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Benevento, 16-05-2022 17:21 ____
Monsignor Francesco Zerrillo aveva ricevuto la sua formazione quando alcune accezioni del Concilio erano ancora lontane eppure aveva in se' le novita'
Possedeva una disponibilita' al dialogo ed un'apertura verso l'altro che non si trova oggi neanche nei giovani, ha detto monsignor Accrocca. Nella Cattedrale celebrato il rito funebre del vescovo di Reino a cui hanno partecipato sette prelati provenienti dalle Diocesi care al defunto
Nostro servizio
  

Una bara molto semplice con su aperto un evangeliario sul brano di Matteo della Risurrezione (nelle prime due foto in basso), a contenere le spoglie mortali di monsignor Francesco Zerrillo, vescovo emerito di Lucera-Troia.
Don Francesco è deceduto sabato scorso il giorno in cui c'è stata la cerimonia per l'ordinazione episcopale di monsignor Sabino Iannuzzi.
Corsi e ricorsi della vita.
Con il nostro arcivescovo monsignor Felice Accrocca, hanno concelebrato monsignor Giuseppe Giuliano, vescovo di Lucera-Troia e monsignor Giovanni Intini, vescovo di Tricarico, le due Diocesi che sono state di monsignor Zerrillo.
Tra gli altri vescovi presenti al rito funebre, monsignor Orazio Soricelli (nella diciassettesima foto in basso è al centro con a sinistra don Michele Villani ed a destra don Nicola Della Pietra), arcivescovo di Amalfi Cava de' Tirreni, sacerdote della parrocchia dell'Addolorata al Rione Libertà, dove don Francesco era parroco quando il papa lo nominò vescovo.
Poi, sempre dalla stessa parrocchia il papa colse un altro sacerdote, proprio don Orazio Soricelli e lo fece arcivescovo di Amalfi da dove non si è più spostato per oltre venti anni e fino ad oggi.
Si disse, a quei tempi, che quella fosse una parrocchia che sfornava vescovi...
In Cattedrale oggi pomeriggio anche monsignor Sabino Iannuzzi, vescovo eletto di Castellaneta; monsignor Francesco Pio Tamburino, vescovo emerito di Foggia; monsignor Domenico Cornacchia, vescovo di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi e mons. Ciro Fanelli, vescovo di Melfi, che è stato peraltro l'ultimo segretario di monsignor Francesco Zerrillo.
In prima fila nei banchi, anche quattro sindaci con la fascia tricolore.
Clemente Mastella, sindaco di Benevento; Antonio Calzone, sindaco di Reino, paese natale di don Francesco Zerrillo; Giuseppe Pitta, sindaco di Lucera ed il rappresentante del sindaco di Troia, Leonardo Cavalieri (tutti nella dodicesima foto in basso).
Presente anche l'ex sindaco di Benevento, Antonio Pietrantonio (nella sedicesima foto in basso).
Dal lato opposto le prime file sono state occupate dai parenti del vescovo defunto.
E' questo il saluto cristiano a mons. Zerrillo, ha detto l'arcivesco Accrocca ad apertura della funzione religiosa e delle fede, nella consapevolezza del frutto abbondante che ha rappresentato la sua vita.
L'auspicio che anche noi, quando verrà il momento, sapremo essere altrettanto colmi di frutti da presentare a Dio.
L'evangelista Luca propone nel Vangelo un itinerario per incontrare il Risorto, ha proseguito all'Omelia monsignor Accrocca, come a dire che l'esperienza degli apostoli sarebbe stata possibile perché il Risorto lo si incontra nel fratello della vita anche se non sempre lo si riconosce.
Lo si incontra nello spezzare il pane.
Ecco, il fratello, la parola, il pane e cioè i segni sacramentali dove incontriamo il Cristo risorto.
Sono i gradini della scala che il credente deve percorrere, tutti, nessuno escluso.
Voglia Dio che questa consapevolezza sia sempre in noi.
Non può amare Dio che non vede chi non ama il fratello che vede, dice Giovanni.
Questo senso della vita monsignor Zerrillo l'ha compreso e vissuto ed insegnato.
Egli era un uomo che aveva ricevuto la sua formazione quando alcune accezioni del Concilio Vaticano II erano ancora lontane.
Eppure aveva in sé le novità delle nuove acquisizioni.
Una disponibilità al dialogo ed un'apertura verso l'altro che non si trova oggi neanche nei giovani.
In una riunione ch ebbi a Reino per la zona del Fortore, si parlava del ministero della confessionale ed i consigli che diede al dibattito furono pieni di misericordia verso gli altri.
Poi aveva una memoria d'elefante ed i fratelli li chyioamava tutti per nome. Credo che lui con anomo confidente possa presentarsi al Signore e prepararsi alle nozze dell'agnello assieme ai santi ed ai beati.
Poi monsignor Accrocca ha descitto il suo monsignor Zerrillo come in un quadro del beato Angelico e quindi ritratto nel giudizio cion il Giudice al centro, e loro che in girotondo ballano intorno.
Amo ricordarlo e vederlo con quel tono che sembra aver assunto il cantare del fanciullo cantore.
Monsignor Accrocca al termine della Sabnta messa ha voluto ringraziare tutti i convenuti ed i vescovi probvienienti dalle Diocesi dove mons. Zerrillo ha esercitato il ministero episcopale e poi dove sono andati i suopi successori vesovi.
In pratica, si tratta dell'antica regione ecclesiastica beneventana e si tratta di vescovi che da sacerdoti hanno studiato con lui a Benevento fino al 1977 alla chiusura del Seminario regionale di viale degli Atlantici, oggi Caserma "Pepicelli".
A questo punto, monsignor Accrocca ha letto il messaggio giuntogli dalla Conferenza Episcopale Pugliese.
Poi c'è stata la benedizione della bara.
Al termine della funzione religiosa, la salma è tornata a Reino per essere sepolta nella Cappella di famiglia di monsignor Zerrillo.

 

 

   

 

 

 

 

 

 

comunicato n.149634



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