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Benevento, 01-05-2021 23:43 ____
Calcio, Serie A: Niente da fare, il Benevento cede l'intera posta in palio al Milan che vince per 2-0
Buona la reazione della Strega che e' riuscita tenere botta al piu' quotato avversario. Nel prossimo turno il decisivo scontro salvezza con il Cagliari al "Vigorito". Inzaghi: Il destino e' nelle nostre mani, noi ci crediamo
Calcio, Serie A:
  

Milan (4-2-3-1): Donnarumma; Dalot, Tomori, Romagnoli, Hernandez (75' Calabria); Bennacer (46' Tonali), Kessie; Saelemaekers (75' Castillejo), Calhanoglu (85' Diaz), Leao (75' Rebic); Ibrahimovic. A disposizione (Tatarusanu; Hauge, Meite, Kalulu, Kjaer, Krunic, Gabbia) Allenatore Stefano Pioli

Benevento (4-3-2-1): Montipò; Depaoli, Glik, Caldirola, Barba; Dabo (86' Tello), Viola, Ionita; Iago Falque (54' Insigne), Improta (75' Caprari); Lapadula (75' Gaich). A disposizione (Manfredini, Lucatelli, Pastina, Sanogo, Schiattarella, Hetemaj, Diambo, Di Serio) Allenatore Filippo Inzaghi

Arbitro: Gianpaolo Calvarese, di Teramo
Assistenti: Matteo Passeri di Gubbio e Alessandro Costanzo di Orvieto
IV Uomo: Francesco Fourneau di Roma 1
Var: Maurizio Mariani di Aprilia
Assistente Var: Stefano Alassio di Imperia
Reti: 5' Calhanoglu, 60' Hernandez
Ammoniti: Bennacer, Castillejo (M)
Ammonizione dirigenti: Foggia (B)
Angoli: 6-7
Recupero: 3' pt; 5' st.

Niente da fare per il Benevento Calcio che ha dovuto cedere l'intera posta in palio al Milan, venendo sconfitto per 2-0.
Rossoneri che hanno sfruttato il maggiore tasso tecnico e la capacità di concretizzare al meglio le occasioni avute con un Montipò, davvero in forma smagliante, che ha evitato, con alcuni interventi prodigiosi, che il passivo divenisse più largo.
A sbloccare l'incontro è stata una marcatura Calhanoglu, nata da un bello scambio con Saelemaekers.
La reazione della Strega, però, è stata positiva con la squadra che ha lottato, spingendosi in avanti alla ricerca del pareggio che, però, non è mai giunto.
Nelle varie ripartenze, sfruttate dai padroni di casa, è stato, come detto, bravo Montipò a sventare le minacce portate tranne che su una ribattuta di Theo Hernandez con cui il Milan ha trovato il raddoppio.
Nonostante l'impegno e gli ingressi di Gaich e Caprari, la Strega non è riuscita a sovvertire le sorti dell'incontro ed ora l'attenzione è tutta sul prossimo impegno di campionato: lo scontro diretto per la salvezza contro il Cagliari di domenica 9 maggio che sarà una sorta di finale da non perdere.
Venendo alla cronaca, Inzaghi, grande ex dell'incontro, torna al 4-3-2-1 con Depaoli, Glik, Caldirola e Barba davanti a Montipò.
A centrocampo ci sono Dabo, preferito ad Hetemaj, Viola e Ionita con Iago Falque e Improta dietro la punta che è Lapadula, altro ex di giornata.
Nel Milan, Pioli recupera Ibrahimovic che viene schierato come unica punta con Saelemaekers, Calhanoglu e Leao dietro.
Romagnoli torna titolare al fianco dell'inglese Tomori con Kjaer che si accomoda in panchina.
Pronti via e, dopo appena cinque minuti di gioco, il Milan passa in vantaggio con Calhanoglu il quale scambia con Saelemaekers, il velo di Kessie sul traversone trae in inganno la difesa sannita, ed il fantasista rossonero batte Montipò con un preciso destro.
La risposta del Benevento è in una verticalizzazione di Viola per Lapadula il quale giunge davanti a Donnarumma ma sbaglia al momento della conclusione.
Al 14' i padroni di casa vanno vicini al raddoppio con Saelemaekers il quale riceva da posizione defilata e fa partire un diagonale che viene respinto da Montipò, quindi la sfera è sui piedi di Ibrahimovic che non mette abbastanza forza nel tiro.
Il Benevento reagisce ancora con Ionita il quale ci prova dalla distanza ma Donnarumma è attento e in tuffo mette in calcio d'angolo.
Su una ripartenza di Kessie, la sfera giunge sui piedi di Leao il cui tiro viene respinto dall'estremo difensore giallorosso in uscita.
Al 31' ci prova Viola il quale calcia in porta direttamente da corner, Donnarumma è attento e rinvia.
Al 36' è Theo Hernandez ad avere un'occasione per raddoppiare con l'ex Real Madrid che controlla in area e fa partire un sinistro su cui Montipò si allunga e respinge.
Prima della fine della frazione, i rossoneri di casa vanno vicini alla marcatura con Kessie il quale ruba un pallone a centrocampo a Dabo e serve in profondità Ibrahimovic il quale calcia ma Montipò è attento e respinge in calcio d'angolo.
Già ammonito, Pioli per non rischiare di rimanere con un uomo in meno decide di lasciare negli spogliatoi l'algerino Bennacer inserendo Tonali al suo posto.
Dopo pochi secondi è Ibrahimovic ad aver l'opportunità per segnare con il tiro che viene mandato in calcio d'angolo da Montipò.
Ci prova con una conclusione di piatto dalla distanza Dabo con il pallone che finisce di poco sul fondo.
Ancora Strega in avanti con Iago Falque il quale riceve il pallone da Lapadula e fa partire una conclusione potente che termina a lato.
Quindi, è il turno di Calhanoglu il quale sbaglia il gol del raddoppio da ottima posizione dopo una bella azione di Dalot.
Al 10' Ibrahimovic entra in area, supera Glik e poi prova a concludere ma Montipò sventa la minaccia e salva i suoi.
Dopo l'ingresso di Insigne per Iago Falque, è il Milan al 15' a segnare con Theo Hernandez il quale ribatte in rete una conclusione di Ibrahimovic che Montipò aveva ribattuto ancora una volta.
Al 21' è interessate uno scambio tra Insigne e Lapadula con la conclusione dell'ex Napoli che finisce sopra la traversa.
Nel Milan ci sono Castillejo, Rebic e Calabria per Saelemaekers, Rebic e Hernandez; mentre nella Strega Gaich e Caprari per Lapadula e Improta.
Al 38' magia di Ibrahimovic che lancia Castillejo con un tacco volante ma Caldirola è attento manda in corner.
Due minuti dopo, il Benevento ha una buona occasione in contropiede con Gaich che entra in area ma la sua conclusione viene ribattuta in angolo.
E' questa l'ultima emozione del match che si chiude con gli ingressi in campo di Brahim Diaz per Calhanoglu nel Milan e di Tello per Dabo nel Benevento.

Le voci dagli spogliatoi

Stefano Pioli, allenatore Milan
"Credo che senza spirito di squadra non si vada da nessuna parte, tanto meno noi che siamo una compagine forte ma non così forte da non sacrificarci.
Nelle ultime partite, alcune cose ci hanno penalizzato ma oggi siamo stati bravi.
Ibrahimovic è un campione e un campione fa crescere i compagni e le qualità dei compagni.
Non averlo avuto per tanto tempi ci ha penalizzato, oggi era una partita difficile dal punto di vista mentale onsiderato le due sconfitte.
Da questa gara, la squadra maturerà molto, ne sono sicuro.
Credo che non dare punti di riferimento a una difesa piazzata possa essere fondamentale e sfruttare gli inserimenti centrali è fondamentale.
Ibra esce e si abbassa perché ha un'intelligenza tattica e calcistica unica e poi gli piace molto fare il regista avanzato.
A livello mentale, ripeto, non è stato semplice perché era una partita fondamentale in chiave classifica perché i punti sono pesanti. 
L'area tecnica ci sostiene quotidianamente, cura tutto.
Il club ci sta mettendo nelle condizioni migliori per far bene e lavorare bene e questo ti fa rendere al 100%.
Ovviamente parliamo di gente che sa di calcio e capisce i momenti di ogni stagione e dei singoli, è molto importante".

Filippo Inzaghi, allenatore Benevento
"Volevo vedere una squadra in fiducia, che se la giocasse senza aspettare il Milan nella propria area.
Prendere gol a freddo è condizionante, ma abbiamo fatto bene e meritavamo di chiudere il primo tempo in pareggio.
Fare quindici tiri in porta a San Siro, di cui cinque pericolosi nello specchio, non è da tutti.
Abbiamo dato minutaggio a Iago Falque, ci avviciniamo alla sfida di domenica con il Cagliari con la mentalità giusta e speriamo di recuperare tutti.
Ero il primo a sapere che siamo in A, ci sono delle difficoltà che fanno parte del gioco. Non mi sono mai montato la testa.
La "rosa" è competitiva e può mantenere la categoria.
Purtroppo chi ha tirato la carretta da tempo ha avuto un calo fisico, gente fondamentale come Letizia è stata assente per tutto il girone di ritorno.
Ora il Cagliari è l'unico pensiero.
Mi porto a casa i quattordici tiri fatti a San Siro; è vero che Montipò è stato bravo ma anche Donnarumma ha dovuto compiere qualche intervento importante.
Della direzione lascio parlare voi, non posso e non voglio concedere alibi a nessuno.
Mediamente, a volte, calciamo in porta una quindicina di volte: prima o poi la ruota girerà e riusciremo a vincere. Magari già col Cagliari.
Guardare indietro non serve, non potevamo mettere in preventivo determinati infortuni.
Iago voleva esserci di più e non è dipeso da lui, Letizia è stato sfortunato, Viola non è stato a disposizione per quasi un anno.
Così ho dovuto spremere qualche calciatore, basti vedere Improta.
Per fortuna abbiano alternative che ci daranno una mano: Dabo sta crescendo, Caprari riprenderà ad allenarsi a pieno regime, ci sono frecce nell'arco e al completo siamo una squadra competitiva.
I 31 punti che abbiamo non ce li ha regalati nessuno, forse il girone d'andata ci aveva lasciato immaginare una sofferenza minore.
La Serie A, è una categoria che conosco troppo bene.
Il destino è nelle nostre mani, noi ci crediamo".

comunicato n.140386



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