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Benevento, 15-03-2019 16:37 ____
La spinosa questione delle aree vincolate per essere espropriate ma che poi non sono state utilizzate allo scopo, arriva in Consiglio comunale
La maggioranza prevede di approvare principii e criteri per valutare le proposte di riclassificazione ma Cosimo Lepore, consigliere di opposizione, ha una diversa visione: Cosi' andiamo a ledere gravemente i diritti edificatori gia' acquisiti
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La Commissione all'Urbanistica presieduta da Luca Paglia, ha esaminato la proposta di deliberazione di Consiglio comunale relativa alle "Aree preordinate all'esproprio dal Piano Urbanistico Comunale. Decadenza vincolo. Approvazione principii e criteri generali per valutazioni ed ammissibilità delle proposte di riclassificazione urbanistica delle aree".
In pratica, l'Amministrazione comunale, su pressione peraltro di cittadini e di Ordini professionali, si sta organizzando per sottrarre all'esproprio quei terreni che originariamente lo erano per via della previsione per essi fatta nel Piano Urbanistico Comunale (Puc) ma che trascorso il tempo massimo (nulla può essere vincolato all'infinito) devono essere restituiti nella disponibilità del proprietario.
Con la proposta di deliberazione da parte della maggioranza, proposta da adottare poi dal Consiglio comunale, si fissano i principi ed i criteri per inquadrare, valutare e definire le proposte di riclassificazione delle aree con vincolo decaduto e questo avviene quando: l'area risulti urbanizzata, in contesto già edificato, con dotazione e/o presenza delle principali infrastrutture e delle reti tecnologiche e già servita da idoneo accesso dalla viabilità pubblica, anche attraverso servitù di transito, tali da non richiedere interventi di alcuna specie da parte della Pubblica Amministrazione; è ammessa la sola destinazione "residenziale-commerciale", con indici di copertura e di densità coerenti con il contesto urbanistico circostante, se interna ad un'area già edificata, o con la zona edificata più prossima se ai margini del centro urbano; la superficie dell'area interessata dalla riclassificazione verso la zona edificabile deve risultare di limitate dimensioni. ponendo un limite massimo di mq 3.000 e indici non superiori a quelli delle aree circostanti come sopra definite; nel caso l'area di proprietà (con il vincolo di Puc decaduto) risulti avere una più estesa superficie, la parte eccedente dovrà essere ceduta al comune per la realizzazione di servizi di pubblica utilità; è ammessa la possibilità di riclassificare aree di ridotte dimensioni fino ad un massimo di 300 mq, quelle ancorché prive di una loro autonoma possibilità edificatoria, potranno concorrere con area attigua, già classificata edificabile ma insufficiente per dimensione o inadeguata per forma, alla formazione di un regolare lotto edificabile.
Questa la proposta che verrà presentata al Consiglio comunale se lunedì prossimo la Commissione Urbanistica esprimerà il proprio favorevole parere.
Cosimo Lepore (foto), consigliere comunale di opposizione, ha presentato un suo emendamento alla proposta di delibera.
Preliminarmente, afferma Lepore, occorre precisare che la riclassificazione non necessariamente deve essere un passaggio automatico da standard urbanistici (verde, parcheggi, servizi comuni eccetera), a zone residenziali di tipo B o C ma può essere indirizzata a salvaguardare la previsione di piano attraverso l’attribuzione di strutture collettive di iniziativa privata.
In secondo luogo la proposta, consentendo una riclassificazione diffusa sia pur con modesti limiti, tende ad eliminare quasi tutte le aree destinate ai servizi generali previste nel Piano Urbanistico Comunale.
Questa scelta, ovviamente, vanifica le previsioni e il disegno di piano in maniera irreversibile.
Risulterà difficile in futuro individuare aree libere all’interno del centro edificato da destinare a standard e servizi.
Infine, la delibera, conclude Cosimo Lepore con le sue osservazioni, prevede che le quantità edilizie residenziali attribuite alle aree riclassificate, verranno sottratte nella futura versione di variante al Puc ai soggetti titolari dei giusti diritti edificatori.
Questa scelta appare illegittima e gravemente lesiva dei diritti edificatori già acquisiti e gravati dalla tassazione comunale.
Lepore ha quindi chiesto la riformulazione della delibera proponendo che le aree soggette a riclassificazione siano destinate a strutture collettive (parcheggi a raso ed interrati, strutture sportive eccetera) di iniziativa privata.
Lunedì si vedrà se in qualche modo le osservazioni di Cosimo Lepore possano essere recepite.

comunicato n.120672



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