| Benevento, 03-11-2018 15:44 |
____ |
|
Alberto Cangiano e' stato un uomo che parlava di ideali, di patria, di fedelta'. Parole che sono oramai scomparse
|
|
|
|
Nostro servizio |
| |
Quasi verso la fine della lunga via Aldo Moro alla Pacevecchia, conosciuta da chi ha qualche anno in più come la "mastelliana" visto che essa fu tracciata in concomitanza con la realizzazione di un gruppo di villette, assieme ad un quartiere in espansione, in una delle quali abitava e dove tutt'ora abita anche la famiglia Mastella, quasi verso la fine di questa strada, dicevamo, c'è una grande rotonda che da oggi è ufficialmente intitolata ad Alberto Cangiano, già sindaco della città di Benevento negli anni Cinquanta e precisamente dal 1952 al 1954.
La famiglia si è impegnata alla manutenzione dell'area ed ha realizzato la targa commemorativa veramente molto bella soprattutto per quanto riguarda l'incisione nel marmo dello stemma del Comune.
Prima della cerimonia di scopertura, ha preso la parola il sindaco Clemente Mastella che ha ricordato la figura di Alberto Cangiano (nell'ultima foto in basso mentre esercita le sue funzioni di primo cittadino), suo collega sindaco ma anche consigliere provinciale, l'unico ruolo istituzionale che egli non ha coperto.
Mastella si è quindi soffermato anche a tratteggiare la figura del sindaco che è oggi un grande punto di riferimento per la gente e che si staglia diversamente rispetto ad un parlamentare, nazionale o regionale ed il suo ruolo, dopo le elezioni, prescinde anche dal dato politico qui inteso come elemento partitico.
Mastella ha detto ai figli di Alberto Cangiano: Francesco, Antonella ed Alessandra, di essere orgogliosi del loro genitore, di aver avuto un padre con uno stile ed una presenza inconfondibile, oltre che con una coerenza senza tentennamenti, forse anche tipica di quel periodo in cui ancora alti erano i valori e gli ideali.
A seguire ha preso la parola Mario Collarile che ha parlato a nome dei Lions Benevento Host di cui Cangiano è stato peraltro anche il primo governatore e tra i presidenti del locale Club.
E' stato un uomo che parlava di ideali, di patria, di fedeltà. Parole che sono oramai scomparse come quella di essere definito un galantuomo.
Anche nella politica è stato coerente. Lui diceva di essere schiavo delle radici del suo cognome ed infatti tutta la sua vita è stata una vita di fedeltà.
Chi lo ha conosciuto ricorda questo personaggio dalla schiena sempre diritta perché la sua morale era stata sempre retta.
Un uomo ed un signore di altri tempi, ha ancora detto Collarile di Cangiano.
Sempre elegante con il suo Borsalino (cappello tipico dell'epoca ndr) lo ricordo mentre salivo a piedi per il corso Garibaldi per andare a scuola, verso il Liceo Classico e lui scendeva con il comandante delle guardie e con l'assessore al Corso Pubblico.
Noi ci domandammo come mai scendesse a quell'ora di mattino e per di più a piedi.
Mi dissero che nel corso del suo sindacato egli scendeva a piedi per vedere la città di cosa avesse bisogno.
Dava le sue disposizioni riguardo il da farsi ed il giorno dopo tornava a controllare.
L'augurio di noi Lions è che nel ricordo di un grande personaggio come Alberto Cangiano, ogni tanto possiamo ritornare anche noi ad essere uomini e signori di altri tempi.
Al termine dell'intervento di Collarile c'è stato lo scoprimento della targa.
Quindi è stato Francesco Cangiano, il figlio del celebrato, a chiudere la cerimonia ringraziando tutti a nome della famiglia.
Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.
|
 
 
 
 
 
 
 
 
|
|
