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Benevento, 16-05-2022 11:26 ____
Vivace seduta del Consiglio comunale sulla vicenda del Complesso San Vittorino. I dubbi dell'opposizione su chi dovra' accollarsi determinate spese
Il sindaco lascia l'Aula sull'argomento che ha abbracciato, e non poteva essere diversamente, anche la vicenda della volonta' espressa circa il mancato rinnovo della concessione del Teatro al Conservatorio. Servono aule per le scuole ora dice Mastella ma una perizia accerterebbe che non e' possibile realizzarle
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La seduta del Consiglio comunale, iniziata alle ore 9.50 e terminata alle 11.25 è stata avviata dalla presenza, in modalità mista, di 30 consiglieri comunali sui 33 aventi titolo.
Assenti alla chiama: Gerardo Giorgione, Marcello Palladino, Maria Carmela Mignone (che poi sarà successivamente presente alla seduta).
Tre gli argomenti posti all'ordine del giorno ma è di tutta evidenza che l'attenzione fosse tutta puntata sulla vicenda dell'ampio complesso di San Vittorino che è diviso in tre lotti: A - B - C.
Tutti già assegnati, gestiti e posseduti, il primo ed il secondo dall'Unisannio ed il terzo dal Conservatorio.
Non si è capito bene, ma forse non è stata nostra distrazione, se il rapporto con Unisannio fosse in atto con regolare titolo che oggi si va invece a costituire per la durata di 30 anni, mentre quello con il Conservatorio era in atto ma scaduto da qualche settimana e di cui il sindaco Mastella ha annunciato non essere intenzionato a rinnovarlo.
Prima ha detto che non c'era l'interlocutore giusto, si riferiva cioè al presidente dell'Ente, poi ha corretto il tiro dicendo che quei locali servono al Comune per farne delle aule dove trasferire gli alunni che, a causa dell'abbattimento e ricostruzione di alcune scuole cittadine, per prima sarà certamente la "Federico Torre", resteranno senza una sede.
Poi si scoprirà, ma questo lo raccontiamo in seguito, che questo tentativo di utilizzare gli spazi connessi al Teatro, lo aveva già fatto il Conservatorio tempo fa, per ricavarne altre aule per i suoi numerosi studenti ma che la perizia tecnica commissionata aveva già escluso tale ipotesi non essendo la struttura utile ad essere trasformata in aule.
Ma tant'è. Per Mastella evidentemente si può fare.
Venendo alla cronaca dei lavori diciamo che riguardo il primo punto posto all'ordine del giorno, e cioè: "Approvazione verbali delle sedute precedenti" si è proceduto con moderata celerità.
La delibera numero 1 del 7 febbraio scorso è stata votata all’unanimità.
Poi si è passati alla seduta 14 febbraio che conteneva gli atti dal numero 2 al 6.
Rosetta De Stasio è intervenuta chiedendo si leggesse la numero 4 dove era riportata la votazione della nomina di Iadicicco.
De Stasio aveva notato che veniva portata presente in Aula l'opposizione, certamente esprimendo voto contrario, mentre così non era perché c'era stato l’abbandono dell’aula da parte della minoranza.
L'errore è stato quindi corretto con questo verbale riportando solo i 19 voti dei favorevoli ed appartenenti alla maggioranza.
La votazione su questa delibera è stata di 19 a favore ed 11 astenuti.
Per la seduta dello scorso 1 marzo la delibera numero 7 ha ottenuto l'unanimità dei voti.
La seduta del 6 aprile, verbale  numero 8, relativa al Question Time ha visto parimenti il voto favorevole di tutti.
Quella del 12 aprile dalla deliberazione numero 9 alla numero 15, ci sono stati 28 favorevoli e 2 astenuti.
Ancora, la seduta del 19 aprile dalla delibera numero 16 alla numero 17 i favorevoli sono stati 28 e gli 2 astenuti anche qui.
Infine, non una delibera ma il verbale della discussione sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dello scorso 29 aprile ha avuto 4 astenuti e 26 favorevoli.
A questo punto si è passati al secondo punto all'ordine del giorno, "Concessione d'uso all'Università degli Studi del Sannio del complesso San Vittorino".
Ha relazionato l'assessore Attilio Cappa il quale ha confermato che Unisannio è già in possesso del bene e che ha manifestato la volontà di continuare ad utilizzarlo assieme alla Palazzina Zoppoli per dedicarlo ad alloggi e residenze universitarie.
Il complesso si presta alla riqualificazione, ha detto Cappa e questo mette in condizione l'Ateneo di concorrere al finanziamento dei lavori in modo da realizzare un campo universitario urbano.
Quindi l'assessore ha proposto al Consiglio di accogliere la proposta e di concedere l’uso trentennale ad uso esclusivo e gratuito del complesso San Vittorino all'Università del Sannio.
La parola è subito passata a Rosetta De Stasio la quale ha lamentato problemi già denunciati riguardo la procedura che poi porta alla seduta consiliare.
E' un costume che contesto e che speriamo non diventi una prassi.
Per il dovuto esame nelle Commissioni continuo a sottolineare che gli atti giungono con notevole ritardo.
In questo caso, la convenzione tra il Comune ed Unisannio è scaduta tre anni fa per i lotti A e B del Complesso San Vittorino, e ce ne ricordiamo sei giorni fa costringendoci a rincorrere l’urgenza per non perdere la possibiloità di concorrere al finanziamento.
Non sono più disponibile, ha ribadito De Stasio, a comprendere che i provvedimenti giungano in Commissione 5 o 6 giorni prima del voto.
Questo non consente ai consiglieri un voto consapevole e reso con cognizione di causa.
Il parere dei revisori poi non è stato integralmente trasferito nella proposta di delibera ma vi è di più.
Pur essendo d’accordo con la proposta dell'Università e dell'assessore Cappa relativamente alla concessione dei lotti A e B, non dò il mio voto favorevole perché non vi è, come dicevo, piena cognizione di causa.
Non ho peraltro gradito l’atteggiamento del sindaco che ancora una volta non è presente (Mastella ha lasciato l'aula all'inizio della discussione sul Complesso San Vittorino per non farvi più ritorno. Il terzo punto lo ha votato, dopo essere stato chiamato due volte dal segretario, ma da remoto).
Egli, Mastella, ritiene di essere il padrone del patrimonio artistico e culturale della città.
Non intende rinnovare la concessione del lotto C al Conservatorio nonostante manchi un progetto di quello che dovrebbe diventare il complesso San Vittorino cuore pulsante del centro storico.
Non è possibile rinnovare la concessione all'Unisannio e non farlo al Conservatorio per i suoi studenti.
La scusa ora il sindaco pare l’abbia trovata, dopo i proclami e le trovate teatrali.
Nel lotto C vuole allocare le aule per i ragazzi delle scuole che devono essere abbattute.
Ma questo è solo un proclama. Parla ancora una volta senza cognizione di causa e senza essersi interfacciato con i tecnici.
Il lotto, è bene che lo sappia, non è adatto ad essere adibito ad aule scolastiche sia per le barriere architettoniche sia per il fatto che le aule sono senza finestre ed illuminate solo di lumi.
Il Conservatorio ha fatto già fare delle perizie per lo stesso scopo e da essere è risultato che lo stabile non è idoneo a questa trasformazione.
Basta con questi atteggiamenti, ha concluso De Stasio. Il teatrino è un’altra cosa e non si fa in queste situazioni.
Non è possibile favorire amici e clienti e danneggiare i nemici ed i non clienti.
Non si può sostenere il rinnovo all’Univestià e non al Conservatorio.
Si è detto che c'è un problema con i vertici del Conservatorio (con il presidente Verga ndr) con i quali non c'è feeling.
Ma tutto questo alla città non può interessare anche perché nulla deve diventare patrimonio degli amici di Mastella. No a chi figli e chi figliastri. De Stasio ha annunciato quindi il syuo voto contrario.
A questo punto è intervenuto Giovanni De Lorenzo il quale ha esordito dicendo che "Alternativa per Benevento" ritiene che in linea di massima il progetto sia utile e meritorio, ma ciò non  toglie che non possa essere accettabile arrivare alla celebrazione del Consiglio per decidere cosa votare.
Stiamo correndo perché il Bando per accedere ai finanziamenti, che scade domani!
Dopo 89 giorni lo discutiamo un giorno prima della scadenza.
L'Università scrive passati tre anni e noi non sappiamo nelle more cosa sia stato fatto.
C’era un canone di affitto, anche se irrisorio.
Poi venne proposta la gratuità e non sappiamo se sia stata sanata tale situazione e se ci sono pendenze finanziarie in corso.
Si parla di 260mila euro di spese sostenute dall'Università per il mantenimento di quel bene, ed esse sono ferme al 2014. Le sole spese ordinarie superano della metà i 260mila euro del totale.
Non si capisce poi perché, ha proseguito De Lorenzo, dare per 30 anni in uso questa struttura, senza nemmeno una una clausola di salvaguardia posta nella delibera.
Attenzione: L'Università deve partecipare ad un Bando per il finanziamento delle residenze e non sappiamo se lo vincerà.
Il progetto potrebbe anche non essere approvato e che dire poi della variazione di destinazione d’uso che ad oggi non c’è?
Occorreva porre in delibera una claudola di salvaguardia per evitare che quelle spese poi possano ricadere sul Comune.
E dunque, ha concluso De Lorenzo, una istruttoria della pratica assolutamente carente e da approfondire.
Solo per rispetto all'Università del Sannio non voteremo contro, come vorremmo, ma ci asterremo.
Giovanna Megna del Movimento Civico 22 ha ribadito che questo progetto è meritevole perché può essere significativo per rilanciare il centro storico.
Ci sono state però varie vicissitudini e non sappiamo se c’è un canone da pagare.
Non siamo stati messi nelle condizioni di approfondire un qualcosa che scade domani. Almeno il rilievo dei revisori andava inserito. Ci asterremo.
A margine di questo argomento aggiungo che questa avrebbe potuto essere una occasione importante per aprire una nuova era nella gestione dei beni pubblici che vanno affidati a terzi visto che noi non siamo in grado di farlo.
La gestione, una volta affidata, deve ritornare ad essere di pubblica utilità.
Francesco Farese, per la maggioranza, che detto che questo è un atto di particolare rilevanza perché diamo un bene particolarmente importante dell'Università e lo facciamo in una ottica di valorizzazione urbana portando peraltro un nuovo flusso di utenze in una zona particolarmente emarginata.
Sulla tempistica poi, l’Amministrazione ha proceduto verso l’obiettivo il prima possibile anche se c'è stato un qualche sacrificio nello studio della pratica.
Ci dissociamo però da chi può pensare che l’Università non sia in grado di produrre progettazione nella malaugurata ipotesi non dovesse questo progetto essere finanziato dal Bando.
Ci dobbiamo abituare ai tempi stretti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
La durata dei 30 anni è legata al Bando che parla di 25 anni di disponibilità del bene dalla messa in esercizio ed anche l'impegno economico dell'Unisannio è previsto e senza aggravio per le casse comunali.
Giovanni De Lorenzo ha ripreso la parola per dire che la questione delle spese ordinarie e straordinarie non c'entra.
Talune spese, diciamo più genericamente, quelle generali previste nel progetto (come le spese tecniche) non sono previste dal Bando, non sono cioè finanziabili e quindi sono in capo o solo all'Unisannio oppure al Comune.
Chi dei due sarà chiamato a pagarle, non è previsto nella delibera al nostro esame.
Anche Giocvanna Megna è intervenuta nuovamente per dire che nessuno ha messo in dubbio la meritevolezza del progetto e solo per questo non votiamo contro.
Nessuna insinuazione dunque dunque nei nostri confronti.
Antonio Capuano ha esordito con la soluta cantilena che ha suscitato la composta ilarità sia della maggioranza che dell'opposizione. Non si convincono, ha detto, che non hanno vinto le elezioni.
Non affidare più il San Vittorino al Conservatorio viene presa come lesa maestà.
Il contratto ha una scadenza e non è detto che debba essere rinnovato.
De Stasio, evidentemente, è in sintonia con il Conservatorio anche perché quello che ha detto è gravissimo. Sono accuse che dovrebbero essere esposte alla procura della Repubblica.
Il sindaco agisce per il bene della città e non può lasciare per far fare un concertino di fine anno.
De Stasio, riprendendo la parola (queste iniziative dei consiglieri sono autorizzate dal presidente Parente, ovviamente, non lo sottolineiamo ogni volta solo per brevità di discorso ndr) ha detto che se concertini vengono fatti, essi sono addirittura patrocinati dal Comune.
La rassegna "Sopra le righe" che si sta tenendo al Teatro San Vittorino e che andrà avanti fino a giugno, è, appunto, patrocinata dal Comune.
Capuano caratterialmente mi somiglia ma non ha compreso che il problema non è del Conservatorio con cui non ho alcun legame. Piuttosto è il sindaco che cerca la sponda in quell'Istituto ma non la trova.
Non sono relegata all’opposizione, ha proseguito De Stasio rispondendo a Capuano. lo faccio con piacere. Il problema è la mancanza di progettualità e di svegliarsi la mattina e parlare senza uno stralcio di studio o di progettazione.
Capuano ha ribadito: Le idee e le progettualità di cui parla, sono certamente in seno alla maggioranza.
Questa delibera va considerata una opportunità e non occorre l’astensione.
L'assessore Cappa nella replica ha detto che nessuno vuole togliere nulla al Conservatorio ma l'eventuale rinnovo dovrà passare attraverso una ridiscussione delle condizioni che non saranno le stesse di quelle in vigore.
Nessuna attività del Conservatorio sarà pregiudicata.
Luigi Diego Perifano con il suo intervento ha voluto subito ribadire che non siamo all’anno zero nei rapporti con l’Università.
Oggi non si celebra un fatto straordinario.
E' scritto nel primo accordo di programma a partire dal 2007 e dunque siamo in una linea di continuità anche con le precedenti amministrazioni.
Non siamo nel VI anno dell'era Mastella.
Quello di oggi non è un fatto rivoluzionario e lo dimostra il fatto che quei beni sono già nel possesso dell'Università e dunque l'invito è ad abbassare i toni enfatici.
Noi ci asteniamo perché non ci è stato consentito di approfondire le carte che sono all'esame di questo Consiglio.
La logica delle urgenze non può durare per sempre.
Questo è il primo atto con cui si cede gratuitamente all’Unisannio quel bene.
Negli anni trascorsi questa intesa che è nei fatti, non è stata mai formalizzata.
C’è solo un verbale sottoscritto da 4 tecnici ma mai recepito in un nessun atto formale dell’Amministrazione comunale e quindi questo bene Unisannio lo detiene senza titolo.
Questi aspetti avremmo voluto chiarirli e forse non c’è stata la volontà a consentircelo.
Per questo motivo avremmo dovuto votare contro, ma parliamo di Università, della nostra Università e per questo ci astenuiamo.
Questo è il nostro modo di trattae e rispettare le istituzioni che sono sempre neutre.
Non nascondo però che ci sia la tribale concezione che l’Istituzione sia da considerare e da rispettare in base a chi la giuda, ma non è così.
Vale per l’Unibersità e vale per una scuola di alta formazione quele è il Conservatorio.
Mi astengo dal proseguire sull'argomento e mi devo mordere la lingua per ovvie motivazioni (Perifano è l'avvocato che ha fatto vincere, sin qui s'intende, la causa dinanzi al Tar bloccando la nomina di Antonio Rossi, per carenza di titoli, a presidente del Conservatorio ndr).
C’è però la continuità amministrativa ed io e tutti ci dobbiamo rapportare con chi oggi legittimamente guida e presiede quella Istituzione.
Pensare di interloquire con il Conservatorio solo quando ci sarà un futuro presidente, evidentemente spera il sindaco, diverso dall'attuale, non è possibile.
Al termine della discussione la deliberazione, con Mastella ancora assente, ha ottenuto 19 voti favorevoli, 1 contrario ed 8 astenuti.
Si è passati quindi al terzo punto all'ordine del giorno: "Approvazione del Regolamento per l'applicazione delle sanzioni amministrative a sensi della legge numero 689 del 24 novembre 1981."
Ha relazionato il presidente della Commissione Affara Istituzionali, Giovanni Zanone il quale ha ringraziato la competenza e la professionalità dei consiglieri comunali presenti in Commissione.
La votazione ha visto un voto unanime, 28 favorevoli, con Mastella che, alla seconda chiama, ha votato da remoto.

 

 

 

   

 

 

 

 

 

 

comunicato n.149617



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