Benevento, 14-05-2019 12:46 |
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Il 23, 24 e 25 maggio al Complesso di San Vittorino, studiosi di fama internazionale e momenti musicali preziosi
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Nostro servizio |
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Benevento ospiterà nei prossimi 23, 24 e 25 maggio, al complesso di San Vittorino, un convegno internazionale sul tema: "Laus musicae. Arte, scienze e prassi del canto liturgico e devozionale medievale" che è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa che si è svolta alla Biblioteca Pacca.
Sarà una tre giorni ricca di incontri serrati e concerti, con la presenza di illustri studiosi, che percorreranno le strade storiche del Canto Beneventano, una delle forme più antiche di canto cristiano sviluppatosi prima della formazione del Canto Gregoriano, diffuso fra il Tirreno e l'Adriatico.
Ai dibattiti, si alterneranno momenti musicali che permetteranno al grande pubblico di lasciarsi ammaliare dal canto medievale beneventano.
L'idea del convegno, ha dichiarato Giuseppe Ilario, direttore del "Nicola Sala", è nata da una sinergia interistituzionale, Conservatorio e Arcidiocesi, che ha accolto i "suggerimenti" storici, spirituali declinati nell'esposizione musicale.
"Laus Musicae", sarà un faro luminoso acceso sull’intero territorio che permetterà di calamitare l'attenzione non soltanto sulle proposte convegnistiche ma anche sul Sannio, ricco di storia e di cultura.
Anche il presidente del Conservatorio "Nicola Sala", Antonio Verga, nel ringraziare tutti i protagonisti dell'iniziativa, ha sottolineato l'importanza dell’evento storico-musicale e artistico, che si terrà a Benevento, perché permetterà di aprire una finestra sulla eccezionale tradizione del Canto Beneventano, legato alla storia medievale Longobarda, ancora tutta da scoprire ed amare.
Verga ha ricordato che da presidente dell'Associazione Abaco, riuscì, insieme a studiosi e alla collaborazione dei compianti, don Giovanni Giordano e don Laureato Maio, ad organizzare nel 1988 un convegno e un concerto in Santa Sofia, con un coro di Cremona diretto da Albarosa.
Quindi la parola è passata a don Mario Iadanza, tra i "primi" costruttori di questa sinergia con il Conservatorio, che ha riscontrato, in questi ultimi anni, un'attenzione particolare verso la riscoperta della storia dei Longobardi che hanno abitato il Mezzogiorno d'Italia.
Tante e di pregevolissimo valore storico-culturale sono le fonti documentarie che si trovano a Benevento e non solo.
Ha ricordato i cinque volumi che riguardano le pergamene sofiane, le biennali sui Longobardi, gli studi sul vescovo Orso del IX secolo…
Ma l'ambito liturgico, ha continuato don Mario, era rimasto fino a oggi situato in una nicchia, ma oggi rivive di splendore in quanto ogni santorale beneventano, per forza di cose, si relazione con il territorio, pertanto è una "storia" dentro la "storia", è un microcosmo quotidiano che racconta con spirituale devozione la vita del territorio.
Con questo convegno internazionale, si colma così un vuoto di approfondimento storico che sarà la prima pietra.
Infine, Paolo Scarnecchia, docente del "Nicola Sala", ha indicato come parametro di gradimento del "Laus Musicae", dall'immediato riscontro positivo che ha ottenuto nell'invitare i vari studiosi alla partecipazione a Benevento all'iniziativa.
Ciò dimostra, ha spiegato Scarnecchia, che l'eco dell'antica cultura beneventana è ancora vivo e anzi, deve diventare un richiamo valorizzante per il territorio.
Speriamo che all'interesse dei partecipanti corrisponda un'analoga partecipazione da parte della società civile e religiosa, perché questo convegno si inserisce tra i tasselli più preziosi della nostra storia.
"I codici musicali sono ornati da splendide miniature - ha evidenziato il docente del Conservatorio - una sorta di musica per gli occhi ed anche l’eleganza calligrafica della scrittura beneventana possiede una sorta musicalità che diviene esplicita attraverso la grazia chironomica dei neumi in campo aperto".
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