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Benevento, 09-01-2019 12:22 ____
Il Decreto Salvini sulla sicurezza indubbiamente merita critiche e contestazioni, ma il modo con cui ci si oppone e' sbagliato
La posizione di taluni sindaci e politici di sinistra puo' rappresentare un assist all'irruente campagna antistranieri di Salvini con buona pace del pensiero degasperiano secondo il quale bisogna preoccuparsi soprattutto del cittadino di domani
di Roberto Costanzo
  

Si è chiuso un anno largamente condizionato dall'emergenza migranti, che ha provocato contrasti e polemiche in tutti e fra tutti i raggruppamenti politici. Su questo, concordano i partecipanti al primo "caffè chiacchierato" del nuovo anno.
Denunce e tensioni anche nel Sannio a causa di una mala gestio in un Centro di accoglienza migranti ed anche per alcune recenti contestazioni di nostri amministratori locali al Decreto Salvini sulla sicurezza.
Forse in nessun altro Paese europeo la tensione sui migranti assume preoccupanti dimensioni come in Italia.
Vi è chi ricorda che nel libro di un grande intellettuale ebreo polacco, Bauman, dal titolo "Stranieri alle porte", si legge che "oggi telegiornali, quotidiani, discorsi politici, tweet non parlano d’altro che della crisi migratoria che travolgerebbe l’Europa e il suo stile di vita".
Quindi, dobbiamo chiederci se è proprio vero che le difficoltà economiche, civili e politiche che agitano tutti i Paesi europei siano causate dai flussi migratori, che però possono diventare fuorvianti se occupano e condizionano il dibattito elettorale già iniziato.
La campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento Europeo del prossimo mese di maggio ovviamente non può sottovalutare un problema di vitale importanza come quello degli attuali flussi migratori, che però non può essere trattato come strumento propagandistico volto soltanto a eccitare i nervi scoperti di certi ambienti elettorali. Per molti politici contano innanzitutto le preoccupazioni e le paure degli elettori.
Siamo ormai distanti dal pensiero di Alcide De Gasperi, secondo il quale i governanti di un Paese democratico debbono saper corrispondere alle esigenze dei cittadini di domani e non soltanto rispondere alle richieste degli elettori di oggi.
A questo punto, un partecipante al nostro "caffè chiacchierato" richiama l'attenzione sull'assordante bombardamento mediatico di Salvini e Di Maio sui migranti e sul decreto sicurezza.
Il Decreto Salvini sulla sicurezza, indubbiamente, merita critiche e contestazioni, ma il modo in cui vi si oppongono i sindaci di Palermo e Napoli, Orlando e De Magistris ed altri politici di sinistra, non sembra idoneo ad evidenziarne i rischi ed i pericoli, anzi può rappresentare un grande assist all’irruente campagna antistranieri di Salvini.
Ha detto bene Bruno Vespa quando ha rilevato, in un suo articolo, che i sindaci di Sinistra con la loro minaccia di disobbedienza civile hanno fatto "l'ultimo regalo elettorale al capitano Salvini".
Anche la clamorosa discesa in campo di sindaci e governatori di regione sa di propaganda elettorale.
Da qui a maggio, ne sentiremo e ne vedremo e non solo dai due contraenti del patto di governo, Di Maio e Salvini.
Tuttavia, il tema dei flussi migratori dal sud e sud-est del Mediterraneo deve essere posto non solo al centro, ma anche in cima al dibattito politico in vista del rinnovo del Parlamento Europeo.
I migranti di oggi e quelli di domani rappresentano un problema non solo per qualsiasi Stato europeo, ma per tutto il Continente, problema da affrontare con una comune politica europea, per il contenimento delle partenze, il controllo dei trasferimenti, la gestione dell'accoglienza e soprattutto l’organizzazione delle inclusioni. Inclusione e integrazione rappresentano la fase più necessaria e più difficile.
Nei prossimi anni gli Stati europei sono chiamati a gestire in forma unitaria ed integrata, i rapporti con l'adiacente continente africano, anche per impostare e gestire con intelligenza e realismo i flussi migratori.
Non ci vuole molto per capire che in un mondo sempre più globalizzato, non solo in campo economico, Europa ed Africa saranno sempre più tenuti a cooperare e convergere.
Questo problema se lo è posto la Cina che da qualche anno sta già facendo in Africa, con investimenti plurimiliardari, quello che avrebbe dovuto o dovrebbe fare l’Europa in forma unitaria, e non separatamente dai singoli Stati, e non solo per contenere i flussi migratori.
Se l'Africa cadrà totalmente sotto il controllo e la guida economica, e non solo economica della Cina, nel futuro non lontano sarà guidato dalla Cina tutto il movimento migratorio verso l'Europa dove potrebbero essere dirottati soltanto le persone scartate, perché non utilizzabili, dalle strutture cinesi insediate nei vari Paesi Africani.
Salvini pensa di frenare il movimento migratorio dall'Africa con la chiusura dei porti e questa sua strategia raccoglie consensi in vari strati della popolazione italiana. Indotta ad avere paura dall’emergenza di oggi.
A prescindere da quelle che saranno le esigenze delle generazioni future.
In chiusura della conversazione, un partecipante al caffè chiacchierato con un pizzico di pessimismo ha letto che la strategia di Salvini funzionerà certamente fino alle prossime elezioni di maggio, con buona pace del pensiero degasperiano secondo il quale bisogna preoccuparsi soprattutto del cittadino di domani e non solo dell'elettorato di oggi.

comunicato n.118960



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