Benevento, 04-01-2021 21:24 |
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Il Comune insiste sulla carenza dei requisiti per dichiarare l'interesse pubblico per i 400 alloggi dell'housing sociale da realizzare a S. Clementina
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Nostro servizio |
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Incontro quest'oggi a Palazzo Mosti per discutere sulla vicenda della sentenza del Tar che ha dato ragione alla ditta Giustino Costruzioni e torto al Comune rispetto alla realizzazione in contrada Santa Clementina di oltre 400 alloggi di housing sociale.
La vicenda nasce circa una quindicina di anni fa.
Alla riunione di stamane per cercare di capire come muoversi in questa fase, sono stati presenti, assieme al sindaco Clemente Mastella, gli assessori all'Urbanistica, Raffaele Romano ed alle Opere Pubbliche, Mario Pasquariello con i rispettivi dirigenti, Antonio Iadicicco e Maurizio Perlingieri, il segretario comunale Maria Carmina Cotugno, il dirigente dell'Avvocatura, Vincenzo Catalano, ed il funzionario, memoria storica della vicenda, Roberto La Peccerella.
E' stato deciso di fare ricorso al Consiglio di Stato avverso la sentenza del Tar ed è stato incaricato per questo il legale Francesco Petrillo, di origini sangiorgesi, docente all'Università degli Studi del Molise.
Si è convinti che all'epoca della costituzione dinanzi al Tar del Comune, l'avvocato dell'epoca non seppe bene rappresentare, evidentemente, le ragioni del Comune che eccepì il fatto che in quel processo non fosse stato riconosciuto l'interesse pubblico e per questo non poteva essere approvato.
In realtà, però, ha detto il Tar, l'interesse pubblico è contenuto nella natura stessa dell'housing.
Da qui la vittoria della società rispetto al Comune.
Ed invece, si argomenta oggi, il Comune avrebbe dovuto dire che quella natura era stata dispersa in quanto nella progettazione c'era stato un cambiamento nella destinazione degli alloggi non più destinati a speciali categorie di persone, quali famiglie formate da giovani coppie, ma ad un mercato generico della casa. E dunque, l'interesse pubblico non c'era.
Questa era la motivazione che il Comune avrebbe dovuto dare ai giudici amministrativi per giustificare il perché non fosse stata assegnata alla ipotesi progettuale la qualitifica di opera di interesse pubblico.
E' evidente che questa vicenda assume un aspetto non trascurabile anche in ragione del fatto che Santa Clementina dovrebbe essere uno dei posti dove localizzare un impianto di depurazione.
In quello spazio, che appare ampio, inserire oltre 400 alloggi, un nuovo borgo in pratica, cambia completamente la geografia di quei luoghi ed in forse potrebbe tornare anche l'impianto di depurazione.
La riunione ha trattato anche dell'avanzo di 3 milioni di euro derivanti dalla causa vinta con il Ministero relativamente ad avanzi di opere pubbliche, in particolare dell'asse interquartiere al Rione Libertà, nei pressi dello Stadio..
Questi soldi il Comune avrebbe votulo destinarli ad altre opere da avviare o da completare ma sembra che ciò non sia possibile farlo e dovranno essere versati all'Organismo Straordinario di Liquidazione per il saldo degli espropri riferiti all'opera pubblica.
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