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Benevento, 15-05-2019 14:02 ____
Il sostegno del dialogo in Carcere e' di conforto e riesce a colmare le distanze che esistono tra il dentro e il fuori
Questo momento e' vissuto soprattutto dalle madri detenute, con una maggiore angoscia per i figli. A testimoniare gli effetti positivi dell'inclusione, i dolci portati nell'Istituto e preparati da persone che hanno avuto problemi con la giustizia
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Nel corso della conferenza stampa che si è svolta nel carcere di Capodimonte, sezione femminile, è stato presentato il report "Genitori dentro", promossa dal garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello (foto) e realizzata dalla Cooperativa "Il Melograno".
Le problematiche evidenziate per le ottanta detenute, appartenenti sia alla sezione protette sia alla sezione comune, sono state essenzialmente di due tipi: Una "latitanza" di una presenza colloquiale con i giudici di sorveglianza e, soprattutto, una carenza per l'assistenza sanitaria extra moenia carceraria, con lunghe attese per le visite specialistiche.
Infatti, ha spiegato Ciambriello, l'Ospedale di Benevento, è l’unico in Campania a non aver un reparto detentivo, una questione questa già evideniata in precedenti incontri.
Ad evidenziare questa difficoltà, anche una sottolineatura del direttore del Carcere, Gianfranco Marcello, che pur avendo al momento del suo insediamento, scritto una lettera al direttore del "Rummo", Renato Pizzuti, ad oggi non ha ottenuto alcuna risposta.
Il direttore Marcello, ha evidenziato inoltre, il lavoro encomiabile e di supporto alla vivibilità per i detenuti, offerta dagli assistenti volontari.
A volte il sostegno del dialogo è di conforto e riesce a colmare le distanze che esistono tra il dentro e il fuori, vissuto soprattutto dalle madri, con una maggiore angoscia per i figli.
Don Nicola De Blasio, ha ribadito la piena disponibilità ad intensificare la collaborazione intramoenia affinché siano poste le basi anche per una cooperazione accogliente e di inserimento nel sociale e nel lavoro all'esterno.
A testimoniare gli effetti positivi dell'inclusione, i dolci portati in carcere e preparati da persone che hanno avuto problemi con la giustizia.
I temi della devianza non sono, come ha ribadito infine Ciambriello, solo un problema dell'amministrazione penitenziaria e/o del Ministro della Giustizia, ma toccano profondamente la società e la necessità di proseguire nell'appoggio e nell'avvicinamento alle persone che, una volta fuori, potranno trovare un luogo e dei cittadini disposti a dar loro fiducia.
Per dirla con uno slogan efficace, si dovrebbe passare dalla "reclusione all'inclusione" e per far questo Ciambriello ha presentato una short list di cooperative che abbiano figure di educatori pronte a gestire il vissuto interno dell'altra vita quotidiana.

comunicato n.122297



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