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Benevento, 10-07-2019 23:12 ____
Assistere al dialogo con Giampaolo Morelli, ovvero 'nu babba', e' stato come fermarsi davanti a un bar con un vecchio amico
Una chiacchierata serena, divertente, ironica, che ha permesso al numeroso pubblico di piazza Roma di avvicinarsi alla simpatia travolgente, un po' "distratta", un po' "fanciullesca" dell'ispettore Coliandro
di Enza Nunziato
  

Giampaolo Morelli, ovvero "nu babbà" per la giornalista Martina Riva, nel presentare l’attore ospite e protagonista della seconda serata in piazza Roma per il Bct Festival, che ha apprezzato Benevento per l'accoglienza, la bellezza e l'ottimo cibo.
Il dialogo con Morelli è stato come fermarsi davanti a un bar con un vecchio amico, con il quale è sempre piacevole ricordare le birichinate, le monellerie, le marachelle e le bugie dell’ultima ora.
Una chiacchierata serena, divertente, ironica, che ha permesso al numeroso pubblico di avvicinarsi alla simpatia travolgente, un po' "distratta", un po' "fanciullesca", di Giampaolo Morelli, che da ragazzino si fingeva mago per distrarre gli altri dalla sua proverbiale timidezza.
Con piglio svagato e con uno sguardo attraversato da una comicità in-volontaria e spettacolare, l'attore e ora anche regista, conosciuto dagli appassionati della tv per aver interpretato l'ispettore Coliandro, ha sorpreso il pubblico per la sua innata capacità di interagire con gli altri.
Il mitico ispettore di polizia bolognese, sempre "punito" dalle alte sfere per il suo fare rocambolescamente dissennato, che però, suo malgrado, riesce sempre a risolvere alcuni casi altrimenti destinati al "sonno".
Un mix ben temprato di professionalità e di improvvisazione, come nella migliore tradizione della commedia italiana.
Così nel salotto di piazza Roma sollecitato dalla giornalista Martina Riva, Giampaolo Morelli ha raccontato le sue intemperanti virtù giovanili, che, dopo la maturità classica e una iscrizione sospesa alla Facoltà di Giurisprudenza, decide di dedicarsi al mondo dello spettacolo.
Teatro, cabaret, e da Napoli arriva a Roma per diventare attore.
Lo fa alla sua maniera, meravigliato dell'ingarbugliato senso della vita, brillante del successo ottenuto in tv, fino al sodalizio cinematografico con registi famosi come Carlo Vanzina e tanti altri, che gli hanno permesso di crescere professionalmente.
Colpiscono le sue fanciullesche distrazioni, o le "im-probabili" sintesi poliziesche, il suo fare e disfare senza voltarsi indietro, le sue immancabili "dis-attenzioni" amorose.
Così come il suo fraseggio, sospeso tra il serio e il faceto.
Un attore al quale è facile affezionarsi, perché è la rappresentazione iconica del maschio sbadato ma alla continua ricerca dell'amore, quello al quale non affideresti quasi nulla ma che poi si rivela il migliore amico del gruppo.
Un fratello al quale si perdonano piccole stranezze, perché in fondo a prevalere è sempre la sua bravura di attore consumato.
Ora anche regista del film "7 ore per innamorarsi" tratto da un suo libro, le cui riprese partiranno da lunedì 15 luglio, dove a fare da sfondo autenticamente delicato ed emozionante è Napoli, una città dai mille colori, dai mille volti, contradditori e amabili al tempo stesso, dove l’amore vive oggi e sempre come in una delle migliori commedie umane, dove ridere ed emozionarsi è il vero segreto dell’esistenza.
Tra gli attori Serena Rossi, Vincenzo Salemme, Diana Del Bufalo…
Mentre a novembre Morelli sarà in un film tratto da una storia vera dal titolo "Gli Uomini d'oro" di Vincenzo Alfieri.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

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