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Benevento, 09-07-2019 11:43 ____
Completata la sala del Museo diocesano dedicata alla vita liturgica della Chiesa beneventana
sono esposti soprattutto i resti degli amboni della cattedrale degli inizi del secolo XIV, recuperati dai bombardamenti anglo-americani del settembre-ottobre 1943
Redazione
  

Al termine di un lungo e complesso lavoro, è stata completata la sala del Museo diocesano dedicata alla vita liturgica della Chiesa beneventana, dove sono esposti soprattutto i resti degli amboni della cattedrale degli inizi del secolo XIV, recuperati dai bombardamenti anglo-americani del settembre-ottobre 1943.
"Tali manufatti - spiega il direttore del Museo, don Mario Iadanza - si trovavano in parte "in deposito provvisorio" presso il Museo del Sannio ed il 9-10 gennaio scorsi sono stati restituiti all'Arcidiocesi di Benevento dall'Amministrazione provinciale.
Il visitatore potrà, quindi, fruire di quanto rimane degli straordinari arredi, opera dello scultore Nicola da Monteforte, finalmente visibili nello stesso luogo e nel contesto culturale e liturgico di origine.
Allo stesso tempo altre testimonianze, anch'esse trasferite dal Museo del Sannio, sono state collocate nel percorso museale e ciò ha comportato la necessità di ripensare e rivedere spazi già allestiti.
Così il frammento dell'epigrafe del subdiaconus si è aggiunto alle lapidi di epoca paleocristiana, che costituiscono altrettante testimonianze dell’ordo ecclesiastico della Chiesa beneventana; il sarcofago del vescovo Pietro Sagacissimo (morto nel 914) e la memoria del notarius Maurus sono stati posti nell’area del rinvenimento; la sala delle lapidi sepolcrali dei principi e dignitari longobardi di Benevento si presenta arricchita non solo per l’aggiunta dell’epigrafe di Chisa e di due frammenti riguardanti un anonimo dignitario, ma anche perché nello stesso spazio si trovano interessanti attestazioni di scultura altomedievale (quattro frammenti di pluteo, un pulvino, un capitello, un bracciolo di sedia episcopale).
La lastra tombale di Gaspare Colonna, arcivescovo di Benevento dal 1430 al 1435, è stata collocata nella sala dei vescovi accanto al suo stemma.
Con profonda soddisfazione, si registra pertanto questo risultato che costituisce un ulteriore tassello nella realizzazione del Museo diocesano.
L'obiettivo è stato raggiunto grazie all'impegno e alle diverse competenze dei responsabili e dei collaboratori dell'Ufficio diocesano per la Cultura e i Beni culturali e della Fondazione "Benedetto Bonazzi", l'Ente che si occupa della tutela, della gestione e della valorizzazione del patrimonio centrale storico-artistico, archeologico e librario-documentario della Chiesa beneventana, e all'alta professionalità della società "Arguzia" dei fratelli Riccardo e Rosalba D'Uva.
Né va taciuto che le poche risorse economiche impegnate nel progetto provengono dai fondi dell'8xMille dati alla Chiesa italiana ed erogati dall'Ufficio Nazionale per i Beni Culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana.
Inoltre la mostra "Scritture in-colte. Mezzi e strumenti della comunicazione", realizzata in collaborazione con l'Amministrazione comunale di Benevento nell’ambito delle manifestazioni promosse dall’Associazione "Italia Langobardorum" e inaugurata il 26 gennaio scorso, è stata prorogata sino al 30 settembre prossimo. 
Durante l’estate il Museo diocesano seguirà il seguente orario di visita: dal martedì al sabato dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00.
Sono previste aperture straordinarie che verranno tempestivamente comunicate all'utenza anche tramite la pagina Facebook del Museo.
 Tutte le visite sia al percorso archeologico ipogèo che alla sezione espositiva (ivi compresa la pseudocripta) saranno guidate da personale qualificato e specializzato".

comunicato n.123803



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