Portale multimediale d'informazione di Gazzetta di Benevento

 

stampa

letto 3904 volte

Benevento, 03-05-2021 10:09 ____
La surroga di un consigliere e' un atto dovuto ma come mai non si considero' lo stesso anche quando vollero sciogliere il Consiglio nel 1996?
I mastelliani ed i decariani dell'epoca attivarono addirittura il procedimento truffa del voto segreto pur di mandarmi a casa da sindaco con la complicita' di un immediato provvedimento del presidente della Repubblica, ricorda Pasquale Viespoli
Nostro servizio
  

Pasquale Viespoli (foto), che al pari di altri politici nostrani, per la sua lunga militanza politica, è in grado di raccontare la storia amministrativa, e dunque politica e sociale, della nostra città, è rimasto esterrefatto quando ha letto il lungo resoconto su "Gazzetta" dell'ultima seduta del Consiglio comunale e poi, nelle ore successive, il rincaro della dose fatto dai mastelliani nei comunicati inviati alla Stampa.
Non è vero, ci ha detto, che la surroga di un consigliere comunale sia stata sempre votata all'unanimità, così come si dovrebbe e come atto dovuto, ma è stata anche piegata alle necessità politiche del momento.
Allora, come oggi, i protagonisti di quella parte della storia politica cittadina, erano i mastelliani assieme ai decariani.
Devo intervenire, dice Viespoli, perché il silenzio qui può anche significare una conferma alle parole dei mastelliani che invece dicono sciocchezze.
Mi rendo altresì conto che intervenire è veramente complicato perché il livello è tale, che è quasi offensivo per questo confronto. Ma tant'è.
Ma come fanno a dire che non c’è alcun precedente, riferendosi all’atteggiamento assunto in Consiglio dall’opposizione che ha tentato di far rinviare la sostituzione di Rosario Guerra con Marcellino Aversano, visto che la storia di questo civico Consesso ci consegna la votazione di una surroga addirittura fatta con voto segreto, ottenendo il risultato di far sciogliere, ancorché in maniera assolutamente improvvida, il Consiglio comunale?
Chi c’era, in quei banchi e fuori di essi, quando fu fatta quest’operazione?
Non erano i mastelliani ed i decariani che agirono in quel modo?
Parliamo del 1996, sindaco Pasquale Viespoli (con un Consiglio comunale in cui non aveva la maggioranza sin dalla sua costituzione. La sua carica di primo cittadino gliel’aveva assegnata il popolo essendo stata quella del 1993 la prima elezione diretta del sindaco ndr).
Furono raccolte le firme delle dimissioni e venne sciolto il Consiglio comunale.
Io andai a casa, ricorda Viespoli, ma ci fu un contrordine compagni atteso che la giustizia amministrativa, mi pare si trattasse del Consiglio di Stato, nel giudicare il caso di un altro Comune, decise che, affinché si abbia la certezza che non ci siano altre possibilità per il Consiglio comunale di proseguire il suo incedere, e quindi di procedere al suo scioglimento, bisogna fare le surroghe.
In realtà se si sono dimessi, poniamo, 11 consiglieri e nella lista di provenienza ce ne stanno almeno altrettanti di non eletti, bisogna fare le surroghe, cioè le sostituzioni con i nuovi ingressi, e proseguire fino a quando non ci siano più effettivamente i numeri per mantenere in vita l’organo consiliare.
Questo principio espresso dal Consiglio di Stato, fece sì che io ritornassi a fare il sindaco e fu quindi convocato nuovamente il Consiglio comunale per procedere alle surroghe, ma nel momento in cui si arrivò nella civica Assise che cosa fecero i mastelliani ed i decariani, peraltro con il supporto incredibile anche della struttura della segreteria generale dell’epoca, per evitare che queste avvenissero davvero? Votarono la surroga con il voto segreto!
Cioè quello che era un atto dovuto, e quelli di oggi hanno ragione a definirlo così ma lo era un atto dovuto anche nel 1996, non solo non fu una semplice presa d’atto, ma quella surroga fu votata con un procedimento truffa perché con il voto segreto nessuno poteva individuare chi avesse eventualmente votato contro e quindi la "morale", quella di cui si parla oggi, era salva.
Quel Consiglio, nonostante tutto ciò, fu dunque sciolto ma il giallo non era finito.
La delibera di quella seduta, infatti, (era un giovedì o un venerdì, quindi un fine settimana), venne inviata, come per legge, all'esame di legittimità del Comitato Regionale di Controllo sugli Atti degli Enti Locali (Coreco), organismo che all’epoca esaminava tutti gli atti che, per questo, non assumevano alcuna operatività (discorso a parte per quelle dichiarate immediatamente esecutive di cui si assumeva la piena responsabilità chi le dihciarava tali ma che comunque erano sempre soggette al controllo ndr), che sicuramente avrebbe annullato l’atto palesemente illegittimo, ma non ci fu il tempo per esaminarla.
Infatti, in quelle poche ore che trascorsero dalla stesura dell'atto alla consegna al Coreco ed alla decisione che ne sarebbe scaturita, si ebbe l’incredibile decisione del presidente della Repubblica Osca Luigi Scalfaro che, su proposta del ministro dell’Interno Giorgio Napolitano, decretò immediatamente lo scioglimento del Consiglio, senza attendere nessun pronunciamento.
Una cosa mai vista.
Altro che mancanza di precedenti! afferma Viespoli.
Ce ne sono di grandi quanto una casa.
Fu un vero e proprio macigno, quello che si pose dinanzi al cammino della democrazia in questa città.
All’epoca tutto questo fu architettato proprio dai mastelliani (anche se il loro leader non era in Consiglio), dagli stessi che oggi, giustamente, invocano una procedura solo di formale presa d'atto per una surroga.
Perché non l'hanno praticata, correttamente, anche nel 1996?
Quello scioglimento del Consiglio, scriviamo noi, diede poi il via libera alle nuove elezioni, quelle del 1996, con Luigi Diego Perifano candidato sindaco e votato al ballottaggio da Mastella ma senza successo perché fu sconfitto da Viespoli che fu rieletto sindaco e stavolta anche con la maggioranza in Consiglio.
Bisogna dirle queste cose, ha proseguito con noi l'ex senatore, perché tacendo l'informazione essa poi passa per disinformazione.
Se non si contesta una opinione, è legittimo, ma quando passa sotto silenzio un falso storico di questa portata, quello rischia di diventare verità.
In realtà tutto questo dice anche un’altra cosa e cioè che questi signori che si scontrano oggi, Mastella ed il Centrosinistra, hanno molta storia comune e molta storia in Comune.
Ovviamente in questo colloquio che abbiamo avuto con Viespoli, non abbiamo fatto mancare alla discussione la domanda d’obbligo e cioè: Non si spegne affatto la voce che la vorrebbe nuovamente candidato sindaco. E' tra le sue opzioni?
Non c’è stata una risposta netta a questa nostra domanda ma si propende per il no.
Viespoli avverte un problema anche di responsabilità, non solo per se stesso ma anche per il rispetto che si deve a tutti.
Non diamo nessuna notizia riservata, perché tale non lo è più da tempo, se diciamo che ha qualche problema di salute che gestisce molto bene ma affrontare una campagna elettorale, che sarà, siamo convinti, lunga, molto dura e difficile, oltre che cattiva, potrebbe provocargli uno stress eccessivo che non sarebbe per lui un toccasana.
Ovviamente, egli è tentato molto a scendere nella pugna, potremmo dire, con una frase fatta: gli prudono le mani, non lo spaventa il confronto anche aspro e fatto di pugni nello stomaco, ricevuti e dati (sempre verbalmente e simbolicamente, s'intende).
Dunque, fosse solo per una questione di volontà sarei già in campagna elettorale da un mese, ci ha detto.
Ma con ogni probabilità, anzi quasi certamente, non sarà candidato sindaco.
Non sarà candidato sindaco ma chi pensa di vederlo lontano dalla pugna si sbaglia di grosso.
In campagna elettorale non sarà assente anche perché egli ritiene ci sia un grande vuoto di memoria, chiamiamolo così se non di mistificazione della storia, in chi racconta le vicissitudini della città tirandole sempre al proprio comodo, e questo lo obbliga ad essere presente per raccontare i fatti.
Una ultima battuta l'abbiamo rivolta a Viespoli: Una previsione sui candidati, a parte Mastella?
Penso che Angelo Moretti si candiderà, a prescindere. Non può non farlo.
Riguardo la candidatura di Luigi Diego Perifano per il centrosinistra, non so se essa giungerà fino in fondo.

comunicato n.140407



Società Editoriale "Maloeis" - Gazzetta di Benevento - via Erik Mutarelli, 28 - 82100 Benevento - tel. e fax 0824 40100
email info@gazzettabenevento.it - partita Iva 01051510624
Pagine visitate 399924749 / Informativa Privacy