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Benevento, 20-05-2019 20:06 ____
Alcuni docenti del Liceo Classico "Pietro Giannone" sottoscrivono un appello a favore della insegnante di Palermo
Con loro anche i rappresentanti d'Istituto che ritengono inaccettabile l'iniziativa di censura del Ministero dell'Istruzione
Redazione
  

Lo scorso 11 maggio, un'insegnante di Storia ed Italiano dell'Istituto Industriale Vittorio Emanuele III di Palermo, Rosa Maria Dell’Aria, è stata sospesa per due settimane dall'Ufficio Scolastico Provinciale, con conseguente dimezzamento dello stipendio, perché non avrebbe "vigilato" sul lavoro di alcuni suoi studenti di 14 anni che, durante la Giornata della Memoria, avevano presentato un video nel quale accostavano la promulgazione delle leggi razziali del 1938 al "decreto sicurezza", del ministro dell'Interno Matteo Salvini.
Su quanto accaduto, c'è stata la presa di posizione di alcuni docenti del Liceo Classico "Pietro Giannone": Amerigo Ciervo, Nicola Sguera, Donato Faiella, Paola Del Gais, Francesca Esposito, Maria Cristina Zilla, Natalia Cosentini, Ivana Mandato, Enza Ullo, Angelo De Cicco, Loredana Lombardi, Mariateresa Del Core, Anna Aversano, Elena D'Onofrio, Angelo Bosco, Stefano Forgione, Franco Oliviero, Donato Barone, Massimiliano Calabrese, Giulia Campagnuolo, Mariella Perifano, Maria Maddalena Albini, Anna Maria Pastore, Teresa Simeone, Luisa De Duonni, Isabella Leoni, Anna Ciampa, Paola Maglione, Piera Zampelli, Carmen Caggiano, Linda Mercuro, Cinzia Luciano, Luciano Politi e dei rappresentanti d'Istituto: Matteo Della Porta, Alfredo Rossi, Michele Russi, Antonio Pica, che hanno sottoscritto un appello con cui hanno chiesto l'immediata revoca del provvedimento assunto.
"In un clima di preoccupante regressione culturale, civile e politica, di scontro permanente che non disdegna l'uso della violenza verbale (e non), la chiusura identitaria, l'oblio dei più elementari principi che fondano la vita comune del nostro Paese, la rimozione della storia e, nel caso della scuola, riforme ancora una volta "calate dall'alto" e imposte senza discussione, appare particolarmente grave - si legge nel documento - l'episodio accaduto a Palermo, dove Rosa Maria Dell'Aria, docente di Storia e Italiano dell'Iti "Vittorio Emanuele III" da quaranta anni, si è vista sospesa con il taglio dello stipendio, rea di non aver "vigilato" su alunni che hanno equiparato alcuni provvedimenti dell'attuale Governo a quelli presi durante il ventennio fascista.
Due le questioni salienti, che porremo in forma di domanda.
Il "controllo" che un docente esercita equivale a censura di opinioni sgradite a questa o quella maggioranza politica (che evidentemente ha zelanti informatori e delatori ben disseminati nelle istituzioni)?
L'iniziativa da parte del Miur, organo presieduto da un ministro "politico", non si configura come un tentativo d'intimidazione nei confronti del libero esercizio dell'insegnamento?
Tale libertà, sancita dall'articolo 33 della Costituzione, viene articolata nel decreto legislativo del 16 aprile 1994, numero 297.
Vi si legge (all'articolo 1, comma 1): "Nel rispetto delle norme costituzionali e degli ordinamenti della scuola [...], ai docenti è garantita la libertà di insegnamento intesa come autonomia didattica e come libera espressione culturale del docente". L'articolo 2 ("Tutela della libertà di coscienza degli alunni e diritto allo studio"), invece, al comma 1, si sposta sulla libertà dello studente: "L'azione di promozione di cui all'articolo 1 è attuata nel rispetto della coscienza morale e civile degli alunni".
I docenti del Liceo "Giannone" di Benevento e i rappresentanti di Istituto, firmatari del presente appello, ritenendo inaccettabile l'iniziativa di censura del Miur, che lede tanto la libertà di insegnamento della docente quanto la libera espressione di idee da parte dei suoi giovani studenti, nel dichiarare loro piena solidarietà, chiede l'immediata revoca di tale incomprensibile provvedimento".

comunicato n.122446



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