Benevento, 03-05-2021 13:18 |
____ |
|
Io fui all'epoca tra i firmatari della mozione di sfiducia a Viespoli. Oggi dopo un quarto di secolo non so se presi una decisione giusta
|
|
|
Nostro servizio |
|
Caro direttore, ci scrive Peppino De Lorenzo (foto), ho letto, con l'interesse di sempre, la nota di Pasquale Viespoli in cui, tra l'altro, questi, prendendo spunto da quanto si è scritto in merito alla surroga del consigliere comunale Aversano, dimissionario, con Guerra, fa un'analisi attenta e precisa della storia che si verificò nel 1996.
Preciso, da subito, che io fui, all'epoca, tra i firmatari di quella mozione di sfiducia.
Oggi, dopo un quarto di secolo, per onestà intellettuale, non so se presi una decisione giusta o meno.
In questa sede, all'analisi, appunto, che Viespoli, da par suo, ha fatto, non credo sia necessario aggiungere altro, tranne un episodio di cui fui testimone diretto.
Quella mozione di sfiducia, in calce, riportava una firma falsa.
Ci furono, in proposito, due interrogazioni parlamentari di Alberto Simeone (n.3-00104 e n.3-00165).
Alla discussione di questi nell'aula di Montecitorio seguì la replica di Gennaro Malgieri che, rivolgendosi al sottosegretario del Ministero dell'Interno dell'epoca, tra l'altro, così si espresse: "... lei ha parlato eufemisticamente di una firma apocrifa apposta ad una mozione di sfiducia. Io parlo di firma falsa, tant'è vero che quella mozione di sfiducia è stata sequestrata dalla Procura della Repubblica di Benevento; ebbene, se questi non sono atti patentemente ostruzionistici posti in essere da chi non voleva la sopravvivenza del Consiglio Comunale di Benevento, mi dica lei di che cosa si tratta...".
Bene. Quella firma fu posta da chi, oggi, Mastella, per motivi ben noti, ha arruolato tra le sue truppe.
C'è di più.
Quando alcuni di noi, quella sera, cercavamo di dissuaderlo, seccamente, ci rispose: "Le firme false possono essere ritenute tali solo dal diretto interessato" (un detto questo successivamente smentito da altre indagini della Procura della Repubblica che ha sottoposto i falsi firmatari alla prova della perizia calligrafa al di là della loro dichiarazione di riconoscimento, come propria, di quella firma ndr).
Questa è la realtà. Una triste realtà.
|
|