Benevento, 10-06-2019 09:09 |
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Un esempio di buona sanita' e' quello che giunge dal racconto di Nicola Soreca in merito a quanto accadutogli all'Ospedale "Rummo"
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Redazione |
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Un esempio di buona sanità è quello che giunge dal racconto di Nicola Soreca in merito a quanto accadutogli all'Ospedale "Rummo" di Benevento.
"La sanità all'Ospedale Rummo - scrive - una sola medaglia, due facce, il Pronto Soccorso e il reparto di Urologia.
Ho avuto modo di constatare sulla mia pelle i modus operandi del personale di due reparti del nosocomio cittadino, totalmente diversi.
Del primo sorvolo il giudizio, comunque sotto la sufficienza, dell'altro ne sottolineo l'efficienza.
Al Pronto Soccorso trovo caos, noto chi non voglia o non possa assumersi delle responsabilità, una questione di organizzazione secondo il mio modesto parere, di cittadino-paziente, invece, nel reparto Urologia, giunto dopo 14 ore di sofferenze, la cambia la musica e cambia in positivo.
Mi accoglie l'infermiere Lucio, legge le mie sofferenze non si dimostra infastidito per un nuovo ricovero da accudire, dopo poco arriva il medico, De Fortuna, specialista reperibile, provvedo a ringraziare prontamente, lui schiva e dice "è mio dovere".
Sanno che lo stato psicologico di chi soffre è importante quanto la malattia stessa.
Giù, nel Pronto Soccorso spesso non è così con il paziente.
I medici del reparto sono persone professionali, De Fortuna e Delle Cave, con cui ho interagito maggiormente, si prendono cura del malato.
Gli infermieri in servizio, ma su tutti, il grande Serafino, si sono mostrati disponibili e mai stanchi, mai una parola fuori posto, non solo con me ma anche con tutti i degenti e a tutte le ore, pure chi sembrava duro all'esteriormente, dentro era morbido, come un confetto.
Anche i ragazzi dell'Ooss, (spero di non sbagliare) specialmente Francesca, Antonio e Sabrina, sono sempre disponibili e sorridenti, ho detto loro di non perdere mai il sorriso e di tenere in vista le condizioni, soprattutto psicologiche dei pazienti. Complimenti a voi e grazie.
Stesso compiacimento va alle due infermiere, umanissime, del blocco operatorio in servizio lo scors 2 giugno, grazie e ancora grazie.
Infine e, non per ultimo, Chapeau a Salzano, il capo del Reparto Urologia, umanità e professionalità le appartengono e, di riflesso ne beneficia tutto il suo reparto.
Scrivo, evidenzio e ringrazio, arrogandomi il diritto di cittadino e paziente, evidenzio i fatti con critica costruttiva avendo, nella mia vita professionale, ricoperto anche il ruolo di "problem solver" oltre alla gestione di uomini e mezzi, sperando che le cose cambino nei settori dove tutto funziona meno, nell'interesse assoluto del malato".
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