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Benevento, 01-12-2021 13:08 ____
Il tridente, Perifano, Moretti e De Stasio, torna a pungere e tira fuori nuovi documenti sulla vicenda degli alloggi di via Saragat
Il Collegio dei Revisori dei conti dell'Acer blocca le transazioni. Siamo in presenza di un grosso pasticcio per una questione che e' veramente grave. Con atti farlocchi e' stata alimentata la campagna elettorale e raccolti i consensi
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Il tridente, Perifano, Moretti e De Stasio, torna a pungere e lo fa dando conto di nuovi documenti sulla vicenda degli alloggi ex Iacp di via Saragat, una vicenda che dopo tanti anni ha preso vigore nel corso dell'ultima campagna elettorale e che è stata utilizzata dalla coalizione di Mastella solo per raccogliere i voti dei proprietari di quegli alloggi a cui era stata promessa una soluzione alle loro vicissitudini.
Il voto è arrivato, la coalizione lo ha evidentemente incassato ma la questione è ben lontana dall'essere risolta.
Forse i lettori ricorderanno di che parliamo per aver questo argomento ricevuto tante e tante volte la nostra attenzione.
Comune sia diciamo brevemente che questi alloggi realizzati dallo Iacp furono ceduti in proprietà agli assegnatari ma senza che ci fossero gli atti pubblici. Sono passati anni, sono usciti difetti di costruzione, ci sono state sentenze dei Tribunali, tutte favorevoli agli assegnatari ma della stipula degli atti di cessione di proprietà dinanzi al notaio nemmeno a parlarne.
L'argomento ha ripreso vigore in piena campagna elettorale con Mastella che si è fatto garante, grazie alle sue amicizie all'Acer, l'Azienda regionale subentrata allo Iacp, di far concludere favorevolmentre questa lunga odissea.
Di questo argomento, in Conferenza Stampa, ne ha parlato l'opposizione presente quasi al completo (assenti per ragioni di lavoro Raffaele De Longis e Marialetizia Varricchio).
Ad aprire i lavori, è stato Luigi Diego Perifano che ha sottolineato come questa questione non fosse mai stata persa di vista.
Ora riprende vigore grazie alla interrogazione presentata dal consigliere regionale Mino Mortaruolo che ha consentito di entrare in possesso dei pareri resi dai revisori dei conti dell'Acer.
Abbiamo letto le carte e la questione è veramente grave.
Siamo in presenza di un grosso pasticcio.
Esso si è concretizzato attraverso tre momenti, tre atti.
Il primo è stato costituito dall'intervento del Comune con l'intento di risolvere la questione, un intervento di per sé per nulla criticabile. Resta il fatto che esso è stato alimetato in campagna elettorale ed a ridosso del voto di cui è divenuto argomento centrale.
In tutti quei giorni della campagna elettorale gli assegnatari furono tranquillizzati.
Il secondo atto è dato dalla transazione sottoscritta non da tutti ma quei pochi atti sono stati battezzati dalla presenza fisica del sindaco.
Su questa transazione sollevammo subito forti dubbi.
Io stesso per dire queste cose fui contestato aspramente dai cittadini di via Saragat perché pensavano che stessimo agendo per far fallire la vicenda ed invece li allertavamo solo del fatto che si fosse in presenza di un percorso raffazzonato.
Non siamo dei maghi, ma si leggeva nelle carte che si trattava di una transazione che non era mai passata al vaglio del Consiglio di Amministrazione e dei revisori dei Conti dell'Acer.
L'ultimo atto di questa triste vicenda, ha proseguito Perifano, è stato rappresentato dall'intervento dei revisori dei conti.
E' lo stesso direttore generale dell'Acer, Giuliano Palagi, che ha trasmesso, con un atto riservato, loro le carte e questo gesto non è di poco conto.
Questo è avvenuto il 5 novembre scorso.
Evidentemente egli stesso aveva perplessità sul perché non lo avesse più correttamente fatto prima.
Il giorno dopo aver ricevuto le carte da Palagi, il Collegio si riunisce e chiede che sia sospesa ogni attività transattiva.
Questo avviene il 6 novembre.
Poi chiede di acquisire tutti gli atti istruttori. Avuto questo materiale si riunisce nuovamente il 26 novembre e stila un verbale con cui si demolisce la transazione.
In pratica il presidente dell'Acer, David Lebro, non era competente e non lo poteva assolutamente sottoscrivere.
Questo è un primo siluro, ha ribadito Perifano, che mette in discussione tutto.
Gli schemi delle transazioni non sono mai stati sottoposti al vaglio dei revisori mentre doveva essere fatto in quanto vi era anche la rinuncia ad importanti importi e questa procedura andava vagliata. Ed allora, ha detto il Collegio dei Revisori, stop alle transazioni.
Questo avviene però al termine di una campagna elettorale in cui hanno avuto una considerevole ingerenza.
Qui l'unica parte lesa sono gli assegnatari.
Non mi capacito del fatto che il direttore generale Palagi prima assista il presidente Lebro nella firma degli atti e poi decide di inviare tutto ai Revisori.
Questi sono i veri motivi per i quali le due scadenze annunciate da Mastella di firma degli atti con gli assegnatari, prima quella del 30 ottobre e poi quella del 5 novembre, sono saltate.
Eppure, nonostante si fosse consapevoli di ciò che stava succedendo, si è continuato a dire che tutto andava bene mentre la decisione di fermare tutto era stata già assunta il 6 novembre.
Tra le tante malefatte, che al momento non ha risvolti processuali, colpisce il fatto che siano state attivate aspettative importanti per tante famiglie.
Ora il sindaco e la sua amministrazione, assieme all'assessore Chiusolo, si assumano la loro responsabilità.
La vicenda va risolta e se la convenzione è farlocca, se ne faccia un'altra ma il Comune intervenga.
Per questo abbiamo chiesto la convocazione di un Consiglio comunale aperto e che si tenga alla presenza del presidente dell'Acer, David Lebro.
Gli unici che non possono pagare il conto della superficialità elettorale, sono gli assegnatari e noi lavoriamo per loro.
Rosetta De Stasio ha sottolineato come al di là del tempismo della magistratura su altre vicende recenti, tempismo che lascia perplessi, c'è anche il tempismo politico che va censurato.
Lo avevamo detto che le cose non andavano e siamo anche stati accusai di aver pescato nel torbido.
La campagna elettorale si è basata anche su questo.
E' stato detto che eravamo noi a mettere i bastoni tra le ruote, ma evidentemente così non era.
I cittadini, invece, in assoluta buonafede, si sono rivoltati contro di noi. Oggi vediamo che era tutto realistico ciò che denunciavamo. In realtà era stato posto in atto solo un modo per carpire il consenso elettorale.
In campagna elettorale, a via Saragat sono state fatte le riunioni con gli assegnatari con i fac-simile in mano per dire chi bisognava votare.
Sono andati lì in malafede sapendo di essere nella irregolarità delle cose che si affermavano.
L'opposizione, ha proseguito De Stasio, ha il dovere di sottolinearlo tutto questo.
Quando abbiamo fatto richiesta di un Consiglio comunale aperto, il presidente del Consiglio comunale Renato Parente ci ha detto che il problema evidenziato non è così tanto rilevante da richiedere un Consilio aperto.
Noi invece abbiamo la necessità di costruire sulla legalità ed i cittadini non possono volercela per questo.
Angelo Moretti ha ribadito: Lo abbiamo detto in campagna elettorale che appariva inverosimile ciò che si proponeva agli assegnatari. Ora dobbiamo andare in Consiglio perché c'è bisogno di un momento di verità.
Abbiamo subìto un agguato a via Saragat e non ci è stato consentito nemmeno di parlare in campagna elettorale.
L'Amministrazione Mastella avrebbe dovuto mettere mano ad un problema che c'è ed invece si è agito senza criterio.
Ad una settimana prima del voto compaiono queste transazioni.
E' stato fatto capire che, votandoli, la questione sarebbe stata risolta.
Mastella è andato a dirlo anche in un incontro elettorale negli studi della Rai che aveva delle amicizie all'Acer e la gente si è fidata e lo ha votato.
Intanto è di questi giorni la notizia che nelle case ci piove e la muffa ha aggredito oramai anche gli armadi. Noi dell'opposizione vogliamo collaborare perché la nostra è un'azione programmatica fatta per rivolverli i problemi, ha concluso Moretti.
A questo punto sono cominciate le domande dei giornalisti e Perifano ha risposto dicendo che non è facile scardinare questo sistema messo su ma abbiamo l'obbligo di scoprire ciò che è stato messo sotto il tappeto.
Al momento non riteniamo di coinvolgere la magistratura anche perché potremmo anche sortire l'effetto di far allungare i tempi. Lo faremo certamente se ce ne saranno gli estremi.
Ora abbiamo solo interesse a risolvere la questione ed auspichiamo la correzione delle procedure in una logica ovviamente di trasparenza e di legalità.

 

 

comunicato n.145553



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