Benevento, 14-03-2022 15:27 |
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Servizio di ascolto per coppie separate. Un nuovo servizio pastorale con funzione di ascolto, quella che ai nostri giorni scarseggia piu' del denaro
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Nostro servizio |
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Negli eleganti ed austeri ambienti del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Beneventano e di Appello, nel palazzo della Curia, è stato presentato un nuovo servizio che è quello di "Ascolto per coppie separate".
Ad introdurre i lavori è stato don Maurizio Sperandeo, direttore delle Comunicazioni Sociali della Curia, il quale ha affermato che questo incontro con la Stampa, oltre alla presentazione di questo nuovo servizio, serve anche per sfatare leggende metropolitane relativamente, in particolare, ai costi per la procedura.
Quindi don Maurizio, dopo aver salutato don Lupo Palladino, direttore del Centro per la Pastorale Familiare, presente in sala, ha parlato del presidente del Tribunale, monsignor Erasmo Napolitano (nella prima ed ultima foto in basso), citandone il curriculum.
Ed a questo punto è stato proprio mons. Napolitano ad intervenire affermando che prima questo resoconto si faceva con l'apertura dell'anno giudiziario.
Negli ultimi mesi di lavoro è stata portata a compimento la riforma voluta da Papa Francesco.
Questo è un Tribunale interdiocesano, per le diocesi suffraganee, cioè, della Metropolia di Benevento.
Poi però c'è stato un depauperamento del territorio ed oggi Benevento non ha più valenza regionale ma competenza solo sulla Diocesi di Benevento e su quella di Cerreto Sannita, ha proseguito mons. Napoletano.
L'appello va proposto nella sede metropolitana di appello che nel nostro caso non è più Napoli.
Quindi il presidente Napolitano ha parlato del personale del Tribunale, che è formato da un moderatore, che è l'arcivescovo Accrocca e poi dal vicario giudiziale, Erasmo Napolitano, dal vicario giudiziale emerito, mons. Pietro Russo e poi da sette giudici chierici, tre giudici laici, un uditore, un cancelliere, il vice cancelliere per la seconda istanza, il promotore di Giustizia, i due difensori del vincolo e poi il patrono stabile. I notai sono quattro.
Nel 2021 le cause introdotte sono state 50 mentre ne sono state decise 55, eliminando così anche quelle in giacenza.
Di queste 48 sono state provenienti dalla Diocesi di Benevento e 7 da quella di Cerreto.
In appello di seconda istanza le cause introdotte sono state 25 e decise 19.
I procedimenti brevi vengono invece formati direttamente dai vescovi.
Tra i motivi più frequenti addotti per la nullità del vincolo, c'è l'esclusione della indissolubilità. Le persone, cioè, si accostano al matrimonio già con l'intento che quel per sempre, in realtà non esiste.
Paolo Palumbo, che ha preso la parola dopo il presidente Napoletano, ha parlato delle varie motivazioni per il servizio di ascolto. L'obiettivo è quello di essere una struttura stabile di mediazione e che agisce in dialogo con altri servizi diocesani ed è completamente gratuito.
A questo punto ha preso la parola l'arcivescovo Accrocca il quale ha subito dichiarato di non essere un giurista ma di farsi assistere dagli esperti per non commettere passi falsi.
Questo nuovo servizio è innanzitutto pastorale con funzione di ascolto, una funzione che ai nostri giorni scarseggia più del denaro, ha detto mons. Accrocca
Nel momento in cui vi è disorientamento nella sfera coniugale, ecco che interveniamo con l'ascolto cercando di salvaguardare la stabilità del matrimonio dando ad esso anche maggiore serenità.
Bisogna comunque discernere ed orientare persone in difficoltà ed in sofferenza che a volte è lancinante.
Con l'aiuto della Stampa, oltre a veicolare l'esistenza di questo nuovo servizio, vogliamo anche sfatare i miti più ricorrenti, ha detto ancora mons. Accrocca e cioè che c'è bisogno di avere un amico nel Tribunale Ecclesiastico, che non si può ottenere mai la nullità di un matrimonio e che costa tanto.
Tutte cose non vere.
Al termine dell'intervento del vescovo abbiamo rivolto al presidente Napoletano due domande.
Una per sapere se c'è stato un aumento delle cause dipendenti anche dalla "segregazione forzata" in famiglia a causa della pandemia e l'altra se ancora oggi, come agli inizi dei nostri studi di Giurisprudenza, oltre 40 anni fa, tra le cause di nullità del matrimionio ci fosse ancora quella della mancata consumazione del matrimonio e della impotentia coeundi e generandi.
Mons. Accrocca ci ha subito detto: Una volta...
Oggi l'attività sessuale prima del matrimonio è molto frequente.
Mons. Napoletano ci ha detto invece che è ancora molto presente la inconsumazione del matrimonio ma che viene gestita con procedura amministrativa.
La fase istruttoria si fa in Diocesi e poi decide il Papa.
Talvolta, ha proseguito mons. Accrocca, l'attività sessuale è nella fase del fidanzamento, poi ci si blocca con il matrimonio.
Ma insomma non è facile decidere perché bisogna trovare le prove morali e non fisiche e questo è più difficile.
Oggi poi ci sono problemi anche per coloro che nascono di un sesso e poi ne giungono ad un altro oppure per l'appartenenza ad altre culture religiose.
Insomma i tempi cambiano ed anche i Tribunali Ecclesiastici devono adeguarsi.
Riguardo la pandemia, è presto, hanno detto entrambi i nostri interlocutori, per avere dei dati significativi. Comunque non è da escludere sia che la "segregazione" abbia portato al logoramento dei rapporti di coppia ma anche il contrario e cioè che finalmente si è avuta la possibilità di conoscersi meglio stando insieme.
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