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Benevento, 26-07-2021 14:49 ____
Perche' ti candidi? Che ti serve? Di cosa hai bisogno? Perche' vuoi metterti contro Mastella o Perifano, mi hanno detto in tanti
Ma chi ha affermato dove vai, non ce la fai, sono quelli che mi hanno convinto a scendere in campo, ha affermato Antonio Del Mese candidato sindaco di "Azione". Mi rivolgo a quel 45% dei beneventani che e' chiuso negli spogliatoi e che non va a votar
Nostro servizio
  

Il risultato sta tutto nella forza che avrà di far penetrare nella "Benevento papalina" dei tempi moderni, il suo concetto di candidato alla carica di sindaco della città, un candidato che ha una conoscenza fuori discussione della macchina amministrativa ed un progranmma che valuta ogni aspetto di una città e di un territorio che soffrono.
Ed infatti il suo slogan elettorale è: "Insieme per Benevento".
Altre armi non ha e soprattutto non ci pare che abbia un seguito di potenziali candidati così imponente da competere con altri esponenti di questa strana ed ancora indecifrabile, nel suo fine corsa, campagna elettorale.
Parliamo di Antonio Del Mese, candidato di "Benevento in Azione", che a livello nazionale ha come punto di riferimento Carlo Calenda, leader di "Azione", appunto.
Al Tavolo dell'incontro per la presentazione del candidato, anche Marcello Tortora, coordinatore regionale del partito e Matteo Richetti, senatore di "Azione", già del Partito Democratico ed in cui a Benevento ha ancora tanti amici.
Casuale ma cordiale l'incontro, al termine del convegno, con il coordinatore cittadino del Pd, Giovanni De Lorenzo.
Il nostro movimento, ha esordito Tortora, nasce in pieno lockdown, quindi da poco più di un anno, con l'intento di portare avanti un progetto nuovo.
Qui a Benevento iniziamo alla grande con figure di spicco, con chi ha già una attività amministrativa svolta e con i giovani.
A prendere la parola è stata, quindi, Amina Ingaldi, già assessore della Giunta Mastella, che ha aderito al movimento.
"Azione", ha detto Ingaldi, mi ha particolarmente motivata così come la presenza dello stesso Del Mese.
Mi ero riproposta, ha proseguito Ingaldi, di non impegnarmi più in prima linea ma poi eccomi qua.
Dopo quasi 9 mesi nella Giunta Mastella con una mia nota ho ribadito il mio impegno a favore della città e sono andata via.
Mi sono sempre ritenuta una cooptata dai cittadini. Altri, inebriati dal potere, dimenticano che lì, su quegli scranni o su quella poltrona, ci hanno portato gli elettori.
"Azione" ritengo possa dare la possibilità per una vera svolta.
Antonio Del Mese ha  a questo punto cominciato il suo intervento sottolineando subito che Benevento debba essere governata con idee chiare e con competenza nell'ambito della pubblica amministrazione per modo da dare risposte concrete, avendo la capacità di fare sintesi.
C'è una distanza siderale tra la politica e questa nostra città. Ed infatti, questa campagna elettorale si sta peraltro caratterizzando dal chiacchiericcio che non fa altro che mortificare l'intelligenza dei suoi abitanti.
Non ho ancora ascoltato nessuna idea che possa riscattarla dalla sua condizione.
Occorre allora Benevento sul serio, come dice Calenda.
Occorre onestà, pragmatismo, preparazione.
Ecco perchè diffondo il mio curriculum.
Senza una adeguata preparazione, la città non si governa, ha proseguito Del Mese, anche perché non si può solo e sempre apparire, ma bisogna anche essere.
Le Istituzioni devono riconquistarsi il proprio spazio e riappropriarsi del proprio ruolo.
E qui il ruolo della Stampa è importante, una Stampa che non deve mai scendere in campagna elettorale tifando per l'uno o per l'altro ma essere il cane da guardia dell'azione amministrativa.
Con noi di "Azione", ha proseguito Del Mese, ci sono tanti giovani ed è questo un segnale contro il populismo dei 5 Stelle che hanno sempre sostenuto il concetto dell'uno che vale uno, un assunto che non ha alcun senso ed è addirittura pericoloso.
Il sindaco, invece, deve poter parlare direttamente con i cittadini.
In questa avventura ho seguito perfettamente la scia di mio padre (Donato Del Mese ndr) che nel lontano 1993 si candidò alle prime elezioni con il nuovo sistema della elezione diretta del sindaco da parte del popolo (fu sconfitto da Pasquale Viespoli ndr).
Lo spirito è lo stesso.
Io mi rivolgo a quel 45% dei beneventani che è chiuso negli spogliatoi e che non scende in campo e che non va a votare.
Non è più accettabile tutto ciò perché questo favorisce un deficit di democrazia relativamente alla rappresentanza mentre si adotta il favore, il privilegio.
Noi dobbiamo sconfiggere il mutismo.
L'incompetenza, ha ancora detto Del Mese tornando al tema a lui più caro, è uno di maggiori mali che ha afflitto la città.
No a raggruppamenti nati per paura, Pd e 5 Stelle, ma anche no al mastellismo che addebita sempre agli altri la condizione di precarietà dell'oggi.
La sfida bisogna portarla al sistema.
Quanti mi hanno detto: Perché ti candidi? Che ti serve, di cosa hai bisogno? Perché vuoi metterti contro Mastella o Perifano?
Sono stati proprio questi approcci a convicermi a candidarmi ed ora siamo qui e non abbiamo ceduto al ricatto.
A questo punto Del Mese ha citato gli spunti programmatici del suo progframma di mandato per una Benevento che è ricca di storia ma dove c'è anche una mancanza di visione e di idea di sviluppo.
Siamo alle sciocchezze: A che ora si alza Mastella al mattino? Di questo si parla.
Ed invece c'è bisogno di avere un'Azienda Ospedaliera completamnte computerizzata ad indirizzo geriatrico e se ne può discutere visto che i fondi del Recovery Fund corrispondono proprio ai cinque anni di mandato del sindaco che uscirà da queste elezioni.
Io non sono l'avvocato del popolo, come disse qualcuno (Giuseppe Conte ndr), ma delle Istituzioni che sono il nostro futuro, come ebbe a dire don Luigi Sturzo (il fondatore del Paritto Popolare e poi della Democrazia Cristiana ndr).
Chi mi ha detto, ha concluso Del Mese, dove vai, non ce la fai, sono quelli che mi hanno convinto a scendere in campo.
A questo punto la parola è passata a Matteo Richetti il quale ha subito lapidariamente sentenziato: Se "Azione" dovesse avere come bilancio finale di questa competizione elettorale, l'aver portato alla politica Antonio Del Mese, ne sarei già molto soddisfatto. Siete davanti ad una occasione storica, ha detto rivolto i presenti, non solo giornalisti, da non perdere. Comunque vada Del Mese lo porto cion me a Roma.
Abbiamo bisogno di avere dirigenti del partito nazionale di questo livello.
Richietti non ha sviato sulla questione che alla fine si vince con i voti, ed ha detto: Se fosse però solo una logica di voti, non avremmo Carlo Calenda, candidato a sindaco di Roma, Antonio Bassolinio a sindaco di Napoli ed Antonio Del Mese a sindaco di Benevento.
Richetti se l'è poi cavata con una battuta per rappresentare il gap di conoscenza che ancora insiste sulla nostra bella città ed ha detto: Perché quando vado a Verona mi chiedono di portare un panettone della Bauli; a Napoli mi raccomandano di andare a vadere il poster su Maradona ed a Caserta la Reggia, ma quando parlo di Benevento mi dicono di salutare Mastella?
Perché tutta questa piccolezza?
Ed allora, ha concluso il senatore, occorre il valore del candidato per poter cambiare la storia della conoscenza di questa città.

 

 

 

 

 

comunicato n.142527



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