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Benevento, 04-12-2018 13:11 ____
Celebrata in piazza Santa Sofia la festa di Santa Barbara, patrona dei Vigili del Fuoco e degli artificieri
Al canto dell'Inno di Mameli e' stato dispiegato il Tricolore sulla facciata del Teatro Comunale mentre in alto salivano i colori della bandiera italiana prodotti dai fumogeni. E' stato un anno denso di lavoro con 5.637 interventi ma pochi incendi
Nostro servizio
  

Celebrata in piazza Santa Sofia la festa di Santa Barbara, patrona dei Vigili del Fuoco e degli artificieri.
Qualche goccia di pioggia durante la notte aveva fatto temere il peggio ed invece è stata una mattinata di sole da pieno autunno più che da quasi principio d'inverno.
I Vigili del Fuoco, prima della celebrazione della Santa Messa, hanno intrattenuto quanti si sono fermati a rendere omaggio al loro coraggio ed alla loro quotidiana abnegazione, con dimostrazioni di specialità del Corpo.
Si è cominciato con il famoso reparto Cinofilo che è sempre impiegato in tutta in Italia nel corso di interventi calamitosi.
In particolare, l'istruttore ha dimostrato come il cane fosse pronto anche all'abbaio esclusivamente per avvertire di aver trovato quanto richiesto e cioè la vittima di un evento.
Quindi si è passati alle norme antincendio dimostrando come sia possibile, con perizia e cautela, chiudere la bombola di gas che ha preso fuoco disinnescando così ogni pericolo.
Infine, con lo sfondo musicale dell'Inno di Mameli, è stata distesa la bandiera italiana da parte del gruppo Speleo Alpino Fluviale (Saf) sulla facciata del Teatro Comunale mentre in alto si alzavano i fumogeni che disegnavano il Tricolore.
Quindi ha avuto inizio la santa Messa officiata dall'arcivescovo Felice Accrocca e concelebrata con don Lupo Palladino, parroco della chiesa di San Giuseppe Moscati dove a due passi è la Caserma dei pompieri; di don Nicola Della Pietra, parroco di Santa Sofia, e di don Francesco Marotta, cappellano militare.
All'omelia l'arcivescovo ha parlato anche di un'altra santabarbara, quella che tante volte è pronta ad esplodere in noi, nel nostro cuore ed è per questo, per far sì che ciò non accada, che chiediamo l'intercessione della Santa Patrona, ha detto l'arcivescovo.
Chiediamo altresì perdono per le parole fuori posto con le quali abbiamo potuto offendere qualcuno.
Ci sono situazioni incomprensibili in cui una persona non ce la fa più, è vero ed il nostro cuore a volte è in grado di pensare ed attuare anche il male.
I Vigili del Fuoco spengono le fiamme, che sono dannose, con l'acqua.
Ma è più difficile spegnere i roghi generati dalla discordia.
Quante volte da una inezia parte un incendio e da una piccola fiammella si genera un rogo. Tutto per una parola magari detta male.
Facciamo dunque in modo di gettare acqua su queste fiamme e che siano impartite lezioni di pace.
Santa Barbara ci aiuti dunque ad essere pompieri, ha ancora detto il vescovo e costruttori di pace ed aiuti i pompieri ad essere ancora di più nel Paese il segno della efficienza e della sicurezza per tanta gente.
Donaci energia nuova Santa Barbara, per superare la forza del male e raggiungere la gloria dei Cieli.
Al termine della Santa Messa c'è stata dapprima la lettura della preghiera del Vigile del Fuoco e poi il discorso del comandante Maria Angelina D'Agostino che ha voluto innanzitutto ringraziare tutti i suoi uomini per il generoso impegno e la dedizione al servizio esplicato quotidianamente.
Abbiamo l'occasione privilegiata di sottolineare lo spirito di altruismo con cui agiamo noi Vigili del Fuoco.
E' la nostra festa in cui intendiamo anche esaltare i sentimenti di amicizia e di solidarietà.
Ma la verità è che la nostra festa intesa in tal senso, noi la celebriamo ogni giorno stando al fianco di chi è nel pericolo.
Quest'anno che sta per concludersi, ha proseguito il comandante D'Agostino, è stato intenso quanto a lavoro.
Abbiamo prodotto in totale 5.637 interventi e meno male che gli incendi sono stati solo 130.
Molto lavoro è stato svolto per domare le fiamme allo Stir di Casalduni così come siamo intervenuti per il sisma del 16 agosto ponendo in essere anche una serie di verifiche alla staticità degli edifici.
Si sono ridotti gli incidenti nelle imprese ed abbiamo anche ricevuto un plauso dalla Procura della Repubblica per le indagini di polizia giudiziaria da noi portate avanti.
infine, è stato realizzato il progetto scuole sicure e continuiamo ad essere vicini alle famiglie scolastiche anche nei progetti di evacuazione dagli edifici simulando degli eventi calamitosi.
Al termine dell'intervento del comandante c'è stata la consegna dei riconoscimenti per azioni di servizio ad alcuni appartenenti al Corpo.

Croci di anzianità
Gianpiero Iarrusso, Vito Limone, Michele Falzarano, Eligio Forgione, Christian Francesca, Ascanio Furno, Davide Nicola Palumbo, Ivano Rapuano e Riccardo Zollo.

Picozzina
Francesco Marco Vella e Nicolino Mazzeo.

La cerimonia si è conclusa, infine, con un buffet organizzato negli ambienti museali poco distanti.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le scolaresche in visita al Museo dei bombardamenti del 1943 di Michele Benvenuto

 

comunicato n.118114



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