarico per una nota dei Sindacati che hanno evidenziato come sia fortemente pesante il lavoro che svolgono i dipendenti della Provincia, al punto da richidere un giorno il ricovero di uno di essi, senza che gli amministratori se ne facciano carico. Lombardi ha stigmatizzato duramente questo assunto affermando che non è così.
Poi ha annunciato che si sta lavorando alla sessone di Bilancio che si terrà con ogni probabilità già nella prima settimana di settembre.
I lavori hanno avuto termine alle 12.25.
Quindi c'è stato il brindisi augurale con spumante rigorosamente locale portato per l'occasione dal sindaco di Guardia Sanfranmondi, Raffaele Di Lonardo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

comunicato n.151520



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