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Benevento, 14-12-2018 17:31 ____
Non rispettando la Natura e l'ecosistema, corriamo veloci verso l'autodistruzione, e' la preoccupazione di Piero Mancini
Purtroppo e' un grande inquinatore anche il nostro Stato con l'inceneritore di Acerra, le discariche di Sant'Arcangelo Trimonte, di Tre ponti a Montesarchio, di San Bartolomeo in Galdo, lo Stir e le eco-balle a Casalduni
Redazione
  

Non rispettando la Natura e l'ecosistema, corriamo veloci verso l'autodistruzione. 
E' la preoccupazione, espressa in una nota, da Piero Mancini (foto).
"Caro direttore - scrive - nel 1968 centocinquanta premi Nobel si riunirono a Mentone, Francia.
Il serrato confronto delle conoscenze scientifiche, che durò alcuni giorni, portò alla stesura di un drammatico documento con cui si chiedeva a tutti i governi del mondo di prendere immediati provvedimenti per contrastare l’allarmante e pericoloso inquinamento dell’aria, delle acque e del suolo.
Nel documento, si sottolineava che se ciò non fosse avvenuto il punto di non ritorno, che avrebbe comportato la catastrofe sull'intero eco-sistema mondiale, sarebbe stato raggiunto nel 1991.
Fosse stata la riunione di un gruppo di giovani ecologisti fondamentalisti, i governi potevano anche non ascoltare tale appello.
Ma era loro preciso compito e dovere dare ascolto a tanti canuti illustri scienziati che avevano, come era loro cosciente dovere, messo a conoscenza dei gravissimi pericoli che corre l'intera umanità.
Nel nostro Paese solo un gruppo di giovani prestarono attenzione a questo documento, dando vita all'Associazione ecologista Kronos1991, di cui ho fatto parte negli anni Ottanta.
Da anni, tutti i gravissimi pericoli chiaramente evidenziati in quello storico documento sono diventati concreta  realtà.
Non solo, quindi, non si è prestato ieri ascolto agli anziani saggi, ma si persiste a non prendere i già molto tardivi provvedimenti per tentare di salvare l'ecosistema e il genere umano.
Ho letto, nei giorni scorsi, due importanti notizie che vorrei portare all'attenzione  dei suoi lettori.
Si stanno sciogliendo tutti i grandi ghiacciai delle montagne cinesi. Interi paesi sono stati evacuati per salvare gli abitanti dalle inondazioni.
Il neo-presidente del Brasile, Bolsonaro, appena eletto, ha deciso di favorire le fameliche multinazionali statunitensi dell'alimentazione, accelerando la distruzione della foresta Amazzonica per far posto a pascoli sempre più estesi.
Ricordo che quando frequentavo le scuole medie, la foresta Amazzonica era indicata come il polmone del pianeta.
Nel nostro Paese, la situazione è gravissima anche se la maggioranza dei cittadini non è consapevole e i politici tendono a minimizzare e negare.
Digitando la mappa dei siti inquinanti, si può prendere coscienza della gravità della situazione, grazie all'importante inchiesta di Milena Gabanelli, Siti inquinati: in Italia 6 milioni di persone a rischio.
Ecco la mappa.
Pubblicata dal Corriere della Sera, il 25 novembre scorso.
Mentre quasi tutti sono convinti che il gravissimo problema è circoscritto alla tristemente nota Terra dei Fuochi, che ammala e uccide nella nostra regione, l'inquinamento è diffuso in tutto l'ex Bel Paese.
Sono stati censiti in Lombardia ben 3.733 siti gravemente  inquinati; in Toscana 1.600; nel Lazio 1.088; in Sicilia 860; in Piemonte 778; in Campania 590; in Veneto 449, eccetera.
Perfino nella minuscola e poco abitata Valle d'Aosta, vi sono 32 siti gravemente inquinati.
Chi inquina il nostro Paese?
E' infinito l'elenco degli inquinatori privati.
Purtroppo è un grande inquinatore anche lo Stato.
Ad esempio: Inceneritore di Acerra; discariche di Sant'Arcangelo Trimonte, di Tre Ponti a Montesarchio, di San Bartolomeo in Galdo; Stir e eco-balle a Casalduni.
Anche l'Asia, ha contribuito da par suo, tanto che i vertici, insieme all'ex presidente del Consorzio Bn1, sono processati per l’inquinamento prodotto dal percolato che si formava e fuoriusciva dalle vasche di Piano Borea.
Più di un anno la condanna richiesta (sono stati tutti assolti ieri, ndr).
Veramente lieve a fronte dei gravissimi danni provocati dal percolato.
Poi, con la prescrizione, come al solito, tutto finirà a tarallucci e vino.
Solo l'ecosistema ha già pagato un prezzo altissimo. Avanti, e barra salda e dritta verso la distruzione!".

comunicato n.118417



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