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Benevento, 01-07-2022 19:00 ____
Grande evento legato al 75esimo anniversario dall'inaugurazione del Convento di Pietrelcina voluto da padre Pio
Il guardiano del convento fr. Fortunato Grottola e' stato l'ideatore della particolare giornata dedicata alla storica inaugurazione avvenuta nel lontano 1947
Redazione
  

Vi è grande attesa a Pietrelcina per il prossimo 6 luglio.
I Frati Minori Cappuccini del paese natale di Padre Pio, ci racconta il collega Lino Santillo, hanno organizzato un grande evento legato al 75° anniversario dall'inaugurazione del Convento di Pietrelcina (foto) fortemente voluto da Padre Pio.
Il guardiano del convento, fra' Fortunato Grottola, è stato l'ideatore e anche l'artefice della particolare giornata dedicata alla storica inaugurazione avvenuta nel lontano 1947.
"A tal proposito - ha dichiarato fra' Fortunato Grottola -  la fraternità cappuccina invita la popolazione a festeggiare l'evento dell'apertura del Convento, eretto per espressa volontà dell'amato San Pio che, passeggiando anni prima in quel luogo, "sentiva odore d'incenso e campane suonare a festa".
Il programma della giornata prevede: alle 11.00 la Messa.
Nel pomeriggio, alle 18.30, la Messa di ringraziamento, presieduta da fra' Fortunato Grottola con la partecipazione di coloro che hanno ricevuto, negli anni, i sacramenti del Battesimo, della Prima Comunione, e del Matrimonio nel Convento di Pietrelcina.
A seguire, alle 19.30, conferenza dei relatori, Marianna Morante e fra' Fortunato Grottola su: "Le origini del convento di Pietrelcina, voluto da Padre Pio, tra passato e futuro".
Al termine, pergamena ricordo a tutti coloro che hanno ricevuto i Sacramenti dall'apertura del Convento ai giorni nostri.
La giornata, terminerà con un altro particolare momento di fede.
Alle 20.30, corteo cittadino e inaugurazione della piazza dedicata a "San Giovanni Paolo II" da parte del sindaco Salvatore Mazzone e dell'Amministrazione comunale.
Intanto, il guardiano del Convento, fra' Fortunato Grottola, ha lanciato un accorato appello a tutti coloro che hanno ricevuto i sacramenti nella chiesa del convento: "Sono invitati a dare informazioni telefonando allo 0824/990711".
Per quanto attiene la storia del Convento dei Frati Cappuccini, dobbiamo ricordare che all'ingresso del paese c'è il convento e la chiesa dei Cappuccini dedicata alla "Sacra Famiglia" (titolo scelto da Padre Pio) con il seminario serafico.
Un testimone oculare racconta: "Una sera dell'anno 1909 in una delle solite passeggiate serotine, attorniato da seminaristi e da un giovane cappuccino, l'arciprete don Salvatore Pannullo ci fece fermare improvvisamente e ci invitò a zittire e a sentire quello che diceva di sentire Forgione.
Sentiva un coro di Angeli che cantavano e delle campane che suonavano a distesa da un luogo non lontano da noi, ed indicava col braccio e con la mano tesa verso il lato destro della strada.
Noi tutti non udivamo nulla ed il silenzio fu rotto dallo scroscio delle nostre risate".
Il suono della campana a distesa arriva ora alle vallate e sale le colline e ricorda che un giovane cappuccino l'aveva già sentito tanti anni prima che sorgessero il convento e la chiesa.
A tal proposito, fu chiesto personalmente da Padre Pio alla ricca benefattrice americana Mary Pyle, tanto devota, di costruire un convento ed una chiesa che lo stesso frate stimmatizzato volle dedicata alla Sacra Famiglia.
Esaudita la richiesta, avuto il terreno dall'avvocato Silvestri, il progetto del convento fu presentato dall'ingegnere Todini della Città del Vaticano.
L'inizio dei lavori riempì d’entusiasmo i pietrelcinesi a tal punto che si costituì immediatamente un numeroso corteo, con a capo le autorità religiose e civili precedute dalla banda musicale.
Partirono dalla chiesa madre e, giunti dinanzi alla diruta chiesa del Purgatorio, ognuno prese una pietra da portare nel luogo in cui doveva sorgere il convento.
Verso sera molti furono spettatori di uno straordinario evento: una grande croce bianca e luminosa, che pareva raggiungesse il cielo, si levò dal monticello di pietre restando fissa per circa mezz'ora.
Poi, gradualmente, scomparve verso il cielo.
Il cardinale Luigi Lavitrano, il 13 giugno 1926, benedisse la prima pietra su cui era incisa l’immagine di San Michele Arcangelo nell’atto di colpire a morte l’angelo ribelle. Le pietre venivano portate al cantiere del costruendo convento domenicalmente da una folla di pietrelcinesi, guidata dall'arciprete don Salvatore Pannullo.
Ci vollero ben due anni per terminare il convento che, però, non ebbe frati per via di alcuni contrasti. Sopravvenne la guerra ed i locali del convento furono adibiti ad alloggio per le truppe militari alleate, le quali lasciarono i locali in uno stato pietoso. Risistemata la struttura, verso il mese d'aprile del 1947 vennero finalmente i primi frati cappuccini, il cui superiore era padre Luca da Vico del Gargano.
A dare il benvenuto ai frati da parte della comunità pietrelcinese vi fu il sindaco Bonavita, l’arciprete don Albino Catalano e il presidente dell'Azione Cattolica.
L'anno successivo si inaugurò il Seminario.
Intanto, in base al progetto dell'ingegnere Milani si portò a termine la chiesa annessa al convento, dedicata alla Sacra Famiglia, la cui consacrazione avvenne il giorno 19 maggio 1951 da parte di monsignor Agostino Mancinelli, arcivescovo di Benevento.
Il 6 settembre 1971 venne inaugurato un monumento a Padre Pio da Pietrelcina, antistante al convento, immerso nel verde riposante delle aiuole.
Padre Pio, in atteggiamento paterno e premuroso, sembrò calato in un dolce colloquio con tre "fratini" che gli porgono in dono il plastico del Seminario annesso al convento, uno dei più bei monumenti bronzei che finora sono stati dedicati al frate stimmatizzato. Attualmente il convento dei Frati Cappuccini, oltre a segnare una sorta di continuazione ideale della presenza di Padre Pio a Pietrelcina attraverso il saio dei suoi confratelli, rappresenta un primario punto di riferimento per i pellegrini che si recano in visita ai luoghi natali di Padre Pio.
Nella lunetta, sopra il portale d'ingresso della chiesa, v'è raffigurato il Redentore, della Scuola Vaticana del Mosaico (1953); le pile dell'acquasanta sono di Ruggero Pergola (1952); la Via Crucis è scolpita a rilievo dalle botteghe di Ortisei di Bolzano; il quadro della Sacra Famiglia sull’Altare Maggiore, dipinto da Angelo Lupi di Pescara, fu sostituito dal mosaico della Scuola Vaticana, dall'originale del Murillo.

comunicato n.150788



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