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Benevento, 09-03-2019 16:37 ____
L'arcivescovo monsignor Felice Accrocca parla del Centro "La Pace" di don Emilio Matarazzo come elemento propulsore di cultura
Li' si terranno anche convegni dedicati agli amministratori magari di tutto il Mezzogiorno d'Italia. Del resto Giorgio La Pira a Firenze convoco' i sindaci del mondo...
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Al Centro di Pastorale Giovanile, l'arcivescovo monsignor Felice Accrocca, ha presentato il progetto "Unipace", un percorso di formazione permanente al dialogo, in campo ecclesiale, politico e sociale.
Innanzitutto, ha detto, si tratta di valorizzare la memoria di un lascito, quello di don Emilio Matarazzo e dunque del Centro "La Pace" che vogliamo incentivare sempre più e proporre come centro propulsore di cultura, di una educazione ai temi della pace della mondialità, della cultura, delle differenze ed anche dell'impegno sociale.
Il tutto in assoluta coerenza, peraltro, con quella che è stata la lezione di don Emilio e del lascito esplicito che lui ha fatto alle giovani generazioni che ha formato nel corso del suo insegnamento e del suo ministero.
Ogni anno in quella struttura pensiamo di proporre delle riflessioni.
E' chiaro che poi cominciando un cammino si traccino delle linee ideali ma che poi camminando si aprano anche ulteriori articolazioni.
Una delle linee sarà certamente rivolta ai giovani ed alla educazione alla pace.
La nomina della professoressa Antonella Tartaglia Polcini, alla direzione dell'Ufficio per la Pastorale Giovanile, abbiamo chiesto al vescovo, è in questa direzione, è rivolta ai giovani?
Se anche gli organismi vaticani adesso non sono più diretti da vescovi, ma da sottosegretari laici ed a volte anche da donne, questo si replica anche nelle Diocesi, ci ha risposto monsignor Accrocca.
Ho ritenuto opportuno nominare lei perché è nel mondo dell'Università ed in esso può lavorare.
C'è una coerenza, in tutto questo, con il progetto di don Emilio che si incontra anche con una mia visione di Chiesa che è quella della ecclesiologia conciliare che porta poi a valorizzare tutti i membri del popolo di Dio.
Tornando al Centro La Pace, il vescovo ha detto che don Emilio profeticamente intuì che non doveva limitarsi alla sola formazione, ma alimentarsi con cibo solido, cultura e spiritualità.
Il suo organismo però non resse a tanto lavoro e don Emilio morì nel 1978 a soli 50 anni lasciando l'opera incompiuta, un'opera che fu poi portata a compimento con i frati dell'Immacolata che la salvarono anche dal saccheggio.
Dal 2000 poi i focolarini ne hanno fatto un centro di accoglienza.
La presenza periodica di mons. Galatino, ha aggiunto don Maurizio Sperandeo, responsabile dell'Ufficio delle Comunicazioni Sociali della Diocesi, che ha introdotto e condotto i lavori dell'evento, è stata anche utile a far nascere una riflessione sull'interrogativo se siamo fedeli al messaggio di don Emilio ed a rendere la casa a servizio dell'umanità sofferente per la pace.
Don Emilio, ha ripreso il vescovo, era vicino alla gente ed infatti andò ad abitare nelle baracche al rione Libertà.
In sala è stato presente anche l'ex sindaco Antonio Pietrantonio che don Emilio Matarazzo aiutò negli studi.
Tornando agli eventi da promuovere in maniera stabile, il vescovo ha detto che a gennaio ci sarà la sensibilizzazione ai temi della povertà.
Poi ci sarà un convegno dedicato agli amministratori campani o addirittura di tutto il sud.
Del resto ricordiamo che Giorgio La Pira a Firenze convocò i sindaci del mondo...
Noi parlaremo dei temi della pace e della buona amministrazione.
Saremo poi da collegamento con i vari comuni e dei vari percorsi enogastronomici con lo scopo di tendere allo sviluppo del territorio.
Sara Scuderi, animatrice del progetto "Policoro", ha sottolineato che si occuperà del coinvolgimento dei giovani dando loro occasioni ed opportunità di discussione.
Ci sarà quindi l'autogestione, nei tempi e nelle modalità del progetto "Per un pezzo di pace", che porterà anche a gesti concreti sull'argomento trattato.
Poi ci sarà il momento della veglia e quindi quello della scritturazione di un documento che tenga conto di una prospettiva di cambiamento da affidare poi all'Amministrazione comunale.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

comunicato n.120511



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