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Benevento, 19-01-2022 17:06 ____
Con gli occhi pieni di lacrime ti affidiamo il nostro fratello Flavio, ha detto l'arcivescovo Accrocca al funerale del giovane Ventura
Il corteo funebre, proveniente da viale San Lorenzo dove ha sostato dinanzi all'Istituto Industriale, scuola frequentata dal giovane, dopo la Cattedrale ha raggiunto la casa dello sventurato e poi il luogo dove ha trovato la morte in un incidente stradale
Nostro servizio
  

Le parole possono quiterare il cuore trafitto dal dolore di una mamma, di un papà, di una sorella che hanno perso il loro caro figlio o fratello?
Mah!
Domanda a cui oggettivamente non si può dare risposta.
Se però possono almeno mitigare il dramma che queste persone stanno patendo in queste ore, l'arcivescovo Felice Accrocca, nell'Omelia, quelle parole le ha trovate tutte.
La Cattedrale è stata insufficiente ad accogliere le tante persone, tantissimi ragazzi, che hanno voluto essere presenti all'ultimo saluto a Flavio Ventura, il giovane morto in un incidente stradale.
Il corteo funebre, aperto da due centauri della Polstrada, colleghi del papà di Flavio, Emidio, è giunto al Duomo proveniente da viale San Lorenzo dove c'era stata una breve sosta dinanzi alla scuola frequentata dallo sventurato giovane, l'Istituto Tecnico Industriale "Bosco Lucarelli".
Tantissimi anche i giovani scout di cui Flavio era parte e che hanno con i loro canti sottolineato le parti più salienti della celebrazione della Santa Messa.
Anche don Marco Capaldo, che ha concelebrato con l'arcivescovo Accrocca, indossava quest'oggi il foulard degli scout di cui è uno dei capi.
Sulla bara bianca di Flavio è stata posizionata infatti, assieme ad una sua foto, anche la sua uniforme dell'Agesci assieme al foulard e la maglietta del Benevento.
Mons. Accrocca, molto emozionato, nel suo intervento ha sottolineato come oggi stessimo celebrando la Pasqua, il mistero della resurrezione e preghiamo per Flavio mettendoci tutti davanti a Dio ed alla sua infinita bontà e misericordia.
Con gli occhi pieni di lacrime, ha proseguito il vescovo, ti affidiamo il nostro fratello Flavio.
Io avverto tutta la difficoltà di questo momento, una difficoltà a parlare anche perché in queste situazioni non ci sono parole che possano servire.
Se mi chiedete: Perché tutto questo? dico onestamente che non lo so, non ho risposte, non ce ne sono.
Posso solo dire che sono convinto che l'esistenza di Flavio non sia finita l'altra sera, sul viadotto delle Streghe, vicino allo Stadio.
Mi rifiuto di crederlo.
Gesù che è morto per noi e che ha dato la vita per i suoi figli, non ci lascia in mezzo alla strada.
La sua esistenza, quella di Flavio, che è ora ad un alto livello, non è finita. Resta il dolore, il pianto per una tragedia che ci sovrasta ma sono certo che il Signore si è messo accanto a lui.
Ai genitori, alla sorella, ai parenti, agli amii ed a chi soffre per questa morte, Gesù gli è accanto e cammina con loro. Non parla ma ascolta e riprende anche i nostri sfoghi ed i nostri pianti e li accoglie con amore.
Possa egli consolarvi, dare forza e soprattutto speranza per andare avanti.
Io non ho avuto figli, ha proseguito l'arcivescovo, ma ho assistito e partecipato a tante situazioni simili e so che questo è un dolore che assorbe tutte le forze di una persona.
Possa Dio sostenervi in questo momento.
Questa esperienza l'ho anche vissuta da piccolo, avevo 5/6 anni, ho raccontato a don Marco dopo aver saputo di questa tragedia, e persi il mio compagno di giochi che morì per una leucemia.
Ancora oggi, dopo tantissimi anni passati, quel momento, quel legame forte mi ritorna alla mente.
In memoria di Flavio però possiamo fare qualcosa di bello.
Ogni cosa, anche un piccolo gesto che potrete fare per il futuro, è come se lo stiate facendo a lui.
Molti giovani pensano che per fare un qualcosa di grande bisogna poter raggiungere un milione di like o come si chiamano. Non è così. Bisogna solo fare un gesto d'amore per gli altri e così Flavio continuerà a vivere attraverso questo vostro agire ed a mantenere viva la fede nella resurrezione.
Ciao Flavio, ha concluso mons. Accrocca, ora sei davanti al Signore, possa tu continuare a correre, a sorridere a gioire ed a farlo senza fine e per sempre.
Al termine della Santa Messa a cui hanno assistito anche il prefetto Carlo Torlontano, il vice sindaco Francesco De Pierro, il questore Edgardo Giobbi ed il presidente del Conservatorio, Antonio Verga, che ha portato a Martina, la sorella di Flavio, allieva del "Nicola Sala", il saluto commosso dell'Istituto di Alta Formazione Musicale, è stata l'ex insegnante d'Inglese di Flavio, Maria Rosaria Marotti, a leggere un testo di commiato preparato per lui.
Ce l'ha fatta, nonostante la grande commozione, a leggerlo fino alla fine dominando un momento emozionale che ha preso tutti in quel momento.
Tra le frasi lette dalla professoressa Marotti certamente quella ripetuta più volte è stata: Sabato notte un angelo è salito al cielo ed il tuo amore ha raggiunto anche chi prega senza averti mai conosciuto.
A questo punto ha preso la parola Domenico Pezzuto dell'Istituto Industriale il quale ha voluto ricordare carinamente del suo amico Flavio il ciuffo di capelli prorompente. Eri un entusiasta della vita e la morte non creerà un distacco fra di noi.
Quindi è stata la volta di Emanuele Crafa, uno scout del Benevento 3, il quale ha ribadito che questo non vuole essere un addio triste e sconsolato ma solo un cantare intorno al fuoco di bivacco, cantare e camminare. Sei sempre stato un ragazzo positivo e festoso nella nostra esperienza da scout. Buona strada, Flavio, ha concluso Crafa salutandolo con una frase molto cara agli scout come quella che chi è scout una volta lo è per tutta la vita che è stata anche riprodotta su di un cartellone posto all'esterno della Cattedrale.
Il vescovo a questo punto ha ripreso per dire che la parola Addio non vuol dire che non ci vediamo più. Essa indica che ci vedremo davanti a Dio e dunque quello di oggi è solo un arrivederci ed è un impegno questo per me e per voi.
Così come deve essere un impegno nel nome di Flavio quello dei fare un gesto di bontà. Devo chiedere scusa a qualcuno per averlo maltrattato? Lo faccio subito, appena esco da questa chiesa  e lo chiamo.
Ho forse litigato con mio figlio per un fatto anche banale?
Vado ad abbracciarlo ed a dirgli che lo voglio bene.
Flavio ci chiede di riparare subito alle nostre manchevolezze e di non farlo domani.
A questo punto, ultimata la funzione religiosa con un saluto del vescovo ai genitori di Flavio, la bara è stata portata fuori della Cattedrale, a spalla, dagli amici di Flavio.
Appena giunti all'esterno  prima di essere chiusa nell'auto che l'avrebbe portata via, c'è stato un coro potente dei giovani amici sportivi dello Stadio che gli hanno voluto tributare l'ultimo abbraccio gridando "Flavio vive con noi". Quindi sono stati accesi dei fumogeni rossi, proprio come tante volte anche Flavio ha probabilmente fatto allo Stadio per alimentare la coreografia per il suo Benevento. In un angolo del sagrato hanno acceso i motori un gruppo di centauri che hanno poi accompagnato la bara in un triste ed ultimo viaggio.
Il corteo è giunto, infatti, prima dinanzi all'abitazione dell giovane a via Santa Colomba e poi si è fermato per qualche minuto dinanzi al luogo, sul viadotto delle Streghe, dove ha trovato la morte.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

comunicato n.146645



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