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Benevento, 10-01-2019 19:30 ____
Gli ebrei furono cacciati anche da Benevento ma dalla Chiesa, ancora prima che dal regime fascista
Il Comune faccia un gesto simbolico di accogliere nuovamente in citta' tale comunita'. Si indossi una sciarpa gialla per affermare che siamo tutti Ebrei, propone Rosario Del Vecchio
Redazione
  

Gli ebrei furono cacciati anche da Benevento ma dalla Chiesa, ancora prima che dal regime fascista.
Il Comune faccia un gesto simbolico di accogliere nuovamente in città tale comunità; si indossi una sciarpa gialla per affermare che siamo tutti ebrei.
A proporlo, in una nota inviata al nostro giornale, è stato Rosario Del Vecchio.
"Gentile direttore - scrive - tra poco più di due settimane cadrà il "Giorno della memoria", in ricordo della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz e a perenne ricordo dell'immane tragedia dell'Olocausto.
Lo scorso anno sono stati ricordati, in verità poco e male, gli 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali in Italia, emanate dal regime fascista con la connivenza e nel silenzio di molti.
Le cosiddette "Leggi razziali", sebbene non connotate dalla medesima, folle ferocia del nazismo tedesco, vennero emanate nella seconda parte del 1938 e, tra le più rilevanti, si segnala la "Dichiarazione sulla razza", votata dal Gran Consiglio del Fascismo il 6 ottobre 1938 e il Rdl 17 novembre 1938, numero 1728 recante provvedimenti per la razza italiana; esse determinarono gravi discriminazioni e persecuzioni razziali nei confronti di molti cittadini italiani di religione ebraica.
Le discriminazioni e le persecuzioni nei confronti degli ebrei non ebbero inizio, però, nel 1938 e, nei secoli precedenti, l'Italia non ne fu immune.
Purtroppo anche Benevento fece la sua parte, quale enclave dello Stato Pontificio fino al 1860, e l'importante comunità ebraica che ebbe sede in città fin dall'inizio del Medioevo, scomparve definitivamente nella seconda metà del XVI secolo quando, in esecuzione del bando di Papa Pio V del 26 febbraio 1569, gli ebrei furono costretti a lasciare tutti i territori dello stato pontificio, ad eccezione di Roma.
Prima ancora, nel 1459, Papa Pio II, riprendendo disposizioni risalenti ad epoche precedenti, sancì ufficialmente l'obbligo per gli ebrei d'indossare il "certum signum", rappresentato da una berretta gialla che potesse distinguerli dalla restante parte della popolazione.
La ferocia nazista prese a prestito quell'iniziativa, obbligando le persone di religione ebraica ad indossare la stella di David, gialla anch'essa.
Quasi 50 anni dopo, con la deliberazione del Consiglio cittadino del 22 maggio 1617, Benevento chiese al pontefice Paolo V di favorire il ritorno in città della comunità ebraica, purtroppo senza ottenere successo.
Sarebbe oggi un gesto molto nobile, 400 anni dopo e in riparazione delle persecuzioni e delle discriminazioni subite dalla comunità ebraica, se il Consiglio comunale di Benevento, in occasione del Giorno della Memoria, riprendendo quella lontana, riparatoria richiesta del 1617, deliberasse, all'unanimità, di accogliere nuovamente la comunità ebraica nella città di Benevento, con un gesto dall'elevato valore simbolico: il conferimento della cittadinanza onoraria a Noemi Di Segni, presidente pro tempore dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
In ogni caso, sarebbe un gesto davvero significativo che le autorità e tutti i presenti alle cerimonie di commemorazione del 27 gennaio prossimo indossino un fazzoletto giallo, a ricordo di quel "certum signum" di un passato esecrabile, che non dovrà mai più ritornare.
"Gazzetta di Benevento", inoltre, potrebbe farsi promotrice dell'iniziativa "con una sciarpa gialla siamo tutti Ebrei", che vedrebbe tutti coloro che intendano ricordare la più immane tragedia della storia umana apporre sul proprio profilo "social", il 27 gennaio prossimo, l'immagine di una scarpa gialla, il "certum signum" che ci accomuna nel respingere l'odio razziale verso chiunque e nel promuovere gesti di fratellanza e di affetto.
A tal fine, le sottopongo questa immagine che ho realizzato per l'occasione e che offro alla condivisione di chiunque la voglia utilizzare a tale scopo".

comunicato n.118995



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