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Benevento, 19-07-2019 16:27 ____
Si e' conclusa all'insegna del ricordo della strage di via D'Amelio, l'edizione 2019 dell'oratorio estivo interparrocchiale di San Martino Sannita
Una quarantina i ragazzi partecipanti e provenienti dai diversi Comuni della zona
Redazione
  

Si è conclusa all'insegna del ricordo della strage di via D’Amelio, l'edizione 2019 dell’oratorio estivo interparrocchiale di San Martino Sannita, giunto alla sua tredicesima edizione.
Una quarantina di ragazzi, provenienti dai diversi Comuni della zona (San Giorgio del Sannio, San Martino Sannita, San Nicola Manfredi, Sant'Angelo a Cupolo, San Nicola Manfredi, San Nazzaro), si sono alternati per sei settimane, confrontandosi, attraverso diverse attività, con i "supereroi" della storia che, attraverso il loro impegno, hanno lasciato una testimonianza forte di cosa significa essere operatori di giustizia.
Così, l'esperienza di questi ragazzi è terminata quest'oggi, giorno in cui si ricorda una squadra di supereroi eccellenti: Paolo, Agostino, Emanuela, Vincenzo, Walter, Claudio.
"Sono trascorsi 27 anni da quando - si legge nella nota inviata alla Stampa - questi eroi "saltarono in cielo" per mano della mafia e, oggi, i loro nomi continuano ad echeggiare nei luoghi dove si educano le attuali generazioni di ragazzi, a quel senso di giustizia che, trascendendo ogni possibile limite di legge, dovrebbe ispirare buone pratiche a favore dell'Ultimo del momento, capitano in battaglia all’epoca o bisognoso incappato nei briganti di oggi.
L'ultima giornata, allora, è stata vissuta all'insegna di questi nomi, che "per non essere dimenticati", devono essere scritti sulle mura delle case, degli oratori, degli uffici pubblici e delle strade, perché risuonino come urla silenziose nelle coscienze di tutti, trasformando l'indignazione in azione.
Durante la Messa, in ricordo di questi supereroi presentati ai piccoli, è stato ricordato l'invito di Borsellino, lanciato ai giovani educatori dell'epoca, all’indomani della morte di altri supereroi come Giovanni Falcone, la moglie Francesca, Vito, Rocco e Antonio: Noi arrestiamo i mafiosi, voi educate i figli.
Questo è il compito dei giovani e dei ragazzi che frequentano gli oratori: intercettare le fragilità del territorio e provare ad intervenire attraverso azioni di prossimità alle persone più deboli.
La giornata e, quindi, l’esperienza educativa estiva, è terminata, come consuetudine, con il gioco, organizzato dagli animatori dell'Oratorio, per ricordare che uno dei diritti dei piccoli è poter giocare in una società migliore, a misura di bambino, poiché è da questo che si giudica il grado di civiltà e la bontà politica di un territorio".

comunicato n.124074



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