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Benevento, 16-05-2019 19:27 ____
Molto delicata la situazione relativa alla donazione del sangue. Perso l'invidiabile serbatoio di donatori che erano stati formati
La criticita' ci e' rappresentata dal direttore del Servizio Trasfusionale del "Rummo", Roberto Vallone. Si spera in un significativo apporto delle scuole e del ritorno in campo dell'autoemoteca
di Giacomo De Angelis
  

Donazione sangue: Per sintetizzare l'attuale momento, possiamo dire che "la situazione non è buona"!
Poche, davvero contate, le donazioni.
Una fase, questa, che sembra destinata a protrarsi ancora per molto tempo se non saranno adottate opportune e sollecite iniziative.
Nel corso della nostra periodica visita e disponibilità per un gesto di sensibilità e solidarietà, in attesa del nostro turno, abbiamo voluto salutare Roberto Vallone (nell'ultima foto in basso), direttore del Servizio Trasfusionale dell'Azienda Ospedaliera Rummo di Benevento, anche per un aggiornamento sulla situazione e sull'andamento delle donazioni.
"Siamo oramai ritornati indietro ai livelli di dieci-vent'anni fa quando dovevamo rifornirci presso altri Centri Trasfusionali!"
Questa la laconica risposta di Vallone.
"Abbiamo perduto quell'invidiabile serbatoio di donatori che con impegno, attenzione e sensibilità eravamo riusciti a formare.
Se prima riuscivamo a coprire le esigenze della nostra Azienda, quelle di altre strutture ospedaliere della nostra provincia nonché a soddisfare le richieste provenienti da altre province, da qualche anno oramai le donazioni sono calate e ci sono grosse difficoltà non solo per le emergenze, ma anche per l’ordinarietà.
Per sopperire a tale criticità non bastano i pochi donatori, abituali e/o occasionali, che ancora ci sostengono, ai quali va il nostro ringraziamento; purtroppo, siamo oramai costretti ad acquistare sangue da fuori provincia e anche regione con un costo elevato".
In verità, avevamo percepito che il momento non fosse particolarmente favorevole, ma lo sfogo del responsabile del Centro Trasfusionale del Rummo "suona" come un campanello d'allarme che non può e non deve rimanere inascoltato, soprattutto da parte di coloro che hanno l’onere di assumere opportune e sollecite decisioni in merito.
Quali le cause di questo momento critico?
Secondo Vallone, sono molteplici e, peraltro, note agli addetti ai lavori.
Ad ogni modo, tra le altre e più delle altre, l'aver soppresso il servizio autoemoteca ha inciso negativamente e in maniera davvero rilevante.
Effettivamente, questo lo abbiamo in verità costatato anche noi ed evidenziato in altro articolo, i settimanali appuntamenti nei paesi della provincia di tale servizio, oltre a sensibilizzare e attirare attenzione, favorivano le donazioni.
Oltretutto evitavano ai donatori una serie di disagi; tra gli altri, quello di raggiungere il Centro Trasfusionale di Benevento soprattutto per i residenti in paesi distanti e mal collegati.
Ad ogni modo, Vallone ha rassicurato che il servizio autoemoteca dovrebbe riprendere. Sarà gestito dalla Fratres Benevento che, da svariate settimane, è in attesa di sottoscrivere l'apposita convenzione con l'Azienda "Rummo". Si spera solo che tale formalizzazione avvenga quanto prima e il servizio riprenderà.
Insomma, il momento è davvero critico.
Comunque, in attesa di auspicate novità organizzative e aziendali, la speranza per il presente e per il futuro è rappresentata dalla capacità e dall'attivismo del volontariato e anche dalle iniziative della scuola, dei suoi dirigenti e professori, capaci di sensibilizzare e coinvolgere gli studenti.
Abbiamo già avuto modo di esprimere il nostro plauso per l'iniziativa dell'Istituto "Fermi" di Montesarchio che dal 2005 sensibilizza i propri studenti e ne guida e garantisce le periodiche donazioni.
Stamane, poi, abbiamo assistito alla massiccia partecipazione alla donazione periodica degli studenti dell'Istituto d'Istruzione Superiore Telesia di Telese Terme.
Abbiamo avuto il piacere di condividere con la referente della donazione dell'Istituto, Giuseppina Merola, docente, il disbrigo delle formalità preliminari alla donazione e l'attesa del prelievo.
Abbiamo così appreso che l'iniziativa è nata nel 2016 e che la risposta da parte degli studenti è andata al di là delle più favorevoli previsioni, con cinquanta studenti all'anno che donano.
La professoressa ci ha anche confidato che, a contatto con l'entusiasmo e la positività degli studenti, anche lei è ormai una donatrice periodica.
Queste rappresentano belle e positive iniziative di solidarietà e anche realtà scolastiche che ci fanno ben sperare per il nostro futuro e, soprattutto, per quello dei "protagonisti", studentesse e studenti.

 

comunicato n.122334



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