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Benevento, 19-02-2019 15:00 ____
"La liceita' della prova e i suoi profili interdisciplinari"
E' stato questo il tema della giornata di studi organizzata a Roma
Redazione
  

"La liceità della prova e i suoi profili interdisciplinari".
E' stato questo il tema della giornata di studi organizzata a Roma dalla Pontificia Università Antonianum e dall’Università Giustino Fortunato, con il patrocinio della Consociatio Internationalis Studio Iuris Canonici Promovendo.
La giornata, che ha visto la partecipazione fra gli altri di circa 60 studenti dell'Unifortunato, è stata presieduta al mattino da Luis Navarro, rettore della Pontificia Università della Santa Croce, e al pomeriggio da Giorgio Spangher, professore emerito - Sapienza Università di Roma.
Per il rettore dell'Università Pontificia Antonianium di Roma, sir Mary Melone, "la giornata di studi si colloca all'interno di una consolidata collaborazione tra l'Università Giustino Fortunato e l'Università Pontificia Antonianium che, pur se istituzioni di ordinamenti diversi, hanno l'obiettivo di un proficuo confronto".
Tra gli interventi dei relatori, Angelo Scala, rettore dell’UniFortunato, partendo dai principi costituzionali di riferimento in tema di liceità della prova del processo civile, ha parlato di diritto alla prova e diritto all'acquisizione della prova attraverso una disamina della giurisprudenza sul tema.
Scala ha evidenziato alcuni punti cardine in tema di acquisizione della prova, come la necessità di una predeterminazione legale di ciò che deve essere ammesso o meno nell'ambito probatorio e l'evidente illeicità della prova acquisita non secondo i dettami del codice di procedura civile, sebbene non contraria alla legge.
Vittorio Gepponi della Pontificia Università Antonianum, invece, si è soffermato sul tema della prova nel processo matrimoniale, alla luce delle norme canoniche e del necessario nonché auspicabile interscambio ordinamentale.
In particolare, ha parlato di acquisizione della prova elettronica mettendo in evidenza le difficoltà e i limiti dell'ispezione giudiziale in questi casi, mostrandosi critico circa la recente giurisprudenza rotale in materia di sms, email e pec.
José Regordán, Ofm Pontificia Università Antonianum, ha parlato del principio della liceità della prova nel processo penale canonico, criticando quelle posizioni che ritengono possibile sacrificare i diritti fondamentali del fedele in ragione di una male interpretata ricerca della verità nel processo penale a tutti i costi.
Katia La Regina, associato di Procedura Penale presso l'Unifortunato, infine, ha parlato di prove utilizzabili ai fini della decisione nel processo penale, che sono quelle legittimamente acquisite e non quelle semplici, precisando che l'istituto dell'inutilizzabilità assume un ruolo portante perché si risolve in una selezione del materiale cui è consentito attribuire valore accertativo.
Per l'Unifortunato sono intervenuti anche Paolo Palumbo, docente di Diritto Canonico, e Ida D'Ambrosio, delegato del rettore alla Ricerca.

comunicato n.119971



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